giovedì 31 dicembre 2009

Buon 2010!!!

Per augurarvi un felice anno nuovo, vi lascio in compagnia di un simpatico vecchietto 64enne che ancora fa venire i brividi lungo la schiena e di un baldo 55enne che sforna assoli da paura.
Ci si rivede l'anno prossimo!!!

martedì 15 dicembre 2009

Dal DASPO all'ASBO.

Da un lato questa, per il movimento ultras, è una piccola rivincita, una minuscola soddisfazione nel vedere avverarsi ciò che da qualche anno era stato paventato. Eh già, perchè il grido d'allarme era stato lanciato, ma poichè proveniva da un mondo per definizione composto da delinquenti, disadattati ed animali il cui unico scopo era contestare i "giusti" provvedimenti repressivi che lo stato metteva in atto per preservare i buoni cittadini da questa mandria selvaggia, violenta ed incontrollabile, nessuno ci aveva fatto caso nè gli aveva dato un minimo di credito. Erano anni che il movimento Ultras contestava la crescente repressione all'interno degli stadi ammonendo la "gente normale" che si trattava solo di prove tecniche di repressione, e che un giorno le stesse tecniche illiberali ed anticostituzionali sarebbero state estese alla vita di tutti i giorni.
Ora, sull'onda emotiva dell'aggressione a Berlusconi, il nostro Ministro degli Interni Bobo Maroni annuncia l'intenzione di importare dall'Inghilterra il nuovo metodo repressivo all'ultimo grido: l'ASBO.
Fa abbastanza ridere che a proporre questo provvedimento sia una persona che è stata condannata in via definitiva per resistenza a pubblico ufficiale, e quindi potenziale destinatario del provvedimento stesso.
Dal DASPO all'ASBO, quindi. Ma di cosa si tratta, in realtà? ASBO Sta per Anti-Social Behaviour Order, e come il DASPO, che ricordiamo essere il provvedimento restrittivo che impedisce a chi ne è colpito di frequentare determinati luoghi (stadi, palazzetti o impianti sportivi) in occasione di talune manifestazioni sportive per un lasso di tempo variabile da uno a cinque anni, è un ordine restrittivo che vieta di frequentare determinati luoghi o di uscire di casa in determinati orari o ancora di prendere parte a manifestazioni pubbliche, politiche o meno.
Chi, colpito da ASBO, viene sorpreso in una zona vietata, è passibile di arresto e condanna fino a cinque anni di prigione.
A chi viene comminato l'ASBO? Ma diamine, è chiaro: a chi si comporta male. Peccato che la definizione "comportarsi male" abbia dei contorni talmente sfumati che dentro ci può finire di tutto, dal personaggio effettivamente violento e pericoloso, all'autistico che in una particolare situazione diventa particolarmente aggressivo, dall'ubriacone molesto e rissoso a chi, affetto da neuropatie, perde il controllo di sè stesso per motivi che a noi paiono futili ed inspiegabili. Ma non è mica finita qui, perchè l'ASBO potrebbe colpire chi si permette di inscenare manifestazioni di protesta e contestazione come quelle di Piazza Fontana sabato scorso, magari senza nemmeno muovere un dito, limitandosi a contestare verbalmente il comisio di un politico.
Così come il DASPO viene oramai distribuito a pioggia quando fa comodo e con le motivazioni più stupide e futili a mo' di punizione e vendetta personale degli agenti DIGOS che seguono le varie tifoserie, anche l'applicazione di questo ASBO potrà avvenire con le medesime modalità, lasciando chiunque di noi, quindi, nel potenziale pericolo di incorrere nella sanzione per aver anche solo osato criticare qualcuno in pubblico.
Per lo stadio, se non vuoi incorrere nel pericolo di beccarti un DASPO, basta starsene a casa e guardare la partita su Sky. Per la vita civile ti basterà non partecipare a manifestazioni pubbliche, nè a comizi, non esprimere il tuo pensiero, non pensare nemmeno lontanamente di esercitare il tuo diritto costituzionale di esprimere il tuo pensiero. Non per nulla La Russa ha già proposto di vietare le contestazioni durante i comizi politici.
Dopo la tessera del tifoso, quindi, avremo anche la tessera del manifestante, riswervata a chi non abbia mai subito ASBO?
Pensiero omologato, comportamento omologato, chi sgarra viene bastonato.
Finora è toccato a noi, ora toccherà anche a voi, non ultras, non delinquenti, non animali asociali, non disadattati. Riuscirete finalmente a svegliarvi dal torpore in cui siete caduti a forza di grandi fratelli, tette e culi, quiz, superenalotti, fattorie e puttanate varie e ribellarvi con forza al panopticismo* dilagante che questo governo sta lentamente cercando di estendere a tutto e tutti?

* = Panopticismo non è una definizione da "Chi vuol essere milionario?", ma potete lo stesso chiedere l'aiuto a casa...

venerdì 11 dicembre 2009

Credibilità a singhiozzo

Stavo pensando ad un bel post sulla questione Graviano - Spatuzza, ma Gilioli mi ha "fregato" l'idea (o magari mi ha solo battuto sul tempo).
In effetti però la domanda resta: perchè quando ha parlato Spatuzza tutti si sono affrettati a dire che era inattendibile, che non si può credere così alle paroledi un mafioso, senza avere riscontri, eccetera, eccetera, mentre ora che Gravianolo smentisce diventa automaticamente il latore della verità assoluta?
Giusto cercare i riscontri alla versione di Spatuzza. Altrettanto giusto cercarli anche in quella di Graviano. Anche perchè, nel frattempo, sono avvenuti con sospetta puntualità una serie di arresti eccellenti che potrebbero avere cambiato le carte in tavola.
O no?

lunedì 16 novembre 2009

Phishing di autodenuncia

Oramai le e-mail di phishing sono all'ordine del giorno. Sono anche facilmente riconoscibili per la grammatica italiana alquanto improbabile che spesso viene utilizzata per comporle (ed il massiccio ricorso a traduttori automatici scaturisce a volte risultati davvero esilaranti).
Quella che ho ricevuto oggi, però, va ben oltre. Addirittura si autodenuncia in firma. Leggete:

Gentile Cliente,

Un nuovo documento di rendicontazione e a sua disposizione.
Potre consultarlo e salvarlo sul suo PC entro un anno da oggi, visitando l'area Estratto conto e documentazione del suo Servizi via internet.
Per l'assistenza al Servizi via internet puo contattare il numero verde 800.827.455, cratuito anche da cellulare.

Prego di cliccare qui per confermare.

Cordiali saluti.
Servizio Banda di Credito Cooperativo Online.

mercoledì 28 ottobre 2009

Nuovi orizzonti del marketing

Durante il mio recente viaggio a Londra, sono stato testimone della più geniale trovata di marketing che io ricordi negli ultimi dieci anni.
Appena uscito dall'aeroporto di Gatwick, il cellulare ha iniziato a ricevere la sequenza di SMS dei vari operatori inglesi che ti informano delle tariffe in vigore se chiami, ricevi o mandi SMS quando sei in Gran Bretagna. Dopo quello di 3UK ed O2, è arrivato quello di Orange e, per finire, quello di una compagnia mai sentita e di cui non ricordo il nome.
Dopo una buona mezz'ora, dopo aver manualmente selezionato 3UK come operatore in quanto più conveniente, ricevo questo ultimo SMS da parte di 3UK stessa:
"Se vuoi le Tariffe Europee per chiamare a 0,5€/min (scatto iniziale di 30sec) e ricevere a 0,22€/min (scatti da 1 sec), usa gli altri operatori di Gran Bretagna".
Che tradotto, significa: "Se vuoi spendere di più, affari tuoi, non usare 3UK".
Magari succede anche altrove, ma non me ne sono mai accorto.

Cipputi Balotelli

Qualche giorno fa Mourinho aveva indirettamente ripreso Mario Balotelli, talentuoso quanto arrogante ed antipatico attaccante dell'Inter, parlando genericamente di "giovani che pensano solo ai soldi ed alle auto di lusso", riferendosi anche alle voci (rivelatesi poi false) che volevano SuperMario andare e venire dalla Pinetina con una Ferrari rosso fiammante.
Ieri Balotelli, infastidito dalla ramanzina, uscendo dalla Pinetina a bordo della sua auto, si è fermato accanto al capannello di giornalisti per urlare con forza che non è vero che lui pensa solo alle auto di lusso. "Attenzione, questa non è una Ferrari", pare abbia detto ai giornalisti presenti.
Dopodichè ha tirato su il finestrino e si è allontanato sulla sua proletarissima Mercedes modello transatlantico.

martedì 20 ottobre 2009

Faccia come il culo

Il Ministro Tremonti aveva già dato qualche avvisaglia di improvviso impazzimento il 29 agosto scorso, quando affermò a sorpresa che era ora di pensare alla partecipazione agli utili da parte dei lavoratori. Poi, quà e là spuntavano critiche più o meno velate al neoliberismo ed al sistema capitalistico che aveva portato il mondo sull'orlo di una crisi micidiale (magari anche oltre l'orlo, in alcuni casi).
Ieri Three Mountains se ne esce con la stupefacente rivelazione che il posto fisso è meglio della flessibilità.
Va bene che da uno che dopo aver dichiarato che i condoni fiscali sono roba da Sudamerica dopo il golpe caratterizza i suoi mandati da ministro delle finanze con una serie infinita di condoni (dei quali l'ultimo davvero aberrante), ci si può aspettare di tutto, ma il Giulio da Sondrio mi starà mica diventando comunista?

giovedì 8 ottobre 2009

"Ad Libitum" Marketing

Allora, cari signori della Tre, cosa vogliamo fare? Oggi, per la decima volta nel giro di tre o quattro mesi, ho ricevuto una chiamata in cui mi si diceva che il mio numero era stato selezionato per usufruire di una promozione particolare legata alla chiavetta USB di Tre per navigare su Internet.
Ora, a parte che ho un culo spaziale, perchè ogni quindici giorni vengo estratto per questa promozione, e che mi dite che la chiavetta è gratis ma non mi dite quanto pago per navigare, mi piacerebbe sapere cosa devo fare per farvi capire che della vostra chiavetta non me ne fotte un'emerita cippa di niente.
Per inciso, e per procura, mia moglie vorrebbe sapere la stessa cosa dagli uffici commerciali di Bottega Verde e di Giorno&Notte per i loro prodotti.

martedì 6 ottobre 2009

E adesso chi lo dice a Maroni?

Campionato di serie B 2009-2010, ottava giornata di andata, Stadio Olimpico di Torino. L'Ancona sta conducendo sul Torino per 1-0 grazie ad un tiraccio al volo dalla linea di meta' campo da parte di Schiattarella, che trova Sereni colpevolmente fuori porta. Un ex, come al solito, e come al solito una prodezza di quelle che a riprovarle altre mille volte non riescono più.
E' il 94', Gasbarroni mette in mezzo l'ultimo pallone, quello della disperazione, e Rolando Bianchi lo incorna in gol. Settimo sigillo stagionale per il bomber. Esulta, Bianchi, com'è ovvio. Ma che fa? Non va sotto la curva. Si dirige verso i distinti, scavalca la minibalaustra (alta un metro, perchè a Torino siamo bravi e non invadiamo il campo) e quasi viene alle mani con un tifoso che, si saprà dopo, lo ha insultato per tutta la partita.
Ora, a prescindere dalla probabile squalifica che il Giudice Sportivo comminerà a Bianchi, chi lo dice a Maroni che non sono i tifosi ad invadere il campo ma i calciatori?
Istituira' una tessera del calciatore per poter far parte di una squadra di calcio?

venerdì 2 ottobre 2009

Sedotti e abbandonati

Quando ad inizio anno si consumò la farsa Ciuccariello, il commento unanime dei tifosi granata era più o meno il seguente: "Solo a noi possono capitare queste cose".
Non che il "mal comune mezzo gaudio" sia consolatorio, ma in questi mesi abbiamo potuto appurare che non è così. Tralasciando l'affare Roma-Soros-Fioranelli-Unicredit, che tanto la Roma potrebbe sprofondare nei debiti e si troverebbe qualsiasi gabola per salvarla, in questi mesi abbiamo assistito ad almeno altre due farse, che hanno coinvolto il Bari ed il Bologna e che, in ognuna delle due occasioni, hanno fatto masticare amaro il tifoso granata, che digrignando i denti biascicava "ma non possono capitare a noi i miliardari che vogliono comprare questi pellegrini?".
Dopo che il petroliere albanese (e già lì... albanese. Almeno fosse stato Arabo!!!) Taci ha ritirato in buon ordine la proposta di acquisto del Bologna dopo aver verificato che i conti non erano a posto (ma sarà il vero motivo?), ed il miliardario texano Barton ha fato lo stesso con il Bari, facendo svanire in un attimo i sogni di gloria di biancorossi e rossoblu', che nel breve volgere di un mattino si erano lanciati in proclami alquanto azzardati arrivando addirittura a nominare la Champions League, le due tifoserie si sono messe il cuore in pace e sono tornate alla normalità.
I baresi si sono rassegnati a tenersi i Matarrese, mentre i bolognesi si tengono la menarini con gli uomini di Moggi a colonizzare parti importanti della società. Noi invece ci teniamo Cairo che, sebbene in questi quattro anni abbia gettato definitivamente la maschera mostrandosi per quel che è, cioè un altro filibustiere come i tanti che ci hanno posseduto (termine non scelto a caso) negli ultimi 30 anni, è ancora largamente preferibile sia ai mafiosi pugliesi che a quelli emiliani.

giovedì 1 ottobre 2009

Gol mancato, gol subìto

"Ma Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore / non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore"

Così recitava la famosa canzone di De Gregori "La leva calcistica del 1968", una canzone che potrebbe diventare l'inno del PD dopo l'incredibile scivolone avvenuto ieri in Parlamento, dove il contestatissimo decreto che legalizza l'evasione fiscale emanato dal Ministro Giulio "Maipiùcondoni" Tremonti è stato approvato grazie al diffuso assenteismo dell'opposizione durante la votazione cruciale sulle pregiudiziali solevate dall'Italia dei Valori sulla costituzionalità del decreto.
Le pregiudiziali sono state infatti sconfitte con soli 27 voti di scarto, grazie all'assenza di 51 esponenti del PD (tra cui pezzi grossi come D'Alema, Bersani e Franceschini, mica micio micio bau bau...), 6 dell'UDC e 2 dell'IdV. Approvate le pregiudiziali, il decreto non sarebbe passato alla fase di approvazione, e quindi sarebbe stato cassato quasi certamente.
Incredibile come, dopo aver passato settimane a sbraitare (giustamente) contro un provvedimento che va nuovamente a premiare i furbi e gli evasori, al momento cruciale l'opposizione cada su una buccia di banana del genere, perdendo l'occasione di segnare un goal (e per giunta a portiere battuto e porta spalancata) che avrebbe scatenato l'inferno nella maggioranza più di mille sollazzatrici dell'utilizzatore finale che ci comanda a bacchetta.
Ed ora, come recita una famosissima legge del calcio, "Gol mancato, Gol subìto": cosa ci riserverà il puttaniere per il futuro?
Aspettiamoci una severa autocritica all'interno del partito ed una dura presa di posizione contro gli assenteisti... ma anche no! Buffoni.

mercoledì 30 settembre 2009

Obituary: Toro Assicurazioni S.p.A. (1833-2009)

Finisce oggi una storia che ha attraversato tre secoli ed è durata 176 anni, di cui gli ultimi 20 e sei mesi vissuti insieme, nel bene e nel male.
Oggi infatti cessa di esistere la Toro Assicurazioni, una delle più antiche compagnie di assicurazione d'Italia, una tradizione piemontese e torinese ricca e vivissima, almeno fino agli anni '80, quando da rinomata e pregiata compagnia assicurativa si è prima trasformata nel bancomat personale della FIAT durante la crisi dei primi '90, poi carne da plusvalenze per gli squali della DeAgostini ed infine "pesce piccolo" da fagocitare da parte del colosso Generali.
Lo stesso colosso ha deciso che Toro Assicurazioni, fortemente sbilanciata sui rami danni, ed Alleanza Assicurazioni, fortemente sbilanciata sul vita, possono formare una nuova compagnia (AlleanzaToro... sic!) che possa "aggredire il mercato".
In realtà si tratta della solita operazione di snellimento che crea una sola compagnia da due esistenti. E' vero che in queste operazioni 2+2 non fa mai 4 ma sovente 3 e mezzo e 2/2 non fa 1 ma 1 e mezzo, ma alla fin fine si tratta pur sempre di "ottimizzare costi e trovare sinergie" (leggi spendere meno soldi per guadagnare di più).
Al di là dei discorsi politico/economici che stanno dietro a questa decisione, resta comunque un po' di malinconia anche dentro chi, come me, non è certo un aziendalista convinto, nel vedere la scritta "Toro Assicurazioni, marchio di AlleanzaToro S.p.A.".

giovedì 17 settembre 2009

L'Italia del (non saper) fare (un bel niente)

A pochi giorni di distanza, due episodi molto lontani tra loro ma in realtà molto simili, ci hanno dato l'ennesima conferma che l'Italia sta colando a picco, fagocitata dai modelli propinati da giornali e tv dove conta apparire e non essere, millantare e non saper fare, ed eventualmente avere appoggi politici.
E' sintomatica di questo fenomeno l'elezione di Miss Italia di qualche giorno fa. La giuria degli esperti (vabbe', facciamo finta che siano esperti in qualcosa), aveva scelto una ragazza, ma la votazione da casa ha capovolto il verdetto, premiando un'altra ragazza, che aveva colpito per la sua grammatica approssimativa e soprattutto per la sua candida affermazione: "Non so fare niente, ma ce la metterò tutta".
Ecco, il solo fatto che si preferisca una persona che dichiara di non avere conoscenze nè qualità ad una che invece coniuga correttamente i congiuntivi e dimostra di avere un minimo di cultura (minima, eh, ma sempre meglio di zero), indica chiaramente in cosa si identifica maggiormente il popolo bue rincoglionito dalla televisione.
Voi direte che e' un concorso finto ed inutile, che nn fa testo, che chi se ne frega, e magari avete anche ragione. Ma proprio per questo ho parlato di due episodi, perchè il secondo, antecedente al primo in linea temporale, è ancora peggio, ed ancora più sintomatico.
Parliamo del figlio del leader della lega Umberto Bossi, famoso per essere stato bocciato alla maturità più volte e per aver creato su facebook il simpatico gioco umanitario "Rimbalza il clandestino". Sicuramente avere un padre che si è costruito la cultura su testi sacri quali il Lando, il Tromba, il Montatore ed il Camionista, senza dimenticare Sukia ed affini, non deve averlo aiutato molto in sede scolastica.
Ovviamente la bocciatura alla maturità non era dovuta al fatto che lui fosse un asino recidivo, ma era colpa dei professori comunisti, che colpivano lui per colpire il padre.
Altrettanto ovviamente, un personaggio del genere ha subito trovato una collocazione: consulente (di che?) per l'Expo di Milano, a 12mila euro al mese. Si, avete letto bene: DODICIMILA euro al mese.
Alla faccia di Roma Ladrona e dei democristiani che avevano fatto del nepotismo un'arte nella quale anon avevano rivali.

mercoledì 9 settembre 2009

domenica 6 settembre 2009

Whatever

Terrelle Pryor, quarterback di Ohio State, ha rulasciato una intervista in cui, tra le altre cose, parla di Michael Vick e dei suoi problemi con la giustizia.
Stupefacente la sua affermazione per "assolvere" Vick:

"Not everybody is a perfect person in the world. Everyone kills people, murder people, steals from you, steals from me, whatever."

Qui il video con l'incredibile dichiarazione. Davvero senza parole.

sabato 5 settembre 2009

Sky is the limit / 2

Leggendo un articolo di Marco Mele per il Sole 24 Ore e ripreso da Digital-sat.it, si comprende appieno quanto l'intera questione RAI-SKY sia in realtà politica, più che basata sulla reale preoccupazione di cosa gli italiani possono o non possono vedere sul satellite.
L'articolo, infatti, oltre ad essere pieno di inesattezze, riporta anche le dichiarazioni di due esponenti politici di maggioranza ed opposizione che, a maggioranza di governo invertita, sono pronto a scommettere sarebbero esattamente le medesime, solo pronunciate dall'altro.
Tutto nasce dall'annuncio che la partita dell'Italia di stasera verrà criptata
Posso capire che Mele dichiari, a fine articolo, che "Dai prossimi mondiali, in ogni caso, Sky avrà comunque la Nazionale: sarà curioso vedere quanti abbonati di Sky la vedranno su Rai1 e quanti sui canali della piattaforma di Rupert Murdoch", senza ricordarsi che la cosa già avvenne per i mondiali di Germania. Che però Gentiloni affermi che "Agli italiani che guardano la tv via satellite, ossia al 17% di coloro che guardano la tv, verrebbe impedito di assistere alla partita", senza pensare che difficilmente tutti coloro che guardano la TV via satellite sono anche abbonati a Sky (e quindi se lo picchierebbero bellamente nel didietro lo stesso, come possono testimoniare i moltissimi italiani all'estero che da anni protestano per il criptaggio della Rai senza che nessuno li caghi di striscio), mi sembra la dica tutta sull'incompetenza di questo personaggio che, nel governo passato, ci siamo pure ritrovati nel posto di ministro alle telecomunicazioni.
Singolare come, per l'articolista, il fatto che per vedere la partita ci si debba dotare di un decoder con tessera tivusat sia considerato un costo supplementare, mentre il doversi dotare di un decoder Sky con relativo abbonamento non meriti nemmeno menzione. E dire che il decoder tivusat lo paghi una volta sola, l'abbonamento sky lo paghi tutti gli anni. Vogliamo parlare di costi supplementari?

mercoledì 2 settembre 2009

Indovinello

Indovinello semplice semplice. Qui di seguito riporto alcune frasi estrapolate da un'intervista televisiva. A voi indovinare nome e cognome dell'intervistato che le ha pronunciate.
  • “Per coloro che vogliono provare nuove possibilità di vita e di lavoro bisogna aumentare le possibilità di entrare legalmente in Italia e negli altri paesi europei”.
  • “Abbiamo il dovere di guardare a quanti vogliono venire in Italia con una totale apertura di cuore e di dare a coloro che vengono in Italia, la possibilità di un lavoro, di una casa, di una scuola per i figli”.
  • “Dobbiamo aprire tutti i nostri ospedali alle loro necessità, perché pure gli italiani sono stati emigranti, e quindi devono aprire il loro cuore a chi oggi viene in Italia”.
Volete un aiutino?
Ha anche detto "Questa è la politica del mio governo".
Si, è lui: Silvio Berlusconi. Non ci credete? Beh, a dire il vero nemmeno io, dal momento che la politica del suo governo è tutto il contrario di quanto ha affermato. Si tratterà del solito sciacallaggio politico e delle solite diffamazioni.
Io mi sentirei le dichiarazioni reali.
Qui (http://www.youtube.com/watch?v=Se3yqycsMyg&feature=player_embedded) la prima parte, e qui (http://www.youtube.com/watch?v=buOLH4UwAaA&feature=player_embedded) la seconda. Buon divertimento.

mercoledì 26 agosto 2009

Sky is the limit

La polemica Rai-Sky ha riempito le pagine dei giornali negli ultimi mesi, e tutti hanno identificato il colpevole: la RAI, accusata di aver rifiutato un'offerta allettante da parte di Sky e di aver in pratica obbligato i cittadini italiani a spendere altri soldi per dotarsi i un altro ricevitore per poter continuare a vedere i suoi programmi su satellite. Ma è davvero così?
Secondo me, no, e vi spiego il perchè.
Partiamo dalla fine. Se chiedete a chiunque se guarda la TV via satellite, 9 persone su 10 tra chi non la guarda vi risponderanno "No, non ho SKY".
Si, perchè oramai chi guarda la TV sul satellite implicitamente ha un abbonamento Sky, e non importa se con il loro decoder puoi vedere solo una minima parte del migliaio scarso di canali irradiati da Hotbird, il satellite di riferimento per l'Italia. Infatti il decoder di Sky è un decoder chiuso, ed è anche corretto che sia così, se vogliamo, poichè l'azienda ti fornisce gratuitamente l'apparecchio per ricevere i propri canali e, per gentile concessione, ti permette di vedere una selezione di altri canali, i cosiddetti 800 e 900. Non puoi piazzare dual feed, trial feed o motori per vedere altri satelliti, non puoi vedere altre emittenti codificate.
Il problema non ha interessato nessuno finchè non è saltata fuori Tivusat e la conseguente fuoriuscita dei canali RAI dal pacchetto Sky. Qual è esattamente il problema, però?
Fino allo scorso 30 luglio, tra Rai e Sky esisteva un accordo, secondo il quale la Rai criptava i programmi per i quali non aveva i diritti di diffusione oltre i confini nazionali, e lo faceva con il cosiddetto simulcrypt, permettendo cioè agli abbonati di Sky di vedere ugualmente, simulando l'algoritmo di codifica proprietario di Sky: l'NDS.
Chiunque avesse un regolarissimo ricevitore satellitare non Sky, restava a bocca asciutta, non potendo disporre della decodifica per i programmi criptati. Succedeva spesso, dunque, che le partite della nazionale, i film in prima visione, i Gran Premi di F1, tanto per citare i primi programmi che mi vengono in mente, non fossero visibili non solo all'estero, ma anche in Italia, a cittadini in regola con il pagamento della tassa di possesso TV e che magari erano costretti ad usare la parabola per ricevere i canali TV perchè il segnale terrestre non arrivava per mille motivi (succede anche in centro città, non crediate sia una prerogativa dei posti sperduti sui bricchi alpini: basta avere un palazzone alto di fronte, come un abitante a caso di Legnano centro potrà confermare).
Da notare che questo accordo ce l'aveva anche Mediaset, ma qualche anno fa decise di non rinnovarlo, e da allora i programmi criptati non son più stati visibili su satellite nemmeno agli abbonati Sky.
Rai e Mediaset hanno ovviato al problema del criptaggio dei programmi, facendo ciò che molte TV estere (Svizzera, Gran Bretagna, Francia) hanno fatto da tempo: creare una piattaforma propria (tivusat) e produrre una smart card che rimette in chiaro i programmi da distribuire a chi ne ha diritto, cioè cittadini italiani in regola con la tassa TV.
In questa maniera, si risolve anche il problema di coloro che non ricevono la TV terrestre, che così hanno a disposizione tutta la programmazione senza più problemi di criptaggi vari.
Resta il problema della codifica, perchè l'NDS è una codifica proprietaria di Sky, e per usarla bisogna pagare, come ben può testimoniare l'emittente Conto TV, la quale per poter rendere fruibili i propri contenuti anche agli abbonati Sky è costretta a fargli pagare un supplemento per coprire le spese derivanti dall'utilizzo della codifica NDS.
Di fronte a ciò, a mio avviso Rai e Mediaset hanno operato la scelta più giusta, quella cioè di adottare una codifica differente anzichè affrontare una trattativa per avere i programmi su un decoder chiuso sul quale non avevano comunque molte possibilità di intervento.
L'altra faccia della medaglia è rappresentata dal fatto che è necessario avere un ricevitore in grado di supportare lòa codifica Tivusat, diverso da quello di Sky.
Ma la stortura è davvero causata da Tivusat che obbliga ad avere un secondo ricevitore? O non è forse il contrario?
Su Hotbird esistono numerose emittenti criptate a pagamento, a cui ci si può regolarmente abbonare in Italia, e per vedere le quali basta un semplice decoder satellitare common interface nel quale inserire eventualmente una CAM con la codifica e la smart card dell'emittente. Quindi se un utente di questi canali volesse abbonarsi anche a Sky, dovrebbe obbligatoriamente prendere due decoder, perchè il Common Interface non supporta la codifica di Sky.
Nel decoder common interface, però, è possibile inserire la CAM Tivusat (che verrà prodotta a partire dal 2010, stando alle dichiarazioni ufficiali), con il risultato di avere un solo decoder sia per Tivusat che per l'altra emittente a pagamento.
Chi è, quindi, che obbliga a dotarsi di un ricevitore dedicato?
Tutto ciò accade perchè per fare un favore a Sky e con la scusa della pirateria, qualche anno fa venne abolita la legge sul decoder unico, che obbligava le emittenti a rendere disponibili i propri programmi senza obbligare l'utente a dotarsi di un decoder dedicato.
Tutte queste considerazioni vengono però abilmente occultate sotto il polverone alzato in occasione della cosiddetta "fuoriuscita della RAI da SKY", tanto per dare contro l'emittente di Stato che non fa mai male. Tutto guardano la pagliuzza rappresentata dal rifiuto dei 50 milioni di Sky da parte della Rai, ma nessuno osserva che negli ultimi anni è stato permesso ad un privato (Murdoch) di monopolizzare il mercato televisivo satellitare al punto che la gente e' convinta, come dicevamo all'inizio, che oltre a Sky sul satellite non vi sia altro.

venerdì 14 agosto 2009

Addio ad un grande

Il nome Lester William Polfuss non dirà niente ai più. Forsea qualcuno viene in mente qualcosa dicendo "Les Paul".
Insomma, per farla breve, e'morto a 93 anni l'inventore di una delle due chitarre che hanno fatto la storia del rock: la Gibson LesPaul, appunto. Prediletta dai jazzisti per il suo suono caldo, ha avuto comunque largo uso anche nel rock e soprattutto nel blues, avendo in Carlos Santana uno dei suoi più fedeli utilizzatori. Il suo dualismo con la Fender Stratocaster ha infiammato generazioni di musicisti e di fans, un po' come successo per altri dualismi: Coppi - Bartali, Rolling Stones - Beatles, Led Zeppelin - Deep Purple e via dicendo.
R.I.P.

mercoledì 12 agosto 2009

Per "CHI" suona la Campana?

«Ora basta. Quello del rispetto della privacy è un tema sempre più urgente che va risolto. Dobbiamo difendere la riservatezza delle persone, dovunque, e soprattutto a casa loro».
Queste le parole sdegnate di Berlusconi dopo l'ennesima paparazzata della festa a Villa Certosa (niente escort, questa volta: solo Emilio Fede a rappresentare la categoria).
Ha ragione, è davvero uno scandalo che i fotografi continuino a rubare immagini private e le vendano ai giornali.
Chissà se la pensano allo stesso modo nella redazione del giornale gossipparo di famiglia "Chi", o se invece, più probabilmente, se la privacy violata è quella degli altri al puttaniere non gliene frega un tubo.

lunedì 10 agosto 2009

Dipendenti: un onere da eliminare

Credo che chiunque sia stato un lavoratore dipendente abbia sentito, prima o poi nel corso della sua carriera, i propri capi e superiori pontificare sul lavoro a misura d'uomo e sui dipendenti come risorse che arricchiscono l'azienda, pronunciando le fatidiche frasi "noi mettiamo il lavoratore al centro del ciclo produttivo" e tutta una serie di menate di questo genere.
Solitamente queste frasi erano accompagnate dal solito tran tran: aumenti ed avanzamenti agli amici, ai lecchini o a coloro che potevano portare qualche vantaggio immediato, mentre il resto della truppa restava a marcire in ufficio, spesso demansionata, demotivata, non considerata.
Ora tutto questo non esiste piu'. La maschera e' definitivamente caduta ad inizio mese, quando la mia azienda ha messo on line sulla intranet aziendale un interessante documento intitolato "Riepilogo costi individuali".
Si tratta, in pratica, di un riepilogo di quanto tu "costi" all'azienda in termini di lavoro straordinario e di spese di missione e trasferta (che includono anche i corsi di formazione, ovviamente).
Naturalmente non viene fatta menzione alcuna dei benefici che l'azienda trae da questo lavoro straordinario e da queste missioni, ma si sa: il dipendente e' solamente un costo, e come tale va ridotto ai minimi termini.
Lo so, lo so, sono un povero idealista, ma vi assicuro che ero abbastanza convinto già da prima che le cose funzionassero in questa maniera. E' solo che vederlo cosi' esplicitato senza il minimo senso del pudore mi ha preso un po' allo stomaco. E' un po' la stessa sensazione che ho provato leggendo "Gomorra"; tutte cose risapute, bene o male, ma leggerle esplicitate e raccontate minuziosamente non può lasciarti indifferente.

lunedì 20 luglio 2009

E pensarci prima?

La Lega Nord ha annunciato la raccolta di firme per avviare una Class Action contro CAI-Alitalia per i ripetuti e continui ritardi e disagi sui voli Torino - Roma, vera croce dei passeggeri torinesi da quando la nuova Compagnia ha ripreso i voli.
Considerando che questi buffoni ce li hanno portati proprio loro, boicottando l'accordo con Air France originario per difendere l'italianità della compagnia, io la Class Action la farei contro di loro.
Ridicoli...

sabato 18 luglio 2009

mercoledì 15 luglio 2009

Ma tutti adesso?!?!?

Avete presente quando dovete attraversare una strada che, mentre vi avvicinavate, sembrava deserta, ed improvvisamente sembra che tutto il traffico del mondo abbia deciso di passare di li' impedendovi l'attraversamento?
Ebbene, in tutta la mattinata e parte del pomeriggio ho ricevuto si e no due telefonate ed altrettante persone mi hanno chiamato, distogliendomi da ciò che stavo facendo.
Nel mentre lo shuffle del mio fido Cowon D2 snocciolava una dopo l'altra canzoni più o meno belle. Poi è arrivata "Jungleland" di Bruce Springsteen, un pezzo che amo ascoltare a tutto volume in assoluta tranquillità, magari socchiudendo gli occhi per tutti i 9 minuti e 33 della sua durata.
Ecco: in questi 9 minuti e 33 secondi tutto il mondo ha deciso di telefonarmi, chiamarmi, venire alla mia scrivania. Ma tutti adesso?!?!?

martedì 14 luglio 2009

Licenza di uccidere

Spaccarotella non l'ha fatto apposta. Ha sparato e per sfortuna sua e di Gabriele Sandri ha ammazzato una persona. Ma non l'ha fatto apposta.
Nonostante quattro testimoni concordi nel sostenere che abbia puntato il braccio prima di sparare invalidando di fatto la tesi del colpo partito per sbaglio mentre correva come sostiene lui, i giudici decidono che si sia trattata di una tragica fatalità, punendola peraltro con il massimo consentito (come dire, e' stata una tragica fatalita', ma grave...boh...).
Non starò qui a disquisire come ancora una volta si dimostri che in Italia alle forze del (dis)ordine sia praticamente concesso di tutto, dai pestaggi selvaggi ed insensati tipo quello che ha ammazzato Federico Aldrovandi, all'utilizzo di armi chimiche (i micidiali lacrimogeni CS, pericolosi per la salute), o come questa sentenza non faccia altro che inasprire lo scontro in atto da alcuni anni tra antagonisti di varia natura e forze del (dis)ordine.
Mi preme sottolineare comeil precedente sia agghiacciante. In pratica da ora in poi un poliziotto può sparare ad altezza d'uomo e sostenere che si sia trattato di una tragica fatalità.
Vergogna!!!

Alzate la voce!!!

Oggi c'e' lo sciopero dei blog contro il Decreto Alfano, ed io non partecipo.
Un po' perchè in queste occasioni esce fuori il mio spirito da bastian contrario, un po' perchè l'adesione o meno a questo sciopero è diventata quasi una questione "Morettiana" ("Mi si nota di più se sciopero o se non sciopero?" semicit. da Ecce Bombo).
Infine lo considero un po' un controsenso, proprio come quando, per protestare contro i provvedimenti "da stadio" si decide di non entrare, sostenendo che "con queste norme vogliono tenerci lontani dagli stadi, e noi per protesta non entriamo" (e loro si fregano le mani perchè non devono nemmeno fare la fatica di tenerci fuori...).
Trovo assurdo protestare contro i bavagli del decreto Alfano mettendosi spontaneamente (anche se simbolicamente e per un solo giorno) quel bavaglio tanto contestato.
Non so... forse sono strano io...

martedì 7 luglio 2009

Ci risiamo

E' notizia di oggi che il Ministro Sandro Bondi si separa ufficialmente dalla moglie, dopo che già da un anno convive con la sua nuova fiamma. Si aggiunge quindi ai vari Fini, Casini, Berlusconi, Calderoli e compagnia cantante.
Non ci sarebbe nulla di strano, in fondo la vita privata di ognuno è, appunto, privata.
Peccato, però, che ad ogni piè sospinto questi ipocriti ci sfrantumino i coglioni con i valori della famiglia, vera base e fondamento della nazione, contrapponendola ai vari Dico, Pacs, Unioni di Fatto ed ogni altra forma di convivenza che condannano nella maniera più ferma e risoluta.
Ma si sa, loro parlano sempre per gli altri, mai per sè stessi. Loro la famiglia la amano talmente tanto che ne formano diverse.

lunedì 29 giugno 2009

Felicità è...

...andare a prendere tuo figlio al Centro Estivo e vederti arrivare un piccolo Pigpen avvolto nella sua nuvoletta di polvere (ce le avrà le mentine sudacchiate in mano?), arruffato, sudato, stravolto, ma con stampata sul viso un'espressione di spensieratezza e gioia che ti sciolgono il cuore.

lunedì 22 giugno 2009

Parla per te.

Vittorio Feltri titola così oggi su quel rotolo di carta igienica che si chiama Libero (di sparare minchiate, direi...): "Amanti, prostitute, clienti: Siamo tutti Berlusconi"
Parla per te, Sepolcro Imbiancato che non sei altro.

sabato 20 giugno 2009

Dagli amici mi guardi Iddio...

Nelle ultime vicende che coinvolgono il puttan... ehm... il Presidente del Consiglio, fanno specie alcune esternazioni di personaggi che dovrebbero essergli vicini e vorrebbero, con le loro dichiarazioni, aiutarlo e sostenerlo, ottenendo però l'effetto totalmente opposto.
Ha iniziato l'avvocato Ghedini, definendo Berlusconi un "utilizzatore finale" delle ragazze che gli venivano fornite a pagamento per i festini a Villa Certosa, tentando così di minimizzare la cosa (ovviamente senza riuscirci).
Per riparare, cercava di spiegarsi, dicendo che intendeva dire che per uno come lui non era un problema di prezzo, perchè ne poteva avere in quantità.
Di male in peggio.
A chiudere ci pensava l'amico di sempre, quel Vittorio Feltri che per dimostrare la falsità delle accuse tirava fuori che il Berlusca aveva subito un intervento alla prostata nel 1996, e si sa che gli interventi alla prostata rendono impotenti (il che non è vero, ma sorvoliamo...).
Nel giro di due giorni si e' preso dai suoi amici del puttaniere e dell'impotente.
Siamo sicuri che il complotto sta a sinistra, vero?

venerdì 19 giugno 2009

I veri drammi della vita

Urbano Cairo ha dichiarato ieri che cambierà il numero di telefono.
Centinaia di tifosi del Toro sono caduti nella disperazione e nella depressione più profonda, colpiti dal fatto che non potranno più consigliare i giocatori, dare suggerimenti, fare complimenti o mandare qualche critica via SMS al Presidente.
Tutto sommato forse c'è un po' di luce in fondo al tunnel...

martedì 16 giugno 2009

Switch over DTT nel Lazio

Questa notte è toccato al Lazio compiere il primo passo verso il Digitale Terrestre con il cosiddetto switch over, cioe' il passaggio di Rai2 e Rete4 sulla piattaforma digitale.
Il viceministro per lo sviluppo economico Paolo Romani si è detto soddisfatto di come è avvenuto lo switch over, dichiarando anche che "Solo questa mattina sono stati circa 6400 gli utenti che si sono rivolti ai 120 operatori disponibili sette giorni su sette, dalle 9 alle 23".

Balle...a me non ha telefonato proprio nessuno.

venerdì 12 giugno 2009

Vantaggi reciproci

Gheddafi, in visita in Italia, ha dichiarato che "Non ci sarebbe nulla in contrario se l'amico Silvio Berlusconi si presentasse per diventare il presidente del Governo Libico. Il popolo libico ne trarrebbe sicuramente vantaggio".

Anche l'Italia.

lunedì 8 giugno 2009

Votare per assonanze.

Certo, noi a Torino non si poteva vantare l'accoppiata fallocratica milanese "Pompilio/Penati", anche se Sinistra e Libertà si presentava alle europee con in rigoroso ordine di lista un "Vendola Fava" da antologia. Senza contare l'oramai celebre Deodato Scanderebech, che con un cognome del genere si stenta a credere quante preferenze riesca a portare a casa, in questa tornata elettorale mi ha colpito molto il santino che ho trovato nella buca delle lettere qualche giorno fa.
Recitava: Claudia Porchietto - E' ora - Vota Attilio Coniglio.
Non so perche', ma rido di gusto ancora adesso a scriverlo...

giovedì 28 maggio 2009

Le inutili complicazioni del Digitale Terrestre

In questi lidi non siamo anti-Digitale Terrestre come la maggior parte degli italiani pare essere, chi per incompetenza tecnica, chi per convenienza politica, chi per pigrizia innata, pochissimi a ragion veduta (cioè coloro che argomentano la loro contrarietà al passaggio al TDT, poi possiamo discutere sugli argomenti, ma almeno ne hanno...).
Vista però l'esperienza dello switch-over in Piemonte dieci giorni fa, temiamo forti disagi e sugose polemiche per fine settembre, data in cui verrà attuato lo switch-off completo.
Se il passaggio di Rai2 e Rete4 sul digitale ha provocato un'ondata di proteste perchè nessuno ha avvertito prima che sarebbe stato necessario risintonizzare i canali perchè la Rai avrebbe cambiato le frequenze (in verità l'informazione era stata data, ma in maniera non abbastanza esplicita), non osiamo pensare cosa capiterà quando tutta la TV passerà al digitale.
Perchè anche in questo caso, l'informazione è carente. Non assente, ma carente.
Alzi la mano chi sa che a regime la Rai cambierà di nuovo le frequenze.
Alzi la mano chi sa che non cambierà solo le frequenze, ma anche la banda.
Alzi la mano chi sa che non tutti i decoder prendono la banda VHF, dove finirà il segnale Rai.
Alzi la mano chi sa che anche se il proprio decoder prende il VHF non basterà fare una risintonizzazione, perchè verrà variata anche il sistema di canalizzazione, che passerà da Italiano ad Europeo.
Alzi la mano chi sa che ciò significa dover settare sul decoder non più "Italia" come standard di trasmissione ma, che so, "Germania" o "Svizzera".
Alzi la mano chi sa che dopo aver fatto tutto ciò, potreste continuare a non ricevere la rai perchè il vostro impianto condominiale e' vecchio, non a larga banda e non è stato modificato per far passare le nuove frequenze VHF.

Ho detto di alzare la mano... possibile che non ci sia nessuno che sa queste cose?

domenica 24 maggio 2009

Finalmente è finita

Negli ultimi anni si stava trascinando stancamente, tenuto in vita più per abitudine che per sentimento vero. Dopo le vicende di qualche anno fa, poi, con Preziosi che accusava il Toro di comprare le partite per essere promossi in serie A (proprio nell'anno in cui il Toro poi falli', non avevamo i soldi per piangere e ci compravamo anche le partite, ma per piacere...) minimizzando il fatto di essere stato beccato con una valigetta piena di soldi che servivano per... comprare una partita, il gemellaggio tra Toro e Genoa era diventato una farsa.
La storica ospitalità genoana in occasione delle partite a Genova si era lentamente trasformata in una sopportazione forzata. Personalmente non sono stato molto tranquillo un paio di anni fa a passare sotto la Nord sotto l'attento e torvo sguardo di gruppetti di ultras genoani: una sensazione ben diversa da quando si andava davanti alla loro curva e si faceva festa prima della partita.
Per non parlare poi dell'atteggiamento dentro lo stadio. Insulti a tutto e tutti, nessuna o limitatissima risposta ai cori pro Genoa, addirittura indifferenza per gli striscioni per Spagnolo al Trofeo estivo.
Il gemellaggio resiste e resistera' nelle amicizie personali tra gli "storici" delle due curve, cosi' come esistono amicizie saldissime tra esponenti di spicco granata e veronesi o romanisti, nonostante non siano proprio due tifoserie "amiche", ma per quanto riguarda le tifoserie in generale, la farsa è finita oggi pomeriggio, dopo che il Genoa e' venuto, ha vinto, ci ha spedito praticamente in B ed i tifosi hanno fanno festa, esultato e son contenti.
Bene... il processo di gobbizzazione genoana ha chiuso il suo cerchio: che se ne vadano affanculo, nella speranza che escano da questa cazzo di europa league al primo turno.
Un'ultima considerazione per Gasperini: ha ragione nel dire che fa scandalo la squadra che nelle ultime giornate se la gioca alla morte nonostante non abbia praticamente piu' nulla da chiedere al campionato. Deve essere per quello che loro si sono "riposati" a Bologna qualche settimana fa, perdendo 2-0. Era per non dare nell'occhio: i biscotti se non sono nelle ultime due giornate non interessano a nessuno. Merda d'uomo.

lunedì 18 maggio 2009

Lapsus Freudiano?

In effetti solo un pazzo poteva accettare di guidare il Toro verso la salvezza nelle ultime sei giornate. Se n'è accorto anche E-polis, che titola così:

mercoledì 6 maggio 2009

Sarà un caso?

Era l'inizio dello scorso Dicembre, e l'argomento era il raddoppio dell'IVA su Sky.
Fu in quell'occasione che Berlusconi sferrò un deciso attacco ai direttori di Stampa e Corriere della Sera, dicendo che avrebbero dovuto cambiare mestiere.
Bene, da qualche giorno a La Stampa Mario Calabresi ha preso il posto di Giulio Anselmi, e da un mese al Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli ha sostituito Paolo Mieli.
Senza contare che, improvvisamente, il Cavaliere non ha affidato la sua arringa difensiva sull'affaire Veronica al quotidiano di famiglia, nè a quelli di partito (Le tette al vento di Veronica in prima pagina sono un'iniziativa personale del fido Feltri), ma proprio a Stampa e Corriere, ora evidentemente considerati giornali "degni".
Il tutto mentre l'osservatorio mondiale ci retrocede tra i paesi "a stampa non completamente libera".

lunedì 4 maggio 2009

ME GRAND TURIN


Ross come 'l sangh
fòrt come 'l Barbera
veuj ricordete adess, me grand Turin.
En coj ani 'd sagrin
ùnica e sola la tùa blëssa j'era.

Vnisìo dal gnente, da guèra e da fam,
car ëd bestiame, téssere, galera,
fratej mòrt en Russia e partigian,
famije spantià, sperdùa ògni bandiera.

A j'ero pòver, livid, sbaruvà,
gnanca 'n sòld en sla pel e për rusché
at dovìe surié, brighé, preghé,
fin-a a l'ultima gossa dël tò fià.

Fumé a vorìa di na cica 'n quat,
për divertisse a dovìo rij 'd pòch,
për mangé a mangiavo fin-a i gat,
j'ero gnun: i furb come i fabiòch.

Ma 'n fior l'avio e 't j'ere ti, Turin,
tajà ant l'assel j'era la tùa bravura,
gioventù nòstra, che tuti i sagrin
portava via con toa facia dura.

Toa facia d'ovrié, me Valentin!
me Castian, Riga, Loik, e col pistin
'd Gabett, che fasìa vni tuti fòj
con vint dribbling e peui j'era già gol.

Filadelfia! Ma chi sarà 'l vilan
a ciamelo 'n camp? J'era na cona,
'd speranse, 'd vita, 'd rinassensa,
j'era sogné, crié, j'era la lun-a,
j'era la stra dla nòstra chërsensa.

T'has vinciù 'l mond,
a vint ani 't ses mòrt.
Me Turin grand
me Turin fòrt.

(G.Arpino)


sabato 25 aprile 2009

lunedì 20 aprile 2009

Telecronisti, poeti o...?

Sabato sera, Sky si collega con l'Olimpico di Torino per il big match Juventus - Inter. La gracchiante e fastidiosa voce di Fabio Caressa presenta lapartita così: «Ci sono attimi che arginano il tempo, isole fuori dalle rotte della storia, sono momenti bianchi come una luce accecante, aggrediti dal nero dell’assenza di logica, azzurri come il cielo della speranza. Oggi Torino è in un universo parallelo, fatto di orgoglio, coraggio, decisione. Non tutte le emozioni vivono incastrate in una cornice. Le più profonde spesso fluttuano libere».

Come si dice al mio paese: Caressa, ma fate furb, piciu!!!

domenica 12 aprile 2009

I segni del destino

Si sa, noi del Toro siamo legati al passato in maniera quasi morbosa ed ossessiva. Sempre lì a parlare del Grande Torino, di Mazzola e Gabetto, ma anche di Pulici e Graziani e dello scudetto del 76. Forse è una forma di autodifesa nei confronti dello squallido presente, che ci vede tristemente in fondo alla classifica in maniera stabile da tre anni a questa parte (per non parlare delle vicissitudini societarie di questi ultimi 20 anni). Sento spesso dire che il Toro è prigioniero di un passato troppo pesante ed ingombrante che gli impedisce di evolvere in società sportiva "moderna" e tornare grande, e pur essendo in parted'accordo, non riesco a vedere come potremmo mai separarci dalle nostre manie, piccole e grandi, che ci legano al passato.
Una di queste è rappresentata dai "segnali" che il Grande Torino manderebbe a noi tifosi, alla società, ai calciatori nei momenti decisivi e particolari della nostra storia.
E così leggenda vuole che sia proprio la farfalla granata a guidare il Nestor Combin inarrestabile che sette giorni dopo la morte di Meroni infilza per ben tre volte una Juve di gran lunga superiore.
Oppure il tifoso del Toro è convinto che quando Muller sbaglia il rigore della vittoria contro l'Ascoli che, a quattro giornate dalla fine, potrebbe tirare fuori la squadra dal pantano della zona retrocessione, sia Capitan Valentino in persona, imbestialito dalla squallida prestazione, a mandare un violento acquazzone con grandinata, in una giornata altrimenti caratterizzata da un gran solleone.
O ancora che il 13 luglio 2006, un giorno dopo che Cairo ha acquisito i trofei ed il titolo sportivo del Torino fallito l'estate precedente, garantendo la continuità con la vecchia società, sulla ruota di Torino vengono estratti i numeri 4-5-49-10-51, cioè 4 Maggio 1949 (anniversario di Superga), firmato Mazzola (numero 10). Un chiaro segno che Capitan Valentino ed i ragazzi sono grati al presidente per aver impedito che le loro gesta fossero per sempre disgiunte dalla maglia granata che ancora calca i campi di calcio.
E così anche ieri, durante Torino- Catania, il tifoso del Toro ha colto chiaramente i segni del destino.
Capita infatti che ad un quarto d'ora dalla fine il Toro sia inchiodato sullo zero a zero mentre tutte le concorrenti dirette alla salvezza stanno perdendo. Lo stadio intona a gran voce "Per restare in A bisogna vincere", ma la squadra resta contratta.
C'e' bisogno di una scossa, delle famose maniche arrotolate di Capitan Valentino che danno inizio al celeberrimo "quarto d'ora granata", quel quarto d'ora in cui non ce n'e' per nessuno.
Il segnale arriva sotto forma di un fulmine che cade dietro la Primavera, seguito da un tuono lungo, prolungato, molto forte.
In quel momento tutti quanti, indistintamente, abbiamo pensato "E' capitan Valentino che vuole spronare i ragazzi".
Arriva il gol dell'1-0, subito seguito dal pareggio catanese. E' ora del secondo tuono, come a ricordare ai ragazzi in campo che non è finita. Piove, inizia anche a grandinare, ed arriva il 2-1 che manda tutto lo stadio in delirio.
E' passato un quarto d'ora dal primo fulmine: sarà un caso?

martedì 7 aprile 2009

Quanti elefanti ci stanno in una Mini Minor?

Chi non conosce la vecchia barzelletta, la cui ovvia risposta è: "4! Due davanti e due dietro!".
Ora abbiamo l'evoluzione: Quanti kosovari ci stanno in una Citroen XM?
QUI la risposta.
Si ride, ma son tragedie...

lunedì 23 marzo 2009

Giù la maschera!

Alleanza Nazionale si è definitivamente sciolta, e nei prossimi giorni confluirà nel Partito delle Libertà. Ed ora come faranno tutti quelli che avevano sempre sostenuto di non aver votato Berlusconi, bensì Alleanza Nazionale?
Soprattutto ora che, a quanto pare, per le prossime Europee la sola icona che comparirà sui manifesti del PdL sarà quella del Berlusca...

lunedì 16 marzo 2009

Bonus di stato

E' tempo di crisi, soprattutto per la grande finanza mondiale, che vede crollare uno dopo l'altro tutti i grandi colossi finanziari, vittime di investimenti azzardati, quando non di vere e proprie truffe.
Il fenomeno è talmente generalizzato, e colpisce nomi talmente importanti che, chi più chi meno, tutti i governi nazionali sono intervenuti per sostenere le banche ed i gruppi finanziari in difficoltà.
Gli USA, ad esempio, hanno stanziato ben 170 miliardi di dollari (MILIARDI) per soccorrere la AIG (si, proprio quella società che fa bella mostra sulle maglie del Manchester United), travolta da un tracollo finanziario senza precedenti, grazie alla dissennatezza dei suoi manager ed alla spregiudicatezza dei loro investimenti.
Tutto porterebbe a pensare che questi manager, dopo aver causato un buco di proporzioni epiche, ricevessero il benservito da parte del maganement di AIG.
E invece no: AIG versa loro 165 milioni di bonus come premio di produzione.
Siamo d'accordo che si tratta di accordi presi prima del grande crac e quindi i premi vanno erogati, ma mi chiedo: se ti danno un premio per aver mandato in fallimento l'azienda, quei poveri tapini che con il lavoro di tutti i santi giorni l'azienda la mandano avanti sul serio, quanti milioni di dollari dovrebbero ricevere?

giovedì 26 febbraio 2009

Dolce dittatura

Nella bagarre politica di questi ultimi 15 anni (facciamo 20...), si è spesso accusato Berlusconi di aver trasformato il governo in dittatura. Non una dittatura "classica", come quella di mussoliniana memoria per intenderci, ma la cosiddetta dittatura dolce, quella cioè che dietro l'apparenza della democrazia e del liberismo, nasconde tutti gli elementi della dittatura quali la progressiva eliminazione dei diritti dei cittadini, il pieno controllo dell'informazione e dei centri di potere.
Proprio ieri, ascoltando il telegiornale, ho avuto due chiare conferme di questa teoria da due notizie che hanno dell'incredibile. La prima riguarda le dichiarazioni del portavoce del PdL Italo Bocchino che ha apertamente affermato che accorpare alle elezioni amministrative il referendum sul testamento biologico significa correre il rischio di agevolare il raggiungimento del quorum e convalidare l'esito del referendum stesso.
Io sarò sicuramente un ingenuo, ma mi sembra di ricordare vagamente, scartabellando nella mia memoria fra le poche nozioni imparate durante le ore di educazione civica a scuola, che il referendum dovrebbe proprio essere un modo di dare voce al popolo, che per il resto deve accontentarsi di quanto dicono, fanno e disfano i loro rappresentanti eletti in parlamento.
Vogliono boicottare il referendum? Bene: vadano a votare tutti in massa e votino NO.
Dichiarare apertamente che fissano la data della consultazione in modo da facilitare il non raggiungimento del quorum significa innanzitutto sprecare inutilmente i nostri soldi, e secondariamente cercare di negare, di fatto, uno dei diritti costituzionali più importanti: il diritto di voto.

La seconda notizia è invece comica, se non assurda. Il governo intende proporre l'introduzione dello "Sciopero Virtuale", il che significa che tu dichiari di fare sciopero, però vai a lavorare lo stesso. Ovviamente senza essere pagato, perchè ufficialmente sei in sciopero.
Anche in questo caso la proposta di legge va a colpire un altro diritto costituzionale: il diritto di sciopero.
Siamo d'accordo che in Italia di questo diritto se ne sia oltremodo, e siamo altrettanto d'accordo che soprattutto nei servizi essenziali lo sciopero debba essere regolamentato (come se già non lo fosse, tra l'altro), ma questa ci senbra davvero una burla bella e buona.

Ed intanto mi torna alla mente la dittatura dolce, e con essa un certo piano di una certa loggia massonica, piano che, quatto quatto ed in silenzio, ha visto alcuni dei suoi punti puntualmente attuati dai governi che si sono succeduti (quelli capitanati da un certo associato a questa loggia massonica).

Leggiamo uno stralcio da questo piano e non possiamo esimerci dal collegare gli avvenimenti recenti:


b6) dare attuazione agli articoli 39 e 40 della Costituzione regolando la vita dei sindacati limitando il diritto di sciopero nel senso di:
i - introdurre l'obbligo di preavviso dopo avere espedito il concordato;
ii - escludere i servizi pubblici essenziali (trasporti; dogane; ospedali e cliniche; imposte; pubbliche amministrazioni in genere) ovvero garantirne il corretto svolgimento;
iii - limitare il diritto di sciopero alle causali economiche ed assicurare comunque la libertà di lavoro;


mercoledì 25 febbraio 2009

Capolinea. Si cambia vettura!

Da buoni ultimi, come tradizione vuole per i diretti interessati, l'abbiamo appreso ieri dai giornali: la Toro Assicurazioni a breve non esisterà più, e verrà fusa con Alleanza Assicurazioni per creare una nuova compagnia con un consistente portafoglio danni (eredità di Toro) e vita (eredità di Alleanza). Probabilmente il marchio resterà immutato, anche perchè il suo valore sul mercato è decisamente alto, ma come società di assicurazioni, la Toro Assicurazioni così come la conosciamo da 176 anni non avrà più ragione di esistere.
Ancora non si sa quale sarà il nome della nuova compagnia, nè quale sarà il futuro di noi lavoratori, ma si possono azzardare alcune ipotesi basandosi sulle precedenti esperienze del Gruppo Generali e sugli accordi sindacali in essere oltre che i contratti nazionali.

Leggendo tra le righe il comunicato di Generali, l'intenzione del Leone è quella di accorpare in una nuova compagnia il business delle due aziende (non per nulla si parla di cessione di ramo d'azienda), dirottando gli oneri ed i servizi in società terze o controllate.
Un'operazione in linea con la tendenza del nuovo millennio, insomma, dove le aziende organizzate "all'antica" vengono smembrate in due parti: quella che produce utili e quella che genera spese.

Per quanto riguarda Toro nello specifico, verrà ceduto alla nuova compagnia il ramo danni, mentre tutti i servizi (leggi informatica, amministrazione, contabilità) verranno ceduti a società create ad hoc o più probabilmente a quelle già esistenti (penso all'attuale Generali Business Solutions presso la quale siamo distaccati da oramai due anni), tanto per restare nell'ottica di servizio centralizzato per il Gruppo.

Dal punto di vista pratico non dovrebbe cambiare un granchè. Essendo Torino il polo d'eccellenza per la parte danni, ed essendo la maggior parte dell'informatica rimasta a Torino incentrata proprio sui danni, al massimo cambierà la carta intestata della nostra busta paga (e' da vedere se Generali, GBS o qualcos'altro).

Personalmente mi spiacerà quando ciò accadrà, ben cosciente però che, con questi chiari di luna, la necessità primaria è quella di avere una scrivania, una tastiera ed un video presso i quali recarmi tutti i giorni per ricevere poi lo stipendio a fine mese.

Un dispiacere in più, se passeremo ad altra azienda, sarà il non ricevere la spilletta che spetta a chi raggiunge i 25 anni di servizio presso Toro Assicurazioni, per ricevere la quale mi mancavano solo più cinque anni (e non sono di certo dispiaciuto per il mancato lo stipendio doppio che ti corrispondono nell'occasione... :) ).

venerdì 20 febbraio 2009

Omicidio in diretta

Sono circa le 16 di un venerdì pomeriggio come gli altri. Mentre vado verso la scuola a prendere Riccardino mi imbatto in alcune transenne che impediscono l'accesso alla via che porta alla scuola.
Gia', vero, c'erano i cartelli di divieto di sosta in tutto l'isolato per due giorni. Beh, poco male, parcheggio in Corso Vinzaglio e vado a piedi.
Sono costretto a fare il giro dell'isolato, però, dal momento che anche i marciapiedi sono chiusi. Tanto sono in anticipo, come sempre. Mi avvio di buona lena per via Revel e torno verso la scuola girando in via Donati. Anche via Donati e' chiusa al traffico, ma i marciapiedi sono transitabili.
Supero un gruppetto di persone, ma c'e' qualcosa di strano. Al semaforo all'angolo con via De Sonnaz c'e' un tipo strano appoggiato al muro, ma non faccio in tempo a pensare ad altro.
Arriva una macchina e si ferma al semaforo. Il tizio improvvisamente si dirige verso la macchina e tira fuori qualcosa da sotto il cappotto. Un altro tipo affianca la macchina ferma al semaforo. Il "qualcosa" è una pistola,e tutti e due i tizi ne hanno una.
Sparano una gragnuola di colpi verso il guidatore.
Mi blocco immediatamente. Vedo i due allontanarsi camminando velocemente dietro la macchina. C'e' un silenzio irreale in cui sento solo il mio cuore che ha iniziato a battere all'impazzata.

"STOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOP!"

Una voce, apparentemente attraverso un megafono, urla. Dietro alla macchina compaiono alcune persone, una delle quali regge una giraffa con un microfono ed un'altra una steadycam.

Mabbaffangulo va!!!! Mi sono imbattuto nel set di "Prima Linea", ed ho appena assistito alla scena in cui il Comandante Sirio (alias Sergio Segio, interpretato da Riccardo Scamarcio), assieme a Marco Donat-Cattin tende un agguato al giudice Emilio Alessandrini finendolo a colpi di pistola.

Certo che presidiare meglio il set non sarebbe stato male, anche perchè se fossi arrivato dieci secondi prima gli avrei rovinato la scena (o magari mi avrebbero fermato prima che potessi arrivare all'incrocio... chissà).

Ripresomi dallo spavento, ed essendo in anticipo, torno indietro facendo il giro dell'isolato per piazzarmi dietro al gruppetto di attori, comparse, registi e maestranze varie. Rifanno la scena un altro paio di volte, perchè ogni volta succede qualcosa chela arrestare le riprese. Ora vedo il tutto da dietro (e sapendo prima che e' un film!!!), e trovo il tempo di godermi due simpatiche scenette.

1) Cane che abbaia. Regista che chiede se non sia possibile allontanare il cane, che il suo abbaiare entra nei microfoni. La padrona del cane, imperturbabile, risponde "No, il cane non si allontana.Io abito qui vicino ed ho diritto di stare qui a guardare assieme al cane". (Il cane continua ad abbaiare...)

2) Nell'aria c'e' un forte odore di polvere da sparo. Inoltre, per ricostruire nei minimi dettagli la scena dell'attentato, il nucleo dei terroristi deve coprire la sua fuga accendendo un fumogeno. Dopo il terzo rifacimento, si apre una finestra al primo piano ed una signora urla "Per quanto andate avanti ancora? Questa puzza di fumo e' insopportabile".
Risponde il regista con il megafono: "Signora abbia pazienza. Abbiamo quasi finito col fumo, tenga la finestra chiusa".

Infine un paio di foto del set, con "Segio" e "Donat Cattin" in attesa di rifare al scena.


mercoledì 18 febbraio 2009

Lumache allo spoglio

Soru ha perso, ed anche male. Veltroni si è dimesso. Il PD è imploso in sè stesso e non si vedono all'orizzonte nè salvatori della patria nè segni di miglioramento. Tutto questo basterebbe per classificare le elezioni regionali in Sardegna come una catastrofe.
La vera catastrofe, però, è che oggi, mercoledì, a due giorni e mezzo dal termine del voto, non si abbiano ancora i risultati definitivi perchè non tutte le sezioni hanno ancora terminato lo scrutinio.
Manco la Sardegna avesse tre milioni di sezioni e Cento milioni di votanti...

venerdì 13 febbraio 2009

La burla di Mister X

Pagliacciate, burle, prese in giro, personaggi da cabaret, sicari prezzolati: negli ultimi trent'anni noi tifosi del Toro ne abbiamo viste do ogni foggia e colore. Quella andata di scena ieri in una sala dell'elegante ed esclusivo hotel "Golden Palace" di Torino (peraltro ex sede della Toro Assicurazioni) è una delle migliori, o peggiori a seconda dei punti di vista, di sempre.
Un piccolo riassunto per chi non ha seguito la vicenda. Nelle settimane precedenti Natale, come un fulmine a ciel sereno appare su "La Stampa" un'intervista a tre avvocati torinesi, i quali sostengono di rappresentare una persona che intende acquistare il Torino. Si parla di una somma ingente da investire nella squadra, di un'offerta di 40 milioni fatta a Cairo per comprare la squadra e di altri 60 pronti per la campagna di rafforzamento. Il nome, però, è Top Secret, e verrà rivelato solo a metà Febbraio, perchè il denaro arriverebbe da una ingente eredità che si concretizzerà, appunto, solo in quella data. Il tutto puzza subito di bufala, a cominciare dai tre avvocati: una che faceva la casalinga fino allo scorso giugno e che è tornata ad esercitare proprio per questa trattativa, l'altro, l'avvocato Durante, già noto nell'ambiente perchè: a) noto tifoso juventino, b) coinvolto nella truffa "un mattone per il Filadelfia" c) fra i promotori dell'iniziativa legale dei tifosi juventini che volevano riassegnati gli scudetti revocati.
Subito, però, il colpo di scena: Cairo conferma tutto. Le trattative ci sono state, la cifra offerta è effettivamente di 40 milioni, ma lui si rifiuta di vendere.
Nei giorni successivi, un'abile campagna mediatica che svelava poco a poco qualche piccolo particolare, ha scatenato le fantasie piu' strane dei tifosi granata.
L'avvocato Durante rilascia dichiarazioni sibilline quali "Quando saprete il nome resterete a bocca aperta. Io, da tifoso juventino, sono preoccupato per il futuro della mia squadra", oppure "E' un imprenditore di origini cuneesi che riceverà un'importante eredità" o ancora "Il programma di Mister X è serio: stadio di proprietà, rafforzamento immediato, Champions League in tre anni".
La squadra attuale è quel che è, il tifoso granata si lascia abbindolare spesso e volentieri (vedi Cimminelli ed i 70 miliardi per il Filadelfia, tanto per citare l'ultima "perla") e parte la caccia a Mister X.
Ovviamente sono tutti bene informati. Vengono fatti praticamente tutti i nomi "importanti", e spesso i nomi fatti sono più una pseranza che non un'effettiva realtà. Anche perchè pubblicamente coloro che man mano vengono tirati in ballo smentiscono categoricamente, ma l'opinione è "Certo che smentiscono, prima di Febbraio non si può sapere nulla, quindi devono stare al gioco".
Viene dato il via alla girandola di nomi: Ferrero, Lavazza, Giribaldi, Grimaldi, Bertone, Miroglio, Mongarli, De Benedetti, Margherita Agnelli, Briatore con Giraudo, Moggi, più tutta una serie di personaggi più o meno minori.
Arriva il 12 Febbraio, ed i tre avvocati annunciano la conferenza stampa tanto attesa, in un clima oramai quasi da isteria collettiva (un thread su Mister X raggiunge le 1000 pagine in pochi giorni su uno dei più importanti forum granata), e come sempre arriva la mazzata sulle orecchie.
Alle 15:30 viene svelato il nome di Mister X: Raffaele Ciuccariello.
CHI?!?!?!?!?!?!?!?
Ecco, in effetti una cosa vera nelle parole dell'avvocato Durante c'era, il nome avrebbe lasciato tutti a bocca aperta. Il particolare che mancava era che si restava a bocca aperta chiedendosi "e questo chicazz'è?".
Ma mica è finita qui. Viene svelato nei dettagli il programma di Ciuccariello, che comprende alcuni punti davvero rimarchevoli:
  • Se lo acquistiamo subito, campagna immediata di rafforzamento per restare in Serie A (qualcuno gli ha detto che il mercato è chiuso?)
  • Se lo acquistiamo in Serie B, immediata promozione e recupero rapido dell'ìEuropa, attraverso la Champions League, la Coppa Uefa o anche l'Intertoto (qualcuno gli ha detto che l'Intertoto non esiste più?)
  • Abbasso il calcio moderno: torniamo alla vecchia numerazione dall'1 all'11 (qualcuno gli ha detto che Uefa e Fifa non sarebbero molto d'accordo?)
  • Ritiriamo il numero 12 e lo assegniamo ai tifosi (qualcuno gli ha detto che l'ha già fatto Cimminelli 11 anni fa?)
  • Stadio di proprietà da 90mila posti (qualcuno gli ha detto che a Torino anche la Juve fatica a riempire lo stadio da 25mila quando gioca con il Real madrid?)
Ammetto che la mia prima reazione è stata quella di prendere un permesso, uscire dall'ufficio ed andare a tirare una scarica di mazzate ai tre avvocati in conferenza stampa.
Poi è subentrata la depressione, ed infine l'autoironia, unico vero antidoto alle continue buffonate giocate sulla nostra pelle.
Oggi comincia a delinearsi meglio la figura di questo strambo personaggio che sembra uscito da un film di Totò. Basti pensare che dichiara di voler festeggiare il 4 maggio "in grande stile. Con la banda che suona la marcia funebre", oppure di essere sicuro che Cairo venderà il Toro al mille per mille. E come fa ad esserne sicuro? "Perchè mi avvalgo dell'articolo quinto: chi ha il soldi in mano ha vinto".

Portatelo via, per favore...

martedì 3 febbraio 2009

So bye-bye, miss american pie.

Il 3 Febbraio 1959, esattamente cinquant'anni fa, viene ricordato come "il giorno in cui la musica morì". In un incidente aereo a Lake Creek persero la vita Buddy Holly, Ritchie Valens e Big Bopper.
A quel giorno è dedicata la famosissima "American Pie" di Don McLean:

"A long, long time ago...
I can still remember
How that music used to make me smile.
And I knew if I had my chance
That I could make those people dance
And, maybe, they'd be happy for a while.

But february made me shiver
With every paper I'd deliver.
Bad news on the doorstep;
I couldn't take one more step.

I can't remember if I cried
When I read about his widowed bride,
But something touched me deep inside
The day the music died."

giovedì 29 gennaio 2009

Separato l'accordo

Ha occupato le prime pagine dei giornali e dei TG nazionali in questi giorni, sebbene nessuno (e sottolineo nessuno) si sia degnato di dare una spiegazione decente dei termini. Stiamo parlando del cosiddetto "Accordo separato", cioè l'ipotesi di accordo tra governo e parti sociali sulla riforma della contrattazione nazionale di lavoro, quello che la CGIL si è rifiutata di firmare, per fortuna.
Perchè per fortuna? Primo, perchè almeno la CGIL ha dovuto spiegare i motivi del suo no, e nel farlo ci ha fornito qualche vaga indicazione sui contenuti dell'accordo, e secondo perchè da quanto si riesce a sapere l'accordo è una totale fregatura.
In linea di massima questo accordo dovrebbe riformare la disciplina dei contratti di secondo livello, cioè quelli integrativi aziendali, e qui arriva il primo dubbio: perchè riformare questi accordi quando le aziende che ne possono usufruire sono la netta minoranza? Risulta infatti che la stragrande maggioranza delle imprese non abbia un contratto integrativo.
A mio avviso i motivi sono essenzialmente due.
Il primo è un chiaro tentativo di depotenziare l'efficacia dei sindacati anche attraverso la più che oscura norma sulla rappresentatività sindacale. Sembra di capire, infatti, che al tavolo delle trattative saranno ammesse solamente le sigle sindacali più rappresentative, escludendo di fatto le minoranze, che hanno sempre dato parecchio fastidio. Fa specie, però, che un accordo che in pratica consegna nelle mani dei maggiori sindacati italiani il potere di trattativa possa bellamente essere siglato in assenza dell'organizzazione PIU' rappresentativa, proprio quando al suo interno si cerca di escludere dalle trattative le organizzazioni MENO rappresentative. Insomma: un ottimo inizio.
Il secondo motivo è ancora più subdolo, e mi fa specie che due organizzazioni sindacali come CISL e UIL non si siano minimamente preoccupate delle conseguenze. L'accordo mira infatti a svilire la contrattazione aziendale, ad esempio impedendo la ulteriore discussione su argomenti già trattati in fase di contrattazione nazionale (uno su tutti: la composizione del salario).
Fino ad oggi si partiva dalla base fornita dal contratto nazionale, testo sacro ed inviolabile fino alla sua scadenza, per andare poi a trattare le particolarità locali e le esigenze sia dei lavoratori che delle aziende nello specifico, uno specifico che un contratto nazionale non può certo affrontare in maniera esaustiva.
Faccio un esempio banalissimo sul contratto che conosco: quello assicurativo. A livello nazionale viene stabilito un ticket restaurant di importo uguale per tutti. Nelle varie contrattazioni aziendali è stata discussa e contrattata la parte "aziendale" supplementare di questo ticket restaurant, in base principalmente al costo del pasto base nelle diverse mense aziendali. Capita così che a fronte di un ticket "nazionale" di 4 euro (faccio degli esempi di importi a caso tanto per fare un esempio semplice), in Toro si abbia un supplemento di 90 centesimi perche' il pasto costa 4,90 euro, in Reale un supplemento di 1 euro a fronte di un pasto dal costo di 5 euro e cosi' via per le altre aziende.
Con il nuovo accordo non si potrà più fare.
Avete contrattato un ticket da 4 euro a livello nazionale? Bene. La vostra mensa ne costa 5? Fottetevi.
E così per molte altre cose.
Di contro, però, le aziende, e solo loro, potranno ridiscutere pezzi di contratto nazionale gia' discusso ed approvato, anche prima della scadenza, basta che si sia in presenza di progetti di ristrutturazione occupazionale (che vuol dire tutto e niente).
Insomma, l'accordo è un attacco alla contrattazione collettiva vero e proprio, e fa davvero specie che CISL e UIL non solo non reagiscano, ma lo sottoscrivano anche, e persino Uòlter faccia pressione su Epifani per fargli firmare questa sconcezza di accordo.
E poi si dice che uno si butta a destra!!! (cit.)

domenica 25 gennaio 2009

La première dame

Carla Bruni è ospite da Fazio alla trasmissione "Che tempo che fa". Alla domanda di Fazio su come la condizione di "première dame" abbia cambiato il suo modo di comportarsi in pubblico, la Bruni risponde così (spero di ricordare tutto, ma il senso è quello):
"Beh, ovviamente sto più attenta a come mi comporto o a cosa dico. Scherzo meno, faccio meno battute. Se dicevo una castroneria, prima ero solo una cantante, e chi se ne frega di quel che dicevo. Ora ho una diversa responsabilità, e devo stare attenta a non dire o fare cose che possono urtare la sensibilità altrui".
Proprio come il nostro Primo Ministro. Uguale uguale uguale.

venerdì 23 gennaio 2009

Comunicazione di servizio per il Feed

Questo blog usa il servizio di feedburner per il feed RSS. Negli ultimi tempi il servizio era diventato pessimo, arrivando ad aggiornare il feed anche oltre 24 ore dopo la pubblicazione del nuovo articolo.
Pare che il tutto fosse dovuto alla migrazione in corso sui server di Google, che ha acquistato Feedburner.
La migrazione del feed di questo blog e' stata completata. Google sostiene che per voi utenti la migrazione è trasparente, perchè tutti coloro che hanno memorizzato l'indirizzo del vecchio feed verranno reindirizzati su quello nuovo, ma la verità è che nel vecchio feed ancora non compare l'articolo di ieri...
Se avete voglia, cancellate il vecchio feed e sottoscrivete quello nuovo cliccando sul pulsante che trovate sulla colonna di destra.
Per i più "Geek", basta sostituire "feed." con "feed2." nell'URL del vecchio feed.

giovedì 22 gennaio 2009

Io ci ho la Mercedes

Posto che la vicenda di Eluana dovrebbe essere un fatto privato, e tutto il clamore suscitato in questi mesi è davvero detestabile.
Posto che un Ministro che ricatta una clinica affinchè non esegua una sentenza di un tribunale dello stato di cui il Ministro è un rappresentante ufficiale, non solo dovrebbe dimettersi, ma dovrebbe quanto meno iniziare a vergognarsi se non come uomo almeno come rappresentante delle istituzioni.
Posto che in questo paese tante cose andrebbero meglio se la Chiesa si facesse gli affari propri e se i cattolici integralisti non tenessero per le palle varie e vaste porzioni della politica nostrana, al centro, a destra e a sinistra (Cloro al Clero!!!!).
Posto tutto questo: sono orgoglioso di avere un presidente regionale come Mercedes Bresso che, anche a costo di perdere voti ed alleanze, piscia in testa al ministro Sacconi e sputa in faccia al Cardinal Poletto.

martedì 6 gennaio 2009

Propaganda strisciante

In questi giorni di battaglia fra il Nord (o meglio,la Lombardia), che vuole Lufthansa come partner di Alitalia, ed il resto d'Italia che preferisce Air France, i "lùmbard" mettono in campo ogni forza possibile: di terra, di cielo e di mare. Senza trascurare la più importante: La TV.
TG5 edizione delle 13. Si parla del maltempo, e dopo aver descritto la situazione in Italia, si passa all'estero. Il servizio comincia con la situazione a Parigi. Immagini di Tour Eiffel e Trocadèro imbiancati, qualche accenno ai problemi di viabilità e poi... zac! L'affondo.
All'aeroporto Charles de Gaulle (Base operativa di Air France) decine e decine di voli cancellati, con disagi per molti turisti italiani che avevano deciso di passare le feste nella capitale francese.
Dice il conduttore: "Alcuni di loro si sono persino rivolti a noi del TG5 per denunciare il vergognoso comportamento di Air France, che ha cancellato i voli e non ha fornito alcuna informazione ed assistenza ai passeggeri".
Manca solo un bel: "Tiè... viva Lufthansa!!!"
E si chiude il servizio con i volti soddisfatti e sorridenti di Fabrizio Summonte e Chiara Geronzi.
Missione compiuta.