giovedì 28 dicembre 2006

C'era la fregatura

Quando pochi mesi fa Massimo Boldi annunciò la rottura del sodalizio con Christian De Sica, che tanti insulsi film di Natale ci aveva propinato, sotto sotto mi chiesi cosa potesse essere scattato nella testolina (vuota?) del Cipollino Nazionale per prendere una decisione cosi'.
Tutto sommato rinunciava a dei bei soldoni che il popolo beota gli versava accorrendo in massa alle sue (e di De Sica) immonde cazzate natalizie.
E comunque, mi ero detto, per De Sica si sarebbe trattato solamente di trovare un altro partner per proseguire nelle sue nefandezze cinematografiche.
Non avevo pensato al peggio: con Boldi e De Sica divisi, ora non abbiamo piu' un film del cazzo a Natale. Ne abbiamo DUE, perche' alla fine Boldi ha smesso di fare minchiate con De Sica per mettersi a farle in coppia con qualcun altro.
AIUUUUUUUUUUUUUUTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

martedì 19 dicembre 2006

E' Natale...

E' quasi Natale. E' quel periodo dell'anno in cui la difesa della nostra cultura e delle nostre radici cattoliche si fa piu' forte. Assistiamo ad episodi sconcertanti, come la maestra d'asilo che abolisce le canzoncine di Natale per non offendere i bimbi mussulmani, oppure la presa di posizione contro Ikea perche' non vende presepi (senza peraltro averli mai venduti...). O ancora assistiamo alle scorribande televisive del La Russa di turno che, con il suo sguardo mefistofelico che di natalizio non ha un bel niente, fa appelli per la salvaguardia del presepe (e poco importa se parla di 25 Aprile invece che di 25 Dicembre, una piccola deformazione professionale la possiamo concedere a tutti).
Anche da queste colonne, quindi, mi sento di dover lanciare il mio appello.
Salviamo la nostra cultura, preserviamo le nostre tradizioni, non dimentichiamoci del significato profondo del Natale.
Gia'... ma qual e' il significato profondo del Natale a cui gli italiani non vogliono rinunciare? Un sentimento religioso, di fede, profondamente interiore.
Nell'ordine:
  • Che regalo gli faccio? 30 euro? No troppo poco. Prendo quello da 50. Non gli serve, ma fa figura.
  • Oddio, non riesco a trovare la statuina del pescatore inginocchiato per il mio presepe di Thun. Come faccio? Un presepe di Thun non puo' prescindere dal pescatore inginochiato.
  • L'albero. Mi raccomando, non quello finto che fa tanto straccione. Prendi un abete vero. Tanto poi al sei gennaio lo butti nella spazzatura, che te frega?
  • Metti il Babbo Natale che si arrampica sul balcone, mi raccomando, che se no non e' Natale.

Tristezza....

mercoledì 13 dicembre 2006

Con calma arriva tutto.

Li avevo ordinati lo scorso luglio e, sinceramente, me ne ero quasi dimenticato.
Ieri sera, invece, ho trovato una busta nella cassetta delle lettere. Erano loro: gli stichers e la tisciert. ordinate dalla kenwood. Tutto gratis.
Ora aspettiamo l'estate per indossare la tisciert dei Blus Braders, mentre per Brus Springstin, Gimi Endrics e Giamiroquei, si tratta di trovare un posto dove appiccicare gli stichers.

giovedì 7 dicembre 2006

Colpa d'Alfredo

Questo blog ha pochissimi lettori. E sono meno ancora i commentatori dei miei post. non che ci sia molto da commentare, in genere,ma tant'è.
Succede però che su un post di un paio di mesi fa riguardante la serie TV "La Freccia Nera" compaia un commento di Alfredo, che cerca notizie su un telefilm della mia (nostra) infanzia: "Thibault il Cavaliere Bianco" (anche detto "Il crociato"). Ora, dovete sapere che sembra che io sia l'unico sulla faccia della terra a ricordarsi di questo sceneggiato televisivo che andava in onda nel tardo pomeriggio dei primi anni 70. Amici, colleghi, coetanei...nessuno ne ricorda nulla. Alla fine stavo quasi pensando di ricordare male, fare confusione con altre cose... tutto sommato sono sempre passati ben 36 anni da allora.
Poi arriva Alfredo, e stuzzica di nuovo la mia curiosita'. Rifaccio le migliaia di ricerche su internet già fatte in precedenza, ma con gli stessi, scarni, risultati. Anche in rete si trova poco co nulla.
Poi, l'illuminazione. Scrive Alfredo nel secondo commento "
Thibaud ( e non Thibault o forse entrambi)" e zac!!! Ecco il neurone che riparte.
Ma certo... era ben Thibaud!!!
E allora si apreil mondo. Si trova persino questo. Li devo avere. Li devo assolutamente avere!!!!

GRAZIE ALFREDO!!!!!!!!!!

martedì 5 dicembre 2006

Un Centenario da ricordare

Inutile dire che quella del centenario è stata una giornata epica ed indimenticabile. Gia' il solo fatto di tornare a trovarsi alle otto e mezza del mattino come "ai vecchi tempi", metteva una carica particolare in tutti noi. Quella carica che ha visto un centinaio di persone indaffararsi nel preparare la coreografia (e vabbè... su cento abbiam lavorato in conquanta, ma si sa: siamo in Italia...), andare su e giù per gli anelli della curva con pacchi di carta argentata e monumentali matasse di striscioni copricurva, occuparsi di ogni singolo posto, che avesse la sua bandierina, il suo cartoncino, che fosse tutto coordinato.
E poi via, davanti ai cancelli ai quali la gente premeva impaziente per entrare. Ed ancora vendere il materiale che serve per pagare la coreografia. E tutta quella gente che con entusiasmo tirava fuori il soldino per comprarsi la felpa senza stare a discutere troppo di taglia, non taglia e foggia e colore perche' "l'importante e' contribuire alle spese della coreografia" ha riscaldato i nostri cuori.
E non ci siamo arrabbiati nemmeno piu' di tanto quando abbiamo saputo che nei distinti non sono nemmeno stati capaci di prendere il cartoncino che era sul seggiolino ed alzarlo per comporre la scritta che avevamo creato. E vabbè, ci siamo detti, noi in curva siamo abituati alle coreografie, loro no.
E poi la sfilata, l'emozione di rivedere le glorie, quasi tutte. E junior con il nome sbagliato sulla maglia, quasi per emulare i cuginastri che sbagliarono il nome di Boniperti. E Junior stesso che rievoca il famoso corner al 91esimo di un derby che vincemmo grazie all'incornata di Serena. Peccato che lo rievoci sotto la porta sbagliata.
E le gigantografie con Valentino, Giorgio, Gigi e Paolino. E gli ultras che vanno a recuperare Pupi, Ferrante e Bruno dal sottopassaggio e li portano in trionfo sotto la curva. E le voci dei tre superstiti di Superga, con la commozione a mille, gli occhi lucidi di chiunque ti voltassi guardare.
Bello.... bello... bello....
E la partita passa in secondo piano, se non in terzo.
E toccanti anche i tributi che le altre societa' ci hanno voluto mandare. Due su tutti: Il Benevento ed il Milan.
I Tifosi del Benevento hanno esposto un bellissimo striscione durante la loro partita "Auguri Grande Torino, simbolo di un calcio pulito".
Il Milan invece ci ha fatto il regalo più sportivamente apprezzato: attraverso Meani ci ha mandato il suo amichetto, quel guardalinee Ivaldi che non ha visto il gol dell'Empoli.
E si, grazie anche a Comotto, un destro naturale che ha trovato il sinistro della sua vita, regalandoci una vittoria importante e storica: la vittoria del Centenario.

mercoledì 29 novembre 2006

Buon compleanno Toro.


Tra qualche giorno, esattamente domenica 3 Dicembre, il Toro compie cent'anni. Un compleanno che ha rischiato di non poter essere celebrato. Una storia che ha rischiato di fermarsi a 99 anni di vita. Un pericolo scongiurato da Urbano Cairo, che dopo aver rifondato la societa', ha rilevato diritti e storia sportiva, permettendoci di arrivare a questo importante appuntamento.
Ma tutti noi granata sappiamo che la persona forse piu' importante nellla vicenda del fallimento del Toro, e' stata lui: Giovanni. Margaro. Il mitico capo della curva, che e' riuscito nell'impresa di tenere compatta una piazza ed una tifoseria che si stava sfaldando sotto i vibranti colpi del potere cittadino che stava quasi per esaudire il desiderio di cinquant'anni: farci sparire. Per questo per celebrare "il" compleanno non metto un toro, la squadra, uno stemma o altro. Mett LUI, metto IL TORO. Grazie Giovanni.
Inoltre riporto un racconto della scorsa estate scritto da un altro tifoso, che spiega molto meglio di qualsiasi altra cosa chi e' il tifoso del Toro.
Quella svolta a destra, quel pomeriggio d'estate.

Non è una frase d'intendimento politico. E' quello che accadde in un pomeriggio di un'estate di un anno strano, per me, dove molte cose mi cambiarono la vita e ancora oggi non so se in bene o in peggio. Tra quelle che me la cambiarono in meglio ci fu quel pomeriggio.

La crisi del Nostro Toro. Chi potrà più dimenticarla. Era un pomeriggio tra i tanti passati in rivolta, con la rabbia non solo nel cuore ma anche nelle gambe e nelle braccia. Ci volevano fuori, finiti, sfiniti, cacciati, umiliati e vilipesi a poco più di un anno al nostro Centenario, questo che stiamo per vivere con tutt'altra emozione di allora.

Quel pomeriggio, io e Marco, Geppo, Stefano, Marcolino ci siamo trovati nuovamente con il sorriso per stare in mezzo ai Fratelli misto ad una profonda rabbia che solo chi sente il Toro dentro di se e dentro la sua intera esistenza sa che sapore ha.

Quel pomeriggio di cianuro e Maglie Granata, prima di trovarmi in Piazza Albarello, andai a comprami una Maglia Granata nuova di zecca, perchè ne sentivo il bisogno come a sperare in cuor mio ciò che stava diventando impossibile: tornare a sperare.

Speranze quasi al lumicino. Ma quella che avevo io l'avevano tutti i Fratelli che di nuovo incontrai in Piazza. C'erano tutti. Gli UG erano li. Tutti i Gruppi organizzati più Importanti ma anche quelli che si sono fatti 50km per esserci. C'erano i Veci, le Madamin, le Girls, bambini a piedi ad altri in braccio: il mio Popolo Granata. La mia Gente. Quella alla quale sento di appartenere, anche se in mezzo non tutti ovviamente andranno d'accordo con me. Ma ci apparteniamo. Insieme di nuovo con quella speranza mista a sconforto che ci attanagliava e ci rendeva rabbiosi per l'ingiustizia di perdere qualcosa nella quale si crede che non è solo fatta da undici uomini Granata che corrono in un campo verde. E' molto di più. Molto di più.

Quel pomeriggio, cominciammo a sfilare. I Cori erano i Nostri. Cantammo fino a non avere più voce come per urlare a chi non si sa (e invece si sapeva e bene) il nostro urlo d'appartenenza a valori che non sono comprensibili a chi non è della Nostra Gente. Inutile spiegarglielo, c'avevamo provato ma adesso era ora di spingere sull'acceleratore della contestazione perchè non si poteva resistere inermi ad un insulto così grande. Non la Gente Granata.

Noi non ci facciamo insultare. Noi rialziamo la testa. A noi non ci dicono chi siamo. Noi siamo. Noi non abbiamo bisogno di vincere sempre. Noi vogliamo lottare. Noi non siamo tifosi. Noi andiamo a rendere l'onore ogni domenica. Noi non ci inginocchiamo di fronte alle istituzioni. Noi siamo un'Istituzione. Noi non abbiamo bisogno dei media. Noi siamo un evento mediatico che da cento anni detta sottese regole morali. Noi non siamo certo insignificanti. Noi abbiamo un ben chiaro significato. Noi non siamo Granata per caso. Noi siamo Granata per nascita e crescita. Noi non vogliamo regali. Noi siamo il nostro regalo quotidiano. Noi non siamo banali. Noi siamo Gente Del Toro.

Questo pensiero mi rimbombava nella testa da quando, un mattino mentre andavo al lavoro sabaudamente sudato, lessi che la Guardia Di Finanza entrò nella sede dell'allora vilipesa squadra da faccendieri insulsi e voraci dei quali ho solo pena per non aver capito quale vera gioia c'è nel vivere una causa che, con tutti i soldi che hanno non sono riusciti a comprarsi ne allora e ne mai.

Quel pomeriggio, il corteo sfilava: Piazza Albarello, Corso Galileo Ferraris, Corso Re Umberto, Corso Unione Sovietica.

L'obiettivo era poi confluire tutti al Filadelfia. La Nostra Casa. Ricordo ancora quando passammo davanti alle caserme dell'Esercito dove, quattro o cinque gobbi ci inveirono contro. Era facile. C'era un muro di cinta alto quattro metri più un intero casermone con tanto di telecamere e piantoni che li proteggeva dal sicuro linciaggio. Noi non siamo violenti perchè Ultras e perchè gli Ultras sono violenti. Nessun Ultras Granata lo è. Sono ragazzi che credono in qualcosa e lo difendono in un mondo dove i valori sono ormai inviati via sms. Loro invece gli sms su queste cose non te li mandano: vengono a dirtelo di persona. Sono forse l'ultima discendenza di strani guerrieri che, senza enfasi credetemi, vivono normalmente, lavorano e non mangiano bambini che sono convinti di valori quali l'amicizia, l'unità, il coraggio di difendere certe idee senza prevaricare chi queste idee non le appoggia. A loro non interessa un cazzo se non sei del Toro. A loro, e a me, interessa invece moltissimo che non ti permetta mai di prenderci in giro, di deridere la nostra storia e i valori nei quali crediamo. Tutto qui.

Ma quei deficienti coraggiosamente difesi da una caserma, si scomodarono nel fare i gobbi: cosa che non sto a spiegarvi perchè ognuno di voi a vissuto cose di questo genere. E come v'incazzavate voi, ci incazzammo noi. Ancora una volta pensai che non sono un vigliacco: io non l'avrei mai fatto avessero sfilato i gobbi. Non avrei mai inveito contro di loro sapendo di essere difeso da un muro invalicabile. Lo avrei fatto, semmai, rischiando di mio. Chi ha avuto modo di vivere il mio pensiero questo lo sa ed io sono sereno. Ma pur essendolo, mi incazzai anche io per questa vigliaccheria da piccolo uomo che è degna solo di chi nasce per mangiare e cagare, cagare e mangiare, facendo ruotare la sua esistenza tra cucina e cesso e quando saranno sotto terra, logo dove tutti andremo, rimarrano nei ricordi di nessuno. Che vita di merda la vita da vigliacchi.

Il corteo preseguiva ancora più compatto quando, ormai all'altezza di via Filadelfia, ci fu l'accadimento che io non dimenticherò mai. Chi come me l'ha vissuto non so se mi capirà o se la pensa come me. In un istante, il serpentone della Mia Gente, invece di svoltare verso la meta descritta anche alle forze dell'ordine, girando quindi verso sinistra per puntare a Casa Nostra, svoltò decisamente a destra.

Ci furono dei momenti di tensione. Vidi Fratelli che se ne andarono. Avevano dato il loro contributo, fino a li. Va bene. Va bene lo stesso e li ringrazio di esserci stati. Non si può chiedere a tutti la stessa cosa ed aspettarsi che tutti rispondano affermativamente. Si sa. Io e il resto della Mia Gente, seguimmo senza nemmeno pensarci un solo istante Margaro, simbolo in quel momento dei nostri valori. Oserei dire che, fu l'unico simbolo al quale tutti ci aggrappammo in quei giorni. Scusa Margaro se scrivo queste parole ma sei stato l'unico legame con quei valori che devono essere impersonificati in qualcuno. Non avevamo nessuno e tu non sei stato il ripiego, l'icona nella quale credere perchè "tanto non abbiamo altro" ma sei stato veramente il simbolo della resistenza. La resistenza nel resistere. Resistere. Sei stato il simbolo della nostra unica chance. Altri ci hanno dato una mano. Carlin è uno di questi uomini. Grazie. Lo sai quanto ti stimo. Margaro, quel pomeriggio, mi ha fatto rivivere la sicurezza in qualcuno che "ce la può fare". Grazie, da Fratello.

Svoltammo. Ci furono le solite confabulazioni con le forze dell'ordine che avevano tutt'altro programma. Il rischio quale cazzo era? Che saremmo andati a sfasciare le vetrine di Corso Agnelli? Della nostra Città Granata? Ma per favore: fateci passare marescià e stia tranquillo che la Nostra Gente è tanto Granata quanto Torinese anche se non ci vive. Passammo, ovviamente.

Sfilammo lungo i due lati di quello che dopo un anno sarebbe diventato lo stadio dell'unica squadra di Serie A: se me lo aveste detto allora vi avrei mandati affanculo ridendo.

Svoltammo di 180°gradi e ritornammo in via Fila passando per il controviale che va verso sud di Corso Agnelli. La Gente apriva le finestre e ci salutava, spuntavano fuori le bandiere e le sciarpe di qualla parte di Gente Granata che non era venuta a sfilare e ci dava come poteva il suo contributo. Un aiuto anche quello dalla Nostra Città. Grazie.

Ritornammo in via Fila e, senza mai smettere di cantare "Forza Toro Alè, Alè Granata, Sempre insieme a Te, Comunque vada, Devi sapere che noi non Ti lasceremao mai a solo". Cantammo per i restanti 20-30 minuti e forse di più, il tempo che passò tra Corso Agnelli e l'entrata dentro La Nostra Casa.

Sfilare col cuore in gola in via Filadelfia, con la Mia Gente, la Nostra Gente fuori dalla finestra e quel signore anziano all'angolo tra corso Unione e Via Fila che batteva le mani e piangeva mi uccisero l'anima. Fu una morte lentissima. Mi vennero le lacrime e non sentivo più la gola dal cantare. Marco era di fianco a me e cantava come me, c'era da chiederselo? Ci guardammo e sorridemmo eravamo a pezzi. A pezzi per la gioia e la consapevolezza che stavamo scrivendo forse l'atto di rinascita ma, se questo non sarebbe avvenuto, avevavmo avuto la riprova che il Toro e ciò che rappresenta che non si può nemmeno raccontare, non sarebbe morto mai.

Mai.

Entrammo nel morente Filadelfia. Eravamo rimasti ormai duecento, ad occhio. Rimanemmo li ascoltando le parole dei Fratelli che ci dissero cosa stava succedendo ancora una volta con il megafono. Le voci metalliche quasi non le sentivo seppur fossi seduto a terra davanti alla prima gradinata da dove uno alla volta ognuno disse qualcosa. Alessandria mi colpì con una frase che gli uscì dal cuore con le lacrime: "...che estate di merda mi fanno fare!"

Sembra un frase sciocca ma non lo è. Nella sua straoridinaria semplicità, Alessandria disse quello che tutti stavamo vivendo. La morte nel cuore. Niente ci rendeva felici se il Toro fosse scomparso. Per chi in questo forum ci viene da spettatore non pagante e non è del Toro, queste parole sembreranno perfettamente inutili e affatto significative. Alessandria esplicò il sentimento di ognuno di noi così chiaramente. E sapete perchè? Perchè pianse un pò. Si sa che gli piace il vino (ma anche a me, d'altronde) e tutti lo applaudimmo perchè mai come allora ci sembrò così lucido, il piccolo Alessandria. Grazie.

Ecco, Fratelli. Scusate la lunghezza di questo treddì. Domenica avrò il cuore in gola e so che pur avendo quasi quarant'anni avrò qualche lacrima che mi farà ricordare quel pomeriggio, ferendomi il volto mentre scendono. Lo so già.

Quel pomeriggio, quella svolta a destra da Corso Agnelli, furono per me la svolta alla mia vita, la svolta di un popolo che con quel gesto disse il primo importante "No!" a chi voleva invece dirci "Come no?!". Quella svolta a destra in faccia ad un sole calante in via Fila, ci fece sperare. Ci diede la forza per lottare ancora. I fatti di Moncalieri erano ancora lontanucci. Quei Fratelli che si caricarono in spalla il coraggio mandandolo già deglutendo e lanciandosi sapendo di andare in contro ai guai per un ideale, non perchè sono dei violenti, è storia. Parte di una storia che in Cento Anni ha reso sempre più glorioso il Toro. Ben più di quei faccendieri che si sono avvicendati sulla sua groppa che, prima o poi, li ha disarcionati e gettati nella polvere umiliandoli di loro stessi.

Adesso, siamo il Toro della Serie A. Il Campionato più bello del mondo, si diceva e ci diceva la Propaganda Nazionalista del Coni che, oggi, non parla più. A noi, cari Italiani del Calcio, della Serie A non ce ne frega proprio niente. Noi siamo la Gente Del Toro e se domani dovessimo per cause di forza maggiore finire a giocare nei campetti di periferia, saremmo sempre la con Lui.

Quel pomeriggio, fu il momento nel quale mi dissi che sarebbe cambiata la storia in qualche modo che non potevo conoscere. E ciò accadde. Non fu chiaroveggenza. Fu semplice fede in un valore e in tutti voi, Gente Mia.

Grazie, Gente Granata. Vi ringrazio tutti, nessuno escluso per avermi fatto sempre sentire a casa. Quando morirò, vi porterò con me, uno ad uno. Quando accadrà, continuerò a venirvi a trovare al Comunale o al campetto di periferia, ovunque. sarò con voi anche tra un milione di anni. Ci sarò: abbonato perenne. Sarò in Curva con i Ragazzi. Sarò la notte inssonne davanti a botteghini per gli abbonamenti. Sarò in mezzo a voi e vi metterò una mano sulla spalla se sarete tristi per una sconfitta e salterò tra voi ai gol che segneremo. Sarò in mezzo a quelle maglie che corrono sul prato verde, salvando i ginocchi da tackle rovinosi e sussurrerò nelle orecchie degli arbitri che a casa hanno dei bambini ai quali non possono insegnare il furto ed il sotterfugio e fischieranno il giusto e non l'acquistato. Sarò sempre con voi.

Grazie Gente Granata.

Buon Compleanno, mio Toro che mi fai emozionare ogni volta che mi guardo allo specchio, ogni volta che mi regalano un libro che esprime amore pe te, ogni volta che vado a dormire, ogni volta che devo fare qualcosa di giusto o di sbagliato, che mi fai vivere da Granata.

Ci vediamo Domenica, con un occhio al presente festoso, al futuro che spero maestoso e ad un passato del quale vado tremendamente orgoglioso.

Ti Amo, mio Toro.

CEN'TORO, Gente Granata.

CEN'TORO.

giovedì 23 novembre 2006

Diritti d'autore

Siamo arrivati al limite del ridicolo. Leggo su Punto Informatico che la EMI avrebbe minacciato un'azione legale nei confronti dei tifosi australiani di una squadra di cricket per aver preso alcune canzoni celebri ed averne cambiato il testo per usarle come cori da stadio in occasione delle partite di detta squadra. Quello che ha fatto inalberare la EMI è stato che detti tifosi hanno registrato le canconcine e le hanno distribuite alla tifoseria affinchè le imparasse, individuando in questo comportamento una violazione dei diritti d'autore.
Ora... avessero messo in vendita il CD, capirei, ma la distribuzione serviva proprio per far sì che i tifosi imparassero le canzoni nel più breve tempo possibile (e chi frequenta le curve ben sa quanto sia difficile insegnare a tutti i nuovi cori con parole , ritmo e cadenza giusti).
L'arroganza delle case discografiche sta rasentando il limite del ridicolo, e l'aumento della pirateria musicale, con questi presupposti, tutto mi provoca fa tranne che scandalo, nè mi viene assolutamente in mente di condannarla.
Vorrà dire che domenica prossima, uando canteremo i nostri coretti al ritmo di Donna Felicità o Mamma Maria, raccoglieremo un obolo da versare ai Ricchi e Poveri. Si sa mai che poi ci arrivi una richiesta danni...

giovedì 16 novembre 2006

Bianco sporco

Il sospetto era venuto piu' o meno a tutti, quella notte elettorale, quando con costante regolarita' la CdL aveva recuperato quasi tutto lo svantaggio che i primi exit poll le attribuivano rispetto all'Unione. Quello che aveva lasciato piuttosto perplessi era il trend assolutamente sempre e solo positivo per la CdL, evento raro e davvero difficile da credere in uno spoglio elettorale, dove le percentuali fluttuano in piu' o in meno per tutti, soprattutto all'inizio dello spoglio.
Sembrava quasi che in tutte le sezioni si fosse proceduto allo spoglio delle schede dell'Unione e poi a quello delle schede della CdL, cosa ovviamente impossibile.
Il nano perdente, in preda a crisi mistica, svio' abilmente l'attenzione di tutti parlando di brogli, riconteggi, attentato alla democrazia (non ricordo se arrivo' a paventare il colpo di stato, ma credo che poco ci manco'). Poi qualcuno, timidamente, fece notare come il numero delle schede bianche fosse notevolmente diminuito rispetto al passato e come la diminuzione delle schede bianche rispetto alle precedenti elezioni coincidesse (a grandi linee) con i voti recuperati dalla CdL.
Anche in questo casi il nano, con il suo grandissimo intuito di venditore (di fumo... ma sempre venditore), si accaloro' a spiegare che la "loro" riforma aveva reso il voto talmente semplice che le bianche erano diminuite giocoforza. Anche in quel caso qualcuno fece timidamente notare che la semplificazione dell'operazione di voto avrebbe dovuto ridurre (come in effetti fece) le nulle, e che le bianche in questo sistema non c'entravano nulla, ma anche qui tutto cadde nel dimenticatoio.
Ora esce un'inchiesta di Diario, accompagnata da un documentario, che dovrebbe spiegare per filo e per segno come andarono le cose quella notte. Le premesse sono interessanti, e spendero' volentieri questi pochi euro per vedere il documentario.
Dopo, e solo dopo, trarro' le mie conclusioni. Se pero' dovessero essere quelle che penso, credo che l'apertura di un'inchiesta ufficiale e, nel caso, l'incriminazione dei responsabili, sarebbe un atto dovuto in una democrazia seria.
Ops... ho detto "seria"?

venerdì 10 novembre 2006

Totò e Peppino

Ieri sera sono andato dal barbiere. Appena seduto sulla sedia, piazzato l'asciugamano attorno al collo e ricoperto con il grembiule, ha fatto il suo ingresso Enzo, il mitico Enzo. Sono stato immediatamente catapultato in uno sketch di Totò e Peppino e mi sono dovuto sforzare parecchio per restare serio e non mettermi a ridere sguaiatamente come mi capita guardando la famosa scena della lettera dei Fratelli Caponi (che siamo noi) in "Totò, Peppino e la malafemmena".
Capita infatti che tale Enzo sia appena tornato da una crociiiiiiiiiiiera (si, con tutte quelle "I", non è un refuso), e racconta il tutto a Piero, il barbiere. Immaginatevio anche la pronuncia, che è fondamentale: Piero è originariio di Margherita di Savoia, Enzo di Minervino Murge.

Piero: "Allora, come è andata la crociiiiiiiera?"
Enzo: "Bene, bene."
Piero: "E dimmi, com'è? Com'è?"
Enzo: "Eh... è tutto un ambiente che tu manco te lo immagini. Noi non siamo abituati"
Piero: "C'era gente sciccosa?"
Enzo: "C'era gente troppo sciccosa. Ti istigavano a metterti il Frac."
Piero: "Mannagg... E dimmi, dove sei stato?"
Enzo: "Abbiamo fatto una tappa in Italia, poi siamo andati in Grecia."
Piero: "A Gret?"
Enzo: "No, a Gret non ci siamo stati. Siamo incominciati con Cufù."
Piero: "Cufù?"
Enzo: "Si, Cufù. Curfù, llà. comesechiam..."
Piero: "Ah, bello. E poi?"
Enzo: "E poi Sant'Antonino"
Piero: "Santo Tonino?"
Enzo: "No Santo Tonino, Sant'Antonino, o Santo Torino. Ecco, si, Santo Torino."
Piero: "Ah, bello. C'è stata mia cognata a Santo Torino, ma c'è sempre vento."
Enzo: "No, non c'era vento."
Piero: "Ah, mia cognata ha detto di si. Ma dimmi, e la gabbina com'è la gabbina?"
Enzo: "Eh bella, con tutti i gonfort. La scrivania, il letto e tutto."
Piero: "Mannagg... Enzo"
Enzo: "E pure il cameriere."
Piero: "Pure il cameriere?"
Enzo: "Pure il cameriere. Il cameriere di gabbin."
Piero: "Mannagg che sciccos. E stranieri ce ne stavano?"
Enzo: "Pieno. Tutto pieno di stranieri."
Piero: "Eh... la crociiiiiiiera attira sempre lo straniero."
Enzo: "Eh si, anche perche' costa, anche se e' tutto compreso."
Piero: "Tutto compreso? Coiè ti paghi la crociera e poi là non paghi più niente?"
Enzo: "No, là non paghi più niente. Ti danno una carta di credito che ti serve per pagare il bar, il ristorante e tutto il resto."
Piero: "Ah, una carta di credito. Mannagg..."
Enzo: "Si, e poi alla fine del viaggio paghi il conto della carta di credito."

Piero: "Ah, lo paghi tutto compreso."
Enzo: "Si, tutto compreso."



E via andare per almeno un tre quarti d'ora...

lunedì 6 novembre 2006

Lo sbandieratore.

Altro che Siena!!! Speriamo solo che la squadra cominci a fare risultato. Odio sbandierare per nulla ;).
Foto © by Ricevitore - Toronews

giovedì 26 ottobre 2006

La politica che non capisco/2

Seconda puntata della politica incomprensibile. ieri la maggioranza e' andata sotto al Senato sulla proroga degli sfratti. Non è un grosso problema, perchè si rimedierà con un decreto, ma fa specie che ad esultare con cori da stadio ci sia anche Alleanza Nazionale, quel partitucolo formato da omm'e niente che faceva della proroga degli sfratti il proprio cavallo di battaglia durante il quinquennio di governo Berlusconi. Non che ci si potesse aspettare altro da un partito di cui fanno parte gente come Fini, l'uomo con una bella oratoria fondata sul nulla cosmico delle sue idee, La Russa, mefistofelico inacidito che non riesce a riempire di contenuti probanti la propria verve, Gasparri, che vedere Neri Marcorè imitarlo è molto meglio che vedere l'originale, e tutta la compagnia di nani e ballerine e fascisti in doppiopetto che ancora ammorba l'emiciclo parlamentare.
I cittadini, quelli in difficolta', che avevano bisogno di questa proroga come il pane, ringraziano sentitamente, perchè gli è stata data finalmente la possibilità di capire che AN non difendeva i loro interessi, ma i propri voti. Magari a sinistra è lo stesso, chi può dirlo? Ma per il momento l'autogol l'hanno fatto i destrorsi, confermando il loro altissimo senso delle istituzioni, dello stato, del mandato ricevuto dagli elettori e soprattutto confermando di aver ben compreso che la politica si fonda sui voti e sui priovilegi, non sui bisogni della gente.
Chapeau (sui denti...)!!!

lunedì 23 ottobre 2006

Alonso campione del mondo

Fernando Alonso ha vinto il suo secondo campionato mondiale di Formula 1 consecutivo.
Ve lo scrivo, perchè leggendo i giornali ed ascoltando le trasmissioni sportive (cronaca del GP compresa) questo insignificante particolare potrebbe esservi sfuggito, visto che sono tutti impegnati a fare l'ultimo pompino gratis a quel crucco del cazzo che è bravo (e scorretto) ma estremamente antipatico.
E quando anche il sito della FIA parla della foratura di Schumi ieri come se fosse colpa di Fisichella, siamo doppiamente contenti che abbia smesso di correre. Così, forse, si riuscirà anche a parlare degli altri piloti e delle altre macchine, anche se ora Mazzoni dovrà farsene una ragione: la Formula 1 non è solo la Ferrari e non è solo Schumacher.
Amen.

martedì 17 ottobre 2006

Trova le differenze

Sono ben tre le notizie su La Stampa di oggi che mi hanno fatto pensatre alla famosa rubrica della settimana enigmistica "Trova le differenze".
Si parte con il neoinsediato governo svedese, che si trova a dover sostituire due ministri perche' pizzicati a non pagare il canone. La prima cose che mi e' venuta in mente leggendo questa notizia, è che se fosse capitato qui in Italia, invece di sostituire due ministri ci saremmo visti costretti a sostituire meta' della popolazione (il che potrebbe anche non essere un male, tutto sommato).
Proseguendo nella lettura, arrivo alla pagina dedicata alle proposte sul nuovo tracciato per la TAV.
E' noto a tutti che qui siamo fortemente favorevoli al progetto TAV (con le dovute cautele e con le dovute concertazioni, ma non siamo aprioristicamente contro come i NO-TAV), e lo siamo ancor di piu' adesso che l'ipotesi del nuovo tracciato porterebbe a superare l'impasse della protesta ad oltranza in bassa Val Susa, oltre che garantire il passaggio della linea a Torino, cosa che il vecchio tracciato non faceva assolutamente.
I sindaci della Val Sangone si sono dimostrati molto più lungimiranti dei loro colleghi della valle a fianco. Nessun veto alla TAV in cambio di concertazione e soldi, tanti soldi (che poi, non nascondiamocelo, è anche quello che volevano i valsusini, ma forse hanno tirato troppo la corda).
Alla notizia, invece di gioire per lo "scampato pericolo" come ci si potrebbe aspettare, il movimento NO-TAV valsusino ha cominciato a sollevare un sacco di eccezioni anche sul passaggio in Val Sangone. Tra tutte, ho trovato particolarmente esilarante quella del sindaco di Venaus, che sostiene che una tale decisione non spetta al comitato di controllo del progetto ma alle popolazioni interessate.
Cioe', fammi capire sindaco: che tu voglia influenzare il progetto affinchè non passi dal tuo paesucolo (che, tanto per essere chiari, spero resti isolato dal mondo e si spopoli nel giro di tre anni), lo posso anche capire; ma con che diritto vuoi decidere tu chi, dove, quando e come un progetto europeo si deve sviluppare? Che poi, tra l'altro, il progetto lo hai fatto modificare anche tu con il tuo ostracismo, e quindi credo che abbiano tutto il diritto di trovare una soluzione alternativa come pare a loro. O no?
Terza ed ultima notizia: Madonna porta via dal Malawi il figlio che voleva adotare, nonostante non avesse terminato l'iter burocratico per l'affidamento.
Chissà se anche per lei si mobiliteranno le autorità di entrambi i paesi (USA e Malawi) per riportare il piccolo al suo paese ed obbligare anche la superstar Madonna a fare quello che devono fare tutte le persone di questo mondo: rispettare leggi e regole.
Ho l'impressione di no...

venerdì 13 ottobre 2006

Provvedimenti anti traffico

Tu che percorri Corso Francia zigzagando ad una velocità a tre cifre e tracci delle traiettorie alle rotonde come se invece di essere Piazza Bernini e Piazza Rivoli fossero la variante Ascari e la prima di Lesmo.
Tu che invece lo percorri rigorosamente ai trenta all'ora, ben piazzato in mezzo alle due corsie come se la tua auto prendesse l'energia dalla linea di mezzeria come nelle piste Polistil.
Tu che avendo la metà delle mie ruote (bici o moto che sia) pensi di avere diritto a rispettare solo la metà delle norme del codice stradale.
Tu che parcheggi in doppia fila esattamente di fronte ad un tuo simile che ha parcheggiato in doppia fila nell'altra corsia, bloccando di fatto la via.
Tu che, in Piazza Statuto, passi nella corsia degli autobus, tagli la strada a tutti e ti fermi in mezzo all'incrocio perchè devi girare a sinistra, bloccando il traffico di chi deve proseguire diritto.
Tu che te ne stai tutto a destra per poi girare a sinistra da centro corso, dove, tra le altre cose, non si può.
Tu che passi nel controviale e non ti sfiora nemmeno l'idea di dover dare la precedenza a destra.
Tu che quando sei in coda ti fermi in mezzo all'incrocio, cosi' che quando il semaforo diventa rosso ti ritrovi nel bel mezzo dell'ingorgo.
Tu che svolti a sinistra senza lasciarti il centro dell'incrocio a destra, e rischi il frontale con chi svolta correttamente, ovviamente insultandolo.
Tu che consideri il semaforo rosso solo un consiglio, da rispettare se proprio non se ne può fare a meno.
Tu che non sai circolare su una rotonda.

Insomma... tu e tutti i tuoi simili: perchè non lasciate l'auto a casa e non prendete i mezzi pubblici? Ci sarebbe minor inquinamento e minor traffico, ed il mio sistema nervoso vi ringrazierebbe per l'eternità.

mercoledì 11 ottobre 2006

La Freccia Nera

"Fiiiiiiiiiiiii.... Stock!!!! Là-là-là làlàlàlà-llà-llà làlàlàlàlla làlàlàlàlàlààààà La freccia nera fischiando si scaglia e la sporca canaglia un saluto ti dà...."
Stasera va in onda il remake de "La Freccia Nera", lo sceneggiato della mia infanzia. Si, c'erano stati o ci sarebbero stati "I forti di Forte Coraggio", Il Crociato (a.k.a.Thibault il Cavaliere Bianco)", "Rin-Tin-Tin", "Gianni e il Magico Alvermann", ma la Freccia Nera è lo sceneggiato che mi è rimasto del cuore.
Originariamente messo in onda nel 1968, credo di ricordarne però una replica, giacchè alla Freccia Nera sono legati anche i miei ricordi delle Olimpiadi di Monaco 1972, ma tant'è...
Ho vissuto nel mito per anni, fischiettando e cantando la canzone di Leonardo che ne era la sigla. Ed avevo una vera e propria adorazione per Giovanna, la protagonista femminile.
Scoprire, molto più tardi, che non era altri che l'allora diciassettenne Loretta Goggi fu un trauma che segnò per sempre la mia adolescenza...
"Ma se il destino rovescia il suo gioco, nascerà nel mattino una freccia di fuoco e la libertà."

Odissea nera

Luigi Ciavardini è di nuovo in carcere. Ad inchiodarlo, questa volta, un'impronta digitale, ritrovata su una busta di plastica dalla quale è stata estratta una pistola durante una rapina in banca, che gli inquirenti giudicano "altamente compatibile" con le impronte digitali di Ciavardini. Anche in questo caso Ciavardini si dichiara innocente ed estraneo, solo che per lui la frase "il tempo mi renderà giustizia" suona un po' stonata.
Ciavardini, che ha scontato 14 anni di prigione per l'uccisione di Serpico e del giudice Amato, delitti mai rinnegati e commessi non ancora maggiorenne quando faceva parte del gruppo di fuoco dei NAR di Giusva Fioravanti, ha un rapporto controverso con la giustizia. Nel 1986, infatti, durante il processo per la strage alla stazione di Bologna viene coinvolto da Angelo Izzo (il mostro del Circeo), assieme ai suoi amici per la pelle Nanni De Angelis e Massimiliano Taddeini. Il trio viene indicato come coloro che hanno materialmente piazzato l'ordigno nella sala d'aspetto della stazione di Bologna il 2 agosto 1980. Se per De Angelis (nel frattempo "suicidato" in carcere) e Taddeini l'accusa cade subito grazie ad un filmato che li ritrae con le divise dei Tori Torino a Castelgiorgio, impegnati in una partita del primo Campionato Italiano di Football Americano, per Ciavardini l'accusa resta. E non importa se si tratta di testimonianze per lo più inattendibili e non verificabili. Ciavardini diventa così lo "stragista per sentito dire". Nessuno ha prove oggettive del suo coinvolgimento, nessuno ha la certezza indiscutibile che lui fosse a Bologna (anzi, ci sono delle testimonianze della sua presenza a Padova, quel giorno), eppure lui e' lo stragista. Condannato, assolto in appello, ricondannato a 30 anni in Cassazione, annullato il processo e tuttora in attesa di giudizio definitivo; ora Ciavardini inciampa in questa impronta digitale "altamente compatibile".
Non è uno stinco di santo, ma non possiamo certo biasimarlo se anche stavolta grida al complotto...

martedì 10 ottobre 2006

Eccovi accontentati

Per i miei (due) fedelissimi lettori: eccovi accontentati.
Non notate nulla di nuovo?
No? Proprio no?
Insomma... ora il link "Leggi il seguito" compare solo per i post effettivamente spezzati, e non per tutti. Provare per credere...

domenica 8 ottobre 2006

Omen nomen

Con una marca così, il destino di questo giubbotto è assicurato...

Dipendenze "serie"

Questo signore qua è il principale responsabile della lostdipendenza mia e di Monica.

Ora ci riprova con Studio 60 on the Sunset Strip. Le prime tre puntate son venute giu' in meno di un'ora (grande uTorrent e chi l'ha inventato!!!). Vi faremo sapere...

giovedì 5 ottobre 2006

I sommersi ed i Salvati

Questa mattina l'amministratore delegato della mia azienda, Sandro Salvati, ha "rassegnato le dimissioni". Curiosamente ha rassegnato le dimissioni dopo che ieri, sul Sole 24 ore, è apparsa la notizia che, dopo aver concluco l'acquisizione di Toro, Generali ha iniziato il ricambio manageriale nominando il nuovo Amministratore Delegato: De Puppis.
Salvati ha scritto una lettera strappalacrime di commiato a tutti i dipendenti (da lui chiamati "persone" per la prima volta in due anni), che è suonata un pò falsa a tutti coloro che si ricordano il decalogo che diramò non più di sei mesi fa; un decalogo davvero terrificante, dove l'azienda ed il lavoro venivano prima di qualsiasi cosa ed interesse personale, famiglia compresa, il cui simbolo era la ridefinizione dello spazio temporale (Un anno ha tredici mesi, un mese ha sei settimane, una settimana ha otto giorni) e la riconsiduzione del termine "straordinario" in "ordinario" (se non "dovuto").
Non ci mancherà, anche se il curriculum del nuovo AD non lascia presagire nulla di buono. Basta solo intendersi sui termini: là dove viene definito un esperto di ristrutturazioni aziendali basta leggere "esperto in smantellamento aziendale".

martedì 3 ottobre 2006

SUVvia, siamo seri

L'argomento del giorno è ovviamente la Finanziaria che il governo Prodi ha varato in questi giorni e che andrà in approvazione alle Camere in settimana. Facendo un bilancio preventivo, per quanto si può capire dai sempre complicati dossier pubblicati dal ministero delle finanze per spiegare la manovra (in fatto di poca chiarezza destra e sinistra raggiungono gli stessi risultati, devo dire), sembra tutto sommato una finanziaria di buon livello. Tolto chi si lamenta di professione (una certa parte della sinistra radicale), chi si lamenta per obbligo istituzionale (Italoforzuti, Alleati, Legaioli vari) e chi perchè non sa fare di conto e non sa collocare il termine "medio" (Tremonti), le misure prese sembrano indicare la buona strada di questo governo verso una riforma del sistema fiscale che si può definire "seria". I conti li farò nel solito modo: guardando la mia busta paga (Si, Tremonti, accade che io la sappia leggere da solo...), ma tutto sommato non mi aspetto grosse sorprese.
C'è però una questione, di questa finanziaria, che mi lascia perplesso: i famigerati SUV ed il superbollo.In pochi si sono presi la briga di leggere il provvedimento prima di sparare la marea di minchiate che si sono sentite in questi giorni (non solo da parte di semplici cittadini ma anche, cosa ben più grave, da parte di politici che la Finanziaria l'hanno discussa...). Uno di questi è il buon Suzukimaruti che spiega con la sua solita semplicità di linguaggio, che il provvedimento non colpirà i SUV in quanto tali, ma una categoria di autoveicoli in base al peso (oltre i 2600 Kg.), ai posti (non più di otto) ed all'uso (trasporto promiscuo persone/cose). Sfogliando Quattroruote (Suzukimaruti l'ha fatto per noi, grazie :) ), si scopre che il Cayenne non verrà tassato, ad esempio, ma la Rolls Royce Phantom (noto SUV) invece si. Con buona pace dei Verdi e degli ambientalisti, non è quindi una tassa sul maggiore inquinamento che questi veicoli dovrebbero produrre (peccato che un Cayenne inquini meno di una Croma, tanto per dire...), ma sul peso e sull'ingombro.
Potremmo disquisire per giorni se sia una tassa giusta o meno, ma la cosa che mi interessa, in questo momento, è un'altra. La quota di mercato rappresentata da questi veicoli è davvero esigua; si parla di punti percentuali calcolabili con le dita di una mano. Una percentuale talmente esigua da ridurre il gettito proveniente da questo balzello ad una percentuale ancor più trascurabile dell'intero importo della finanziaria.
E' vero che Zio Paperone ci ha insegnato che da un cent si costruisce una fortuna, ma che senso ha introdurre una tassa non compresa, fonte di inutili discussioni, che fornisce un alibi alla sindrome da accerchiamento dei "perseguitati", se poi influisce sulle entrate in maniera irrilevante?
Tafazzismo?

mercoledì 27 settembre 2006

La schedina di Tremonti

Le prime indiscrezioni sulla manovra finanziaria e sulle probabili revisioni delle aliquote irpef, hanno dato fiato alle trombe del centrodestra, a cominciare da Tremonti, che ultimamente sembra aver acquistato una capacità dialettica che prima non aveva. Probabilmente saranno i frutti dei corsi CEPU che ha dovuto frequentare dopo le numerose brutte figure rimediate in tutte le tyrasmissioni alle quali ha partecipato: mitica quella a Ballarò con i fogliettini da cui estraeva delle citazioni debitamente modificate per screditare Rutelli, finita con Floris che glieli sequestrava e lo riprendeva pubblicamente come uno scolaretto beccato a copiare, leggendo le frasi per intero e rivelandone l'esatto e corretto significato.
Il buon Tremonti mi inquieta sempre più, però, perchè dimostra di fare dei conti seguendo dei parametri tutti suoi, che non hanno aderenza alcuna con la realtà.
Parlando delle nuove presunte aliquote IRPEF che dovrebbero aumentare solo per i redditi superiori ai 70mila euro, Tremonti ha dichiarato che "Chi guadagna 70mila euro sono i ceti medi".
Ora, sinceramente non so quale sia il concetto di "medio" per Tremonti, ma basta leggere l'ultimo rapporto di Banca d'Italia per rendersi conto che, innanzitutto il reddito medio in Italia ammonta a 16.555 euro, dunque ben lontano da quei 70mila che Tremonti indica come ceto medio.
Risulta inoltre che la cifra di 70mila euro rientra in una fascia di ricchezza di cui fanno parte il 10% degli italiani. Il 10% mi sembra un valore leggermente lontano da una qualsiasi "media", a meno che non la si confronti con un 20%, di cui risulta essere la metà esatta, ma non credo siano questi i conti corretti.
Infine, parlando e straparlando di elezioni, sondaggi, opposizioni et similia, Tremonti afferma deciso e sicuro che "La gente sa leggere la sua busta paga (ma la sua di chi? Al massimo legge la "propria" - ndr), la studia con grande attenzione, come fosse una schedina del Totocalcio... Poi però, al contrario del Totocalcio, va a votare...".
A parte la similitudine che c'entra come i cavoli a merenda (la schedina si compila, la busta paga si legge...), vorrei dire al signor ex ministro che in effetti io la busta paga la so leggere. Ho persino un vademecum che mi indica voce per voce cosa significano tutte le cifre inserite. E' forse grazie a quello che, quando lessi la prima busta paga dopo la riforma degli scaglioni IRPEF da lui voluta nel 2001, nonostante le promesse di mirabolanti risparmi dell'ordine di centinaia di euro, ci trovai un aumento secco delle imposte versate di 100 euro.

martedì 26 settembre 2006

Booth reviewer offresi

Insegnare qualcosa ai maestri è sempre una cosa che procura soddisfazioni piuttosto grosse. Domenica sera (notte... giacchè era l'una e mezza, mi sono ritrovato attaccato alla radio a seguire le ultime concitate fasi di Rams - Cardinals, e mi sono meravigliato (ma non troppo) di essere tra i pochi che "avevano capito tutto subito".
Riepiloghiamo gli accadimenti. Mancano cinque secondi al termine, i Rams vincono 16-14 e giocano un quarto down sulle proprie 20 yards. Il punt è obbligato, e tutti si aspettano un punt alto e corto oppure lungo e fuori campo. L'unica cosa che si vuole evitare è un ritorno dei Cardinals, soprattutto con gli special teams dei Rams, non certo tra i migliori della lega.
Capita invece che Matt Turk calci normalmente molto lontano, ed il ritornatore dei Cardinals chiami un fair catch..I cronisti manifestano tutto il loro stupore per il mancato ritorno, cominciando a prendere in giro il ritornatore, che effettua un fair catch a tempo zero che, di fatto, conclude la partita. Inoltre c'è pure una penalità contro la difesa, quindi che ci vuole? Accettiamo la penalità ed andiamo a vincere la partita.
In quel momento solo io (credo) penso "Accetta 'sta penalità, che poi rigiochi un'azione a tempo zero e ti puoi inginocchiare". Ma perchè accettare una penalità a fine partita? Che senso ha?
Invece ha senso. I Cardinals possono infatti ricorrere alla regola del Free Kick After Fair Catch, che permette ad una squadra di tentare un free kick subito dopo aver effettuato un fair catch. Se questo free kick va tra i pali vale come un field goal. Se da una parte il calcio è facilitato dal fatto che viene effettuato come un free kick, e quindi con gli avversari ad almeno 10 yards, il kicker non può usare il tee, quindi deve avere un holder, il che rende il calcio più difficilmente direzionabile.
Il calcio sarebbe stato da 77 yards, uno sproposito, ma meglio non rischiare, dal momento che Rackers aveva calciato tutti i kickoff molto profondi in end zone.
Resta il fatto che, arbitri a parte, sono stato l'unico a pensare a questa eventualità.
Sono pronto ad accettare un posto come booth reviewer per qualsiasi squadra NFL. Scrivetemi numerosi!!!

mercoledì 20 settembre 2006

Feste di via

Oggi è il 20 Settembre. Scritto così non fa nessun effetto, ma se avessi scritto XX Settembre, sicuramente a molti sarebbe venuta in mente l'omonima via presente nella maggior parte delle grandi città italiane. E siccome la storia è sempre più un optional nella scuola italiana, succede anche di sentire qualcuno chiedersi "Ma cosa è successo di tanto importante il venti settembre da dedicargli addirittura una via"?
I topografi non vengono certo in nostro aiuto, perchè se invece di "Via XX Settembre" scrivessero anche solo "Via XX Settembre 1870" ai più accorti potrebbe già bastare. Non pretendiamo certo che si arrivi alle due targhe stradali più esilaranti di Torino (Per la cronaca "Via Martino Spanzotti - Pittore del 1600" e l'insuperabile "Via Luigi Bergera - Pioniere dell'autocampeggio"), ma qualche dato in più potrebbe aiutare.
Quiz del giorno: assegnate ad ognuna di queste date di vie esistenti a Torino il corrispettivo evento storico che le ha portate alla ribalta.
Cliccando su "Leggi tutto" avrete le soluzioni.
  • Corso XI Febbraio
  • Piazzetta IV Marzo
  • Via XXV Aprile
  • Viale I Maggio
  • Via XX Settembre
  • Corso IV Novembre
  • Piazza XVIII Dicembre


  • Corso XI Febbraio 1929: Concordato tra Stato e Chiesa
  • Piazzetta IV Marzo 1848: Emanazione dello Statuto Albertino
  • Via XXV Aprile 1945: Liberazione dall'occupazione nazista
  • Viale I Maggio 1886: Lo sciopero di Chicago
  • Via XX Settembre 1870: Presa di Roma - Breccia di Porta Pia
  • Corso IV Novembre 1918: Armistizio di Villa Giusti - L'Italia vince la Prima Guerra Mondiale.
  • Piazza XVIII Dicembre 1922: Strage fascista della Camera del Lavoro di Torino.

martedì 19 settembre 2006

Funerale senza il morto

Qualche giorno fa si è svolto a Torino il funerale di Wu Liuchang, uno dei più influenti e potenti cinesi dela città, come potete leggere dall'articolo che il quotidiano torinese "La Stampa" gli ha dedicato.
Il funerale di un cinese è sempre un evento, perchè nonostante ve ne siano in gran numero, sono molto rare le cerimonie funebri in occasione delle loro morti.
Girano poi le leggende metropolitane più strampalate, che sconfinano nella goliardia, come quella che vuole, ad esempio, che gli ingredienti del piatto "Famiglia Felice" di un noto ristorante cinese della città sia composto da pezzi della famiglia proprietaria del ristorante stesso (nel senso che lo "Zio Chan" di turno, una volta deceduto, viene conservato in cella frigorifera e servito agli avventori come specialità della casa).
Nel caso specifico, la realtà supera la leggenda, perchè il corteo funebre, impeccabilmente organizzato dalla Giubileo ("Il funerale classico a Torino, recita il loro slogan), prevedeva 20 carri con corone di fiori, parenti, amici e benefattori ma... non la salma.
Il corpo di Wu Liuchang è stato infatti tumulato oggi, per un ritardo nella ristrutturazione della toba di famiglia nel cimitero di Chivasso che ne ha impedito la sepoltura il 12 settembre scorso.

Lost (Spoiler su stagione 2)

E così ieri sera è iniziata la seconda stagione di Lost su Fox. Per noi nulla di nuovo, ma la prima puntata con la scoperta della botola me la voglio gustare ugualmente.
Per noi lostmaniaci, che la seconda serie ce la siamo puppata in inglese con subbi italiani in tempo reale, l'attesa è lunga ancora un paio di settimane. Il 4 ottobre sapremo, dopo un'estate a rincorrere Rachel, il filmato dello Sri Lanka ed i vaneggiamenti di Alvar Hanso che ci ha parlato di un certo matematico italiano di nome Valenzetti.
Tutte queste informazioni saranno usate? O resteranno confinate nella Lost Experience? E Mr. Eko, arrestato nei giorni scorsi per guida in stato di ebbrezza, passerà la terribile mannaia censoria che è costata la vita ad Ana Lucia e Libby (le cui interpreti erano state arrestate per lo stesso motivo e quindi allontanate dalla serie)?
E quanti episodi ci metterà Michael a tornare sull'isola nonostante gli altri l'abbiano fornito di barca a vela in cambio del suo tradimento?
Lo scoprioremo presto. per ora attendo con ansia di sentire la voce del narratore: "Previously on lost...".

mercoledì 13 settembre 2006

Ed era pure ministro...

A volte vien da pensare che se Calderoli non esistesse lo dovremmo invenare, perchè ci allieta con le sue baggianate. La scorsa settimana l'ex ministro (sic!!!) ci aveva allietato con i suoi consigli a Bush su quale regalo fare ad Amahdinejad per il suo compleanno. Recapitare una bomba atomica su Teheran sembrava un'idea geniale, come dire... una di quelle idee "che fanno il botto".
Ieri si è invece esibito in un doppio salto mortale carpiato all'indietro. Prima ha minacciato gli eventuali contestatori leghisti alla manifestazione di Venezia ("Non ci saranno contestatori. E se ci saranno... c'è sempre la Laguna"), confermando che quando c'è da parlare di libertà di pensiero e di democrazia, sono bravi tutti. Quando poi c'è da affrontare una contestazipne, il "buttare i dissidenti a mare" è una pratica abituale da destra a sinistra, passando per il centro e la Padania.
Ma il culmine l'ha raggiunto poco dopo quando, parlando di riforma dell pensioni, ha minacciato uno sciopero fiscale. Calderoli... visto il tuo elettorato, del vostro sciopero fiscale non se ne accorgerà nessuno. Lo sappiamo che siete tutti nullatenenti, disoccupati, poveri e coi capitali in Svizzera...

lunedì 11 settembre 2006

L'omino delle mille lire

L'11 Settembre è una di quelle date per le quali praticamente chiunque potrebbe dirti dove fosse e cosa stesse facendo. Come l'assassinio di Kennedy, lo sbarco sulla luna, il rapimento di Moro, la morte di Papa Woytila. Sono quelle date in cui sono successi fatti talmente grandi che ti restano indelebili nella memoria, ed inevitabilmente il ricordo resta fissato nel momento in cui hai appreso la notizia.
Io ricordo benissimo dove fossi, cosa stessi facendo e come accogliemmo la notizia degli attentati alle Twin Towers. Le prime notizie accolte come se fosse uno scherzo, il sito della CNN intasato dai contatti e trasformato in spartano sito text-only per reggere meglio all'assalto delle connessioni. la radio, le televisioni, le telefonate ad amici, parenti, famigliari, conoscenti.
Eppure per me, ed è così ogni anno da quel 2001, l'11 settembre e tutto quanto gli ruota intorno fa tornare alla mente un fatto accaduto due anni prima, precisamente nel maggio 1999.
Al termine del nostro viaggio di nozze, Monica ed io ci trovavamo proprio a New York. Una mattina decidemmo (anzi... la convinsi, a dire il vero, che lei avrebbe preferito la metro) di andare dall'albergo (altezza Empire State Bulding) al World Trade Center a piedi.
Una passeggiata splendida, in una mattinata già calda, ma tutto sommato godibile, che alla fine si rivelò una vera e propria sfacchinata (e sì che "sulla cartina" i due luoghi sono così vicini...).
Arrivati al cospetto delle due torri, ci sedemmo a riposarci un po', proprio nel giardinetto che c'era di fronte all'entrata di una delle due torri (a naso, direi la nord). Fu lì che fummo avvicinati da quello che qui chiameremmo "un extracomunitario". Si trattava di un Colombiano in tuta da lavoro che, sentendoci parlare italiano, si appropinquò con fare gentile chiedendoci in inglese incerto ed improbabile, farcito di spagnolo, se avessimo della moneta italiana.
Ammetto che tutto subito pensai che fosse uno di quei truffatori che, in un modo o nell'altro, cerca di spillarti dei soldi con uno dei mille trucchetti conosciuti o dei centomila ancora sconosciuti. Ma l'uomo, il suo sorriso, la sua cordialità (in meno di tre minuti ci aveva raccontato la sua vita di emigrante) fecero subito breccia. Era venuto negli Stati Uniti per il più classico dei motivi: in cerca di lavoro che al suo paese non trovava. Dopo diversi lavoretti, aveva trovato un impiego ben retribuito, anche se faticoso: lavavetri al World Trade Center. Era infatti uno di quegli omini che, stando su quelle piattaforme mobili a 3-400 metri di altezza, puliva i vetri dei due grattacieli.
Scherzammo sul fatto che io non avrei mai potuto fare un lavoro del genere, soffrendo di vertigini. Poi tornammo sull'argomento iniziale: la moneta italiana.
Con tutti i turisti che passavano da quelle parti, l'omino aveva iniziato un hobby simpatico: collezionare monete o piccole banconote di paesi stranieri. Mi ricordo che gli diedi mille lire, e fu davvero contento, perchè lui aveva la banconota da mille lire, ma quello che gli diedi io era la moneta, un autentica rarità per lui.
Poi ci salutammo. Lui tornò al suo lavoro, noi andammo a prendere l'ascensore per salire in cima alle torri, a dispetto delle mie vertigini.
Due anni dopo fu una delle prime cose a cui pensai: chissà che fine ha fatto l'omino delle mille lire. Ed ogni volta che penso alle torri non posso fare a meno di pensare a lui.
Magari non lavorava più lì da un pezzo, o magari non era ancora in servizio, oppure... oppure... oppure...
Ciao omino delle mille lire. Anche quest'anno sei riuscito a farmi venire il groppo alla gola...

domenica 10 settembre 2006

Home, sweet home

Dopo 16 anni si ritorna a casa. Quando questa sera salirò lo scalone centrale della curva Maratona e mi dirigerò verso la scala destra per approdare alla parte centrale della curva stessa, potrò dire di essere di nuovo a casa. Dopo 16 anni di esilio in quel frigidaire situato alla periferia della città (tra l'altro feudo gobbo), torniamo su quegli spalti che ci hanno visto protagonosti delle pagine più esaltanti della nostra storia moderna. Sento molte lamentele verso il nuovo Comunale. E' troppo piccolo, i seggiolini sono troppo grossi e pericolosi, la curva è asimmetrica a causa del settore ospiti, le barriere architettoniche non sono all'altezza di un impianto moderno,eccetera, eccetera, eccetera.Forse è vero, per carità. I 25mila posti di capienza sono una cosa letteralmente ridicola paragonati non solo ai 70mila che gremivano gli spalti negli anni 70, ma anche solo ai 45mila dell'ultima partite del 1990. I seggiolini eccessivamente larghi e distanziati, soprattutto in curva dove saranno scarsamente utilizzati, perchè la gente sta in piedi.Una migliore distribuzione (e conformazione) degli stessi, avrebbe fatto guadagnare qualche posto nei settori più popolari.
Di tutto questo me ne preoccuperò, però, da domani.
Stasera si torna su quegli stessi spalti da cui abbiamo visto conquistare uno scudetto storico, dove abbiamo sofferto, urlato, gioito, contestato, combattuto e cantato. Dove sono nati i "Forza Pulici", i "Dio Perdona, Sala No", anche gli "E' lui, è lui, è Gianni Bui" se vogliamo. Dove tutti i tifosi avversari venivano ad ammirare lo spettacolo della curva Maratona, grazie alle coreografie che nel 1977 la fecero scegliere dalla Renault per lo sfondo della pubblicità di una sua vettura e che contribuirono ad eleggerla "Miglior Curva d'Europa" per anni ed anni. Ammirata ed invidiata anche in Argentina, culla del tifo più caldo per antonomasia. E proprio in onore al tifo argentino ed al River Plate, questa sera torneremo a casa con un nuovo coro dalle potenzialità devastanti.
Sintonizzate le TV, alzate il volume: il Toro è di nuovo in serie A, a casa propria.

"Là dove andrai, sempre saremo
Questa bandiera, mai lasceremo,
quella granata è la tua gente
che ti accompagna, e tifa da sempre

COL CALOR, COL CALOR, COL CALOR, COL CALOR, COL CALOR, COL CALOR, COL CALOR, COL CALOR,

Sono cent'anni che siamo insieme
sei la mia vita, sei la mia fede
quella granata è la tua gente
che ti accompagna e tifa da sempre

TORO ALE', TORO ALE', TORO ALE', TORO ALE', TORO ALE', TORO ALE', TORO ALE', TORO ALE',

venerdì 8 settembre 2006

Scommessa persa

Titolone e prime 5 pagine.Nemmeno per la promozione Ruttospork ci diede questo risalto...

giovedì 7 settembre 2006

Scommettiamo che...

La scommessa del giorno è questa: l'esonero di De Biasi giunto come un fulmine a ciel sereno, basterà per vedere un titolo principale dedicato al Toro su Ruttospork a.k.a. Hurrà Rubentus edizione quotidiana? Secondo me no. Probabilmente il titolone riguarderà le emorroidi di Nedved o l'arrossamento dell'uccellino di Del Piero.

Ci vediamo domattina con l'immagine della prima pagina.

Siamo una squadra furtissimi...

Ebbene si, siamo tornati una squadra normale del campionato italiano. Ora anche noi abbiamo il nostro allenatore esonerato prima dell'inizio del campionato, nel migliore stile Zamparini/Cellino (per non parlar di Gaucci ed affini). Pur non apprezzando particolarmente il gioco da De Biasi e la sua cocciutaggine nell'insistere con soluzioni che non davano i frutti sperati, gli si deve riconoscere di aver portato comunque la squadra in serie A in condizioni davvero difficili (sfido chiunque a fare meglio, soprattutto con un mercato di Gennaio in cui i 3/4 dei giocatori si sono rivelati inutili),I "si dice" narrano di un'improvviso voltafaccia di De Biasi che avrebbe disatteso il volere presidenziale accordandosi con determinati giocatori (Orfei, Doudou, Brevi, nello specifico) spingendoli a rifiutare il trasferimento in cambio della promessa di un utilizzo anche parziale.
Non so se si tratta delle solite voci sentite dall'amico della sorella del macellaio dell'insegnante di musica del lustrascarpe del barbiere del vicino di Cairo, ma quialcosa si deve evidentemente essere rotto nel rapporto tra Cairo e De Biasi, che fino ad un mese fa sembravano una coppia inseparabile, sempre sulla stessa lunghezza d'onda e portatori di fiducia reciproca l'uno nell'altro.
Qualche avvisaglia la si era avuta il giorno della chiusura del mercato, quando De Biasi aveva improvvisato il siparietto su Oguro ("E chi lo conosce questo?") con Cairo che, di rimando, lo aveva apostrofato con un "Mi spiace mister che lei non segua un campionato interessantissimo come quello giapponese".
Stupisce, inoltre, che Zaccheroni abbia dato immediatamente disponibilità ad accettare l'incarico, tanto che oggi pomeriggio dirigerà già il primo allenamento della squadra.
Il tutto sembra far parte di un copione già scritto tempo fa, però la perplessità su tempi e modi resta, ed è una perplessità che fa suonare un brutto campanello d'allarme nei confronti del Presidentissimo...

lunedì 4 settembre 2006

A che servirà mai?

A cosa serva non lo so ancora. Se sia una trovata pubblicitaria o abbia una reale funzione lo scoprirò quando raggiungerò i 150 click a questo bannerino qui sotto. Ovviamente in un giorno un IP conta una volta sola anche se ci clicca 100 volte...sennò sarebbe troppo semplice.

Chi mi aiuta? :)

Internet Map

giovedì 31 agosto 2006

Vieni al cinema!!!

Non vado spesso al cinema. Prima di ieri, l'ultima volta che ero andato risaliva ad un anno fa, circa.
Non ricordo mai, dalla volta precedente, perchèandare al cinema mi piace sempre meno, ma quando esco dalla sala ho tutti i motivi ben stampati in testa.
Ieri ho portato mio figlio (4 anni) a vedere Cars, approfittando degli ultimi giorni di ferie, allo spettacolo delle 14:50.
Le porte del cinema si sono aperte alle 14:42, e la cosa avrebbe dovuto frami suonare un campanello d'allarme, ma al momento non ci ho fatto granchè caso. Vado alla cassa ed acquisto due biglietti: un intero ed un ridotto. Totale: 10 euro. Ma come? Il ridotto e l'intero costano entrambi 5 euro? Ma allora rispetto a cosa è ridotto il prezzo del biglietto per il bambino?
La gentile cassiera mi risolve l'arcano mistero "Il suo biglietto intero è già ridotto rispetto all'intero serale, perchè lo spettacolo è pomeridiano".
Fatico un po' a capire la logica di questa affermazione,ma più o meno la questione mi è chiara.
Mi affretto al bar ad acquistare gli immancabili popcorn ("Almeno essendo nel secchiello di cartone non fanno rumore come i pacchetti di patatine" penso incautamente) lasciando giù 2 euro e 70 centesimi per il secchiello piccolo.Ad occhio e croce il ricavo su questi 2,70 euro si aggira sui 2,69 euro, visto il costo del mais, del cartone e dell'energia necessaria a scaldare il tutto.
Sono le 14:49... affrettiamoci, che comincia!!!
Si... comincia... Comincia la pubblicità che, fra uno spot e l'altro, fra un prossimamente e l'altro, dura ben 25 minuti. VENTICINQUE!!! Il film vero e proprio inizia infatti alle 15:15.
"Che bello schermo grande", penso quando mi siedo nella comoda poltrona. Grande, è grande. Tanto che per avere una visione di insieme di tutta l'inquadratura, devo muovere gli occhi a destra ed a sinistra, che con una sola occhiata non si riesce a vedere tutto. E sono seduto a metà...nemmeno nelle prime file. Immagino quelli in prima fila, intenti a fare un collage delle diversezone dello schermo per vedersi il film.
Durante le pubblicitànon mancano gli spottini contro la pirateria, il più esilarante dei quali termina con lo slogan "Se utilizzi DVD pirata sei uno sfigato", con tanto di ragazzina smorfiosa che ti manda a cagare preferendo l'amico Marco che la porta al cinema, invece di invitarla a casa a vedere un DVD pirata (come se invitare a casa una sfitinzia delgenere per vedere un DVD non sottintendesse ben altri programmi che non la visione del film che, anche se pirata, passa decisamente in secondo piano...).
Dopo dieci minuti di film capisco che anche i pop corn sono odiosi al cinema. Dietro di me infatti, un simpatico bambino ha terminato il suo secchiello di popcorn, e sta scavando sul fondo con le sue unghie alla ricerca degli ultimi frammenti, producendo unrumore che mi ricorda quello del mio gatto quando gratta le porte alle tre del mattino.
Il film scorre via bene, tutto sommato, grazie anche al fatto che gli spettatori saranno sì e no una decina, e soprattutto perchè la mamma del bambino ungulato di cui prima, al quarto sgrattamento gli pianta un chinotto sulle mani con uno "sciack!!!" degno delle risse dei migliori film western.
Al termine del film, come sempre, l'apparire dei titoli di coda segna il momento in cui tutti si alzano, fanno cagnara, si stiracchiano (davanti a te), e si precipitano all'uscita, con il duplice effetto di farti perdere la prima parte dei titoli (che ovviamente tu vuoi sempre vedere, facendo parte integrante del film) e di lasciarti alla visione dellaseconda parte in perfetta solitudine nella sala,, con da un aparte il bambino che ti tira per la mano dicendoti "Papà, il film è finito,andiamo via!!!", e dall'altra l'addetta alle pulizie che ti guarda di traverso perchè finchè ci se tu dentro lei non può passare a pulire tra i sedili.
Finiti i titoli, te ne esci al sole ancora caldo di fine agosto e, mentre ti avii alla macchina, pensi: "Devo ricordarmi, la prossima volta, del perchè mi piace sempre meno andare al cinema.Meglio un DVD sul video LCD di casa".

lunedì 28 agosto 2006

Dio esiste

Balzamerda tira... ed il San Paolo festeggia.

Avanti così, biondino. E' proprio vero quello che si diceva di te anni fa: "Questo ragazzo darà un sacco di soddisfazioni ai tifosi granata".

venerdì 25 agosto 2006

Arroganti a strisce (rossonere, ma sempre a strisce)

E dopo i rigatini concittadini, è la volta di quelli che, alla fin fine, son della stessa risma. Leggiamo un comunicato stizzito sulla home page del Milan dove un anonimo redattore prima si scaglia contro chi si permette di considerare benevolo il sorteggio di Champions League (e chissà cosa direbbe al sottoscritto, che la Champions gliel'avrebbe fatta vedere col binocolo, quest'anno), poi si indigna contro chi protesta per l'attivismo di Galliani (che ricordiamo inibito per sei mesi) nelle vicende di mercato.
La scusa è sempre la stessa: ufficialmente la firma sui contratti sarà di Braida, non di Galliani, quindi tutto regolare. Inoltre, dicono, se ne ricordano molti altri di dirigenti inibiti ben attivi in barba alle squalifiche. Come al solito si fa sempre molta confuzione. Ha ragione il Milan a dire che altri fanno così, ma questo non li autorizza certo a farlo. Piuttosto denuncino il comportamento degli altri.
Questo comportamento mi puzza di mafioso lontano un miglio... ma d'altro canto si èvisto come il Milan si è comportato durante il processo di Calciopoli: Meani ha fatto tutto da solo, Galliani non c'entra nulla.
Ma và dà via i ciap!!!!

Adesso basta...

Che i rigatini avessero l'esclusiva della tracotanza e dell'arroganza più becera non lo scopriamo certo oggi. Dopo tutto è proprio grazie a quell'arroganza che il segno è stato passato ed i maneggi sono venuti alla luce del sole. La nuova dirigenza aveva sbandierato ai quattro venti la propria volontà di dare una sterzata e di cambiare registro, facendo pulizia al proprio interno. All'indomani della presentazione del legittimo (?!?!?) ricorso al TAR contro le sentenze di Calciopoli, c'è da chiedersi se la pulizia non sia stato altro che un restauro della facciata, lasciando gli interni tali e quali a prima.
(Segue...)

Diversi gli indizi in questo senso. Prima di tutto Blanc che sostiene di essere andatoalla conciliazione con la mano tesa, dimenticandosi però di specificare che la mano era sì tesa, ma aperta e disposta a ricevere senza concedere (la serie A o niente). Poi questa farsa delrisarcimento danni inserito nel ricorso al TAR.

Ma come... i disonesti sono loro, i malfattori sono loro, chi ha recato danno sonoloro... e chiedono anche i danni? Bene ha fatto la federcalcio a rispondere con una controrichiestadi danni di immagine. In corso Galileo Ferraris hanno perso ogni senso del pudore e del ridicolo. Se si sentono danneggiati (comee' GIUSTO che si sentano, intendiamoci...) che si rivalgano su chi quei danni li ha provocati, che fino a prova contraria son i Moggi edi Giraudo, non a chi ha applicato (ed anche in maniera piuttostomorbida, dopo la seconda sentenza) i regolamenti.

Senza dimenticare che pur avendo ragione su una questione, la affrontano in maniera decisamente sbagliata.
E' vero, infatti, che non c'è proporzionalità di pena tra loro e le altre squadre, ma il problema è che le altre squadre dovrebbero essere punite più duramente, non sono i rigatini a dover essere "premiati" peril loro comportamento. Ficchiamocelo bene in testa.

domenica 20 agosto 2006

Handicappati

Ieri sera e' ufficialmente iniziata la stagione calcistica 2006/2007 con il primo turno di Coppa Italia. Il Torino era di scena ad Ivrea, ma l'argomento di questo post non riguarda la vittoria per 3-0, e nemmeno vogliamo parlare dei rigatini che annunciano ricorsi al TAR, denunciano l'Inter in perfetto stile checca isterica e si ritrovano un presidente da film di Fantozzi. Vogliamo piuttosto parlare di Handicappati.
Apprezziamo molto gli sforzi della dirigenza dell'Ivrea, che delimita degli spazi per i tifosi che vogliono seguire la partita e sono, loro malgrado, impossibilitati a farlo in un regolare posto in gradinata. Quello che mi chiedo, pero', vedendo uno dei posti riservati alle sedie a rotelle a ridosso della recinzione e': l'handicappato e' quello costretto a posizionare la sua sedia a rotelle in quello spazio delimitato o quell'intelligentone che ha piazzato un bel cartellone pubblicitario davanti allo spazio ostruendone completamente la visuale?

giovedì 17 agosto 2006

Terroristi fai-da-te? No Alpitour? Ahiahiahiahi!!!

L'allarme terrorismo degli scorsi giorni mi e' sembrato subito anomalo nella sua esagerazione. Presunti terroristi che volevano far saltare in aria degli aerei con un mix di gel esplosivo e gatorade, con un I-pod come detonatore. Non che sia impossibile, per carita', ma mi sembrava alquanto improbabile.
Mi sono subito chiesto perche' tutto questo can-can. D'altr'onde le autorita' hanno anche detto di aver "silenziosamente" sventato diversi altri attentati di questo tipo negli ultimi tempi. E quel "silenziosamente" mi suonava strano, rispetto al clamore che questo episodio ha suscitato. Perche' prima silenziosamente ed ora in maniera pubblica ed eclatante? Cui prodest?.
Poi si legge il Washington Post e le domande, invece di diminuire, aumentano esponenzialmente...

giovedì 10 agosto 2006

Un anno (luce) fa

10 Agosto 2005. Il Torino Calcio 1906 scende in campo ad Acqui Terme contro la squadra locale per l'ultima amichevole del ritiro estivo in un clima surreale. I tremila irriducibili che hanno portato un pezzo di Curva Maratona anche in questo piccolo stadiolo sono ancora storditi ed inebetiti dalla sentenza del Consiglio di Stato che, il 9 agosto 2005, ha respinto l'ultima istanza presentata dalla societa', in mancanza della famosa fidejussione necessaria per l'iscrizione del Torino al campionato di serie A conquistata sul campo dopo un estenuante finale contro il Perugia durata 120 minuti. Il Torino Calcio 1906 e' cancellato dalla storia della FIGC, non esiste piu', dopo 99 anni di gloriosa storia.E' una partita tra una squadra di dilettanti ed una squadra che non c'e'. I giocatori decidono di onorare ugualmente l'impegno. Fontana, Comotto, Peccarisi, Marchese, Patti, Alvarez, Conticchio, Vanin, Pinga, Maniero, Acquafresca: questo l'undici titolare che scende in campo in questa partita fantasma. Entreranno poi anche i portieri Marchetti e Di Gennaro, poi Martinelli, Balzaretti, Keller, Natsouras, Rizzato, Vailatti, Bongiovanni e Quagliarella. Allenatore Arrigoni.
Acquafresca sblocca il risultato, poi arriva la doppietta di Keller ed i gol di Bongiovanni e Quagliarella che siglano il 5-0 finale.
La maratona itinerante espone diversi striscioni, il piu' significativo dei quali recita "99 anni di storia. Grazie per l'ultima vergogna". A fine partita al gruppo si aggiungono gli infortunati Marazzina e Mudingay, tutti a centrocampo a salutare il tifosi che intonano cori contro la dirigenza e poi sottolineano "Il Torino siamo noi". Si rientra negli spogliatoi, qualcuno piange (Comotto), qualcuno assicura i tifosi che non andra' alla Juve (Balzaretti), tutti sono smarriti. I lodisti cominciano la loro avventura. I tifosi si rendono conto che li aspettano tempi duri, ma il peggio deve ancora venire...

Sono in vacanza al mare, e non riesco mai a dormire bene. Ogni notte deve passare in un lampo per far arrivare la mattina dopo, quando bisogna alzarsi presto e fiondarsi nell'edicola del paesino romagnolo dove arrivano tre copie tre di Tuttosport. Una la devo prendere io, senno' e' la fine.
Avevo sentito la notizia della sentenza al telegiornale, ed era stata una brutta mazzata, ma vederlo scritto sul giornale mi scatena una tristezza infinita e sento montare dentro una rabbia tremenda. Lo spirito ultras volontariamente abbandonato anni fa bussa di nuovo alla porta. E come bussa alla mia, bussa a quella di molti "vecchietti" curvaioli. Li rivedro' tutti quanti di li' a poco, come richiamati da un tam tam silenzioso. La calda estate del Toro e' appena cominciata...

venerdì 4 agosto 2006

Altro che Ionesco!!!

Altro che Ionesco e la sua commedia dell'assurdo. Quella che sta andando in scena stamattina e' la dimostrazione della stupidita' umana. Sarei tentato di addebitare il tutto all'ignoranza informatica dell'italiano medio, ma questa spiegazione poteva reggere per i primi cinque minuti. Dopo, subentra l'idiozia e l'incapacita' di far lavorare il cervello.
Ma cos'e' successo? Andiamo con ordine e partiamo da una piccola premessa.Qualche mese fa mi iscrissi, tramite il bellissimo sito del Comune di Torino, ad una newsletter edita dalla sezione culturale chiamata "Torino Cultura". La newsletter, per nulla invasiva (si parla di un messaggio a settimana quando va bene), informa sulle attivita' culturali della citta', ed e' molto interessante.
Tutto e' filato liscio fino a ieri, quando un utente della mailing list ha risposto alla stessa, probabilmente per errore. E' cosi' stato scoperto un bug (o meglio, una malconfigurazione) della lista stessa. Invece di essere una lista chiusa, e' una lista aperta, e qualsiasi iscritto che scrive all'indirizzo della mailing list ottiene come risultato l'inoltro del proprio messaggio a tutti gli iscritti.
Nulla di male: e' il normale funzionamento di una mailing list, ma non dovrebbe essere cosi' per le newsletter. E' evidente che il gestore della lista non era stato configurato per impedire agli iscritti di postare.
Questa mattina e' arrivato il primo messaggio, il cui mittente si lamentava di aver ricevuto un messaggio destinato alla redazione. Da quel momento il delirio!!!
E' passata un'ora e 40 minuti da questo primo messaggio, ed almeno altri 70 l'hanno seguito. Si tratta per lo piu' di gente che dice "Anche a me e' arrivato quel messaggo, fate qualcosa", oppure "Avete un virus", "Mi arriva posta da persone sconosciute", eccetera eccetera.
Ora, capisco che all'inizio uno resti disorientato, ma dopo cinque o sei messaggi, e' cosi' difficile capire che rispondendo a questi messaggi non si fa altro che alimentare l'anomalia di cui ci si lamenta?
E che dire di quel fenomeno chiamato "Pianeta Torino" che ad ogni messaggio risponde "Anche noi abbiamo ricevuto questo messaggio, ma Pianeta Torino non c'entra nulla con Torino Cultura". COGLIONAZZI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Speriamo la piantino in fretta...

giovedì 3 agosto 2006

Un, due, tre per me: Libera tutti.

Che questo governo avrebbe fatto delle cazzate ce lo aspettavamo un po' tutti, a dire il vero. Si trattava soltanto di vedere quanto tempo ci avrebbe messo.
Non sono per nulla contento dell'indulto. Va detto chiaro. Non ne sono contento sia nella sua globalita', sia nello specifico del provvedimento stesso.
Innanzitutto credo che una rispopsta seria al problema carcerario (che c'e', ed e' innegabile) sia quella di migliorare, ove possibile, le condizioni di vita all'interno dei penitenziari e, eventualmente, di costruirne nuovi o ampliare i vecchi.Questo "liberi tutti" abbastanza indiscriminato non lo capisco, e non lo trovo affatto una soluzione. Per non parlare poi dell'inciucio con la destra berlusconiana per includere gli amici ed i furbetti del quartierino. A volte non si tratta tanto dell'effettiva incidenza del provvedimento (si parla di pochissimi beneficiari e, ad esempio nel caso di Previti, di gente che in galera manco ci sta e manco ci starebbe), quanto del solito principio, che viene come sempre calpestato. Le questioni di principio a volte sono piu' importanti della ragion di stato, ma tant'e'...
E, per finire, c'e' una cosa che mi da' tremendamente fastidio: i destrorsi insorti che sostengono che se una legge simile l'avesse fatta il nano di Arcore avremmo avuto sommosse popolari e sdegno generalizzato. Non mi da' fastidio che lo pensino e lo dicano. Mi da' fastidio che sia fottutamente vero.

venerdì 28 luglio 2006

Abbonamenti anno secondo

E' passato un anno dalla "storica giornata dell'abbonamento granata", ma nessuno se ne e' accorto. Faccio un rapido ripasso per chi se ne fosse dimenticato.
Dopo anni di umiliazioni e tonnellate di merda mangiata, finalmente un nuovo orizzonte si apre per il Toro, ed il nuovo entusiasmo spinge la tribu' granata ad abbonarsi in massa.
Complice anche il pochissimo tempo a disposizione per le note vicende del fallimento/Lodo Petrucci/Avvento di Cairo, la stipula di un abbonamento al campionato 2005/2006 di Serie B per il Torino si trasforma in una tragicomica odissea...Code epocali, ressa incredibile, disorganizzazione e disinformazione totali. Io dopo un giorno, una notte ed una mattina di coda, riesco ad accaparrarmi una delle ultime tessere in Maratona convinto, come tutti, che l'impresa straordinaria sia valsa la pena. Fatta quest'anno, fatta per sempre, si immaginava.
Ed invece no.
Quest'anno le scene di panico sono iniziate qualche settimana fa, quando e' stato ufficializzato che il Torino avrebbe giocato al nuovo stadio "Grande Torino".
La capienza ridotta (soprattutto per le curve: la somma delle due non eguaglia una sola curva del "Delle Merde") ha fatto scattare la psicosi da abbonamento.
La notizia che la societa' avrebbe assegnato una quota di abbonamenti ai club ufficiali, ha provocato un'impennata di iscrizioni ai Toro Club di tutta Italia.. per poi scoprire che vebniva garantito l'abbonamento ma non il settore, per cui alcuni abbonati di curva sono stati dirottati in distinti.
Per non parlare dei prezzi: lo scorso anno curve 100 euro e distinti 250. Quest'anno rispettivamente 230 e 480. Va bene, siamo in serie A, pero' magari un aumento piu' contenuto sarebbe stato piu' gradito.
Ma il vero, reale, "drammatico" problema e' un altro.
Stamattina comincia la vendita degli abbonamenti ai vecchi abbonati che non si sono iscritti ai club. Da ieri hanno cominciato ad accamparsi centinaia di persone davanti alle biglietterie. Stamattina c'erano 1000 persone (MILLE) persone in coda, e le curve sono esaurite, e le curve non sono esaurite, e c'e' solo piu' la laterale, e mille altre voci incontrollabili ed incontrollate. Disorganizzazione, lentezza, esasperazione... tutto esattamente come un anno fa, ma stavolta senza scusanti di tempo, fretta o poca esperienza.
Allucinante.

Per quanto mi riguarda, ieri sera ho fatto la mia brava tessera da teppista (ora sono un teppista patentato, zioffà!!!), e la prossima settimana ritirero' il mio bravo abbonamento di maratona. Senza code, senza nottate in bianco, senza stress.
Non ho piu' l'eta' per certe cose ;)

mercoledì 26 luglio 2006

Coboldo Mazzanti Vien Dal Mare

Il nuovo presidente rigatino e' talmente una macchietta che nessuno lo chiama col suo vero nome,. Si va dal "Francobolli Gigli" al "Coboldo Mazzanti Vien Dal Mare", passando per una pletora di nomignoli uno piu' buffo dell'altro.
E dopo la gaffe sulla prima sentenza, quando affermo' che per la Juventus non si parlava di articolo 6, mentre nelle motivazioni si precisava che la violazione contestata era proprio relativa a quell'articolo, ieri sera ne ha combinata un'altra delle sue.
Soggetto: Fabio Cannavaro. "In effetti esiste una trattativa molto avanzata per la cessione di Cannavaro al Real".
Si, in effetti la trattativa la si puo' considerare molto avanzata.

martedì 25 luglio 2006

Amarezza

La Juve in serie B e' il sogno di tutti i granata (e non solo). Se cade poi nell'anno del nostro centenario, il godimento e' doppio. Se sancisce anni ed anni di sospetti sulle sue ruberie, fa godere il triplo.
Eppure dopo le sentenze d'appello, c'e' solo molta amarezza per delle sentenze ridicole.
Il Milan addirittura si gioca la Champions League, come se nulla fosse successo.
E' proprio vero che c'e' paura di colpire davvero i comportamenti poco ortodossi se le squadre coinvolte sono di alto lignaggio.
Se invece della rubentus ci fosse stato il Pizzighettone, sarebbe stato radiato dallo sporto professionistico mondiale. Che schifo. Anzi... Che SKYfo!!!

domenica 23 luglio 2006

Come ha ragione, avvocato.

L'avvocato Zaccone, difensore della juventus nel cosiddetto "Processo a Calciopoli", ha dichiarato che la corte dovrebbe concedere delle attenuanti alla juve perche' ha "rotto con il passato".
Certo, avvocato: avete rotto con il passato.Avete rotto anche con il presente, a dire il vero, e probabilmente romperete con il futuro, dati i precedenti.
Insomma... avete rotto il cazzo.
Andatevene in serie B e restateci il piu' a lungo possibile.

sabato 22 luglio 2006

Farmaci gratis

Scoppia la polemica sulle farmacie, e quindi bisogna andare a verificare se davvero la vendita dei farmaci da banco nei supermercati darebbe dei benefici in termini di prezzo che, si dice, sia tra i piu' alti in Europa. Puntuale arriva l'inchiesta sui prezzi europei, e Repubblica mostra i sorprendenti risultati.
Non solo si evince che rispetto agli altri paesi europei noi abbiamo un risparmio fino al 100% (il che vuol dire che i farmaci ci vengono regalati. O no?!?), ma che addirittura a livello di distribuzone i risparmi arrivano fino al 160%, il che sta a significare che ci sono dei distributori che vengono pagati per acquistare dei farmaci dai produttori.
OK: apriamo una ditta di distribuzione farmaci. Dov'e' il problema?
(Nel caso lo correggessero, questo il titolo e l'occhiello dell'articolo di repubblica:
I medicinali lanciati dopo il '90 costano dal 5 al 100% in meno Nell'industria la distribuzione risparmia dal 10 al 160%
Farmaci, in Italia i prezzi più bassi dell'Occidente ma solo per quelli su ricetta
Prezzi industriali in linea se non più bassi di Francia e Regno Unito

venerdì 21 luglio 2006

Doppia curiosita'

Le notizie di oggi portano una doppia curiosita' per due persone che, seppur lontane, hanno qualche labilissimo punto in comune: Lapo Elkann e Vittorio Emanuele di Savoia.
Il prode Lapo fara' il testimonial di una nota bevanda scura americana. Ovvio che tra Coca e Pepsi non abbia avuto dubbi su quale scegliere.
L'ex pretendente al trono (?) d'Italia, invece, ha ottenuto la revoca degli arresti domiciliari, ma ha dovuto consegnare il passaporto e gli e' stato imposto il divieto di espatrio. Per cinquant'anni non poteva entrare in Italia, ed ora che c'e', non ne puo' piu' uscire. Tie'!!!

giovedì 20 luglio 2006

Farmacie e supermarket

Ieri e' toccato ai farmacisti. Sciopero, chiusura delle farmacie non comunali, interviste in TV e sui giornali. Le due argomentazioni principali che sento sostenere sono: 1) vendere i farmaci al supermercato e' un rischio grandissimo perche' non c'e' personale qualificato come in farmacia. 2) I supermercati oramai vendono di tutto e strozzano il commercio dei piccoli negozi e strozzerebbero quello delle piccole farmacie.
Allora: innanzitutto mi sembra di aver letto che la vendita dei farmaci da banco (quelli per cui non e' necessaria la prescrizione medica, dunque) sia consentita solo a fronte dell'assunzione di un farmacista. Primo punto, quindi, completamente smontato.
Sul secondo punto si potrebbe discutere, senonche' basta entrare in una qualsiasi farmacia per rendersi conto della situazione. Sugli scaffali si vedono creme di bellezza, shampoo, pannolini, scarpe (si, scarpe...) e tutta una serie di articoli che con la farmacia hanno poco a che fare, a parte il fatto che costano il doppio rispetto a negozi normali e supermarket. Allora facciamo cosi': le farmacie smettono di vendere tutto quanto non strettamente medicinale, ed i supermercati rinunciano a vendere i medicinali da banco. Scommettiamo che non andrebbe bene nemmeno cosi'?

sabato 15 luglio 2006

Temperature polari

Minime al nord:

Juventus -30

Ok... e' solo il primo grado di giudizio. Pero' intanto fa un freddo becco da quelle parti...

mercoledì 12 luglio 2006

Grazie presidente.

Grazie presidente per tutto questo.
Ora possiamo davvero festeggiare il centenario e non i 99+1 anni.
Da lassu' gli Invincibili stanno esultando.

(Update del 14/07/2006) Gli Invincibili hanno davvero esultato. A volte si dice che sia solo il caso, che i numeri del lotto non abbiano significati particolari. Ed anch'io sono di questa opinione.
Poi succedono queste cose, e mi chiedo se sia solo un caso. Il 12 Cairo ricompra la storia del Toro. Il 13 sulla ruota di Torino vengono estratti i numeri 4-5-49 (la data di Superga) e 10 (Il numero di Capitan Valentino).

Ed ora si ricomincia a fare sul serio.

Archiviata la parentesi nazionale con l'inopinata sconfitta ai rigori contro un Portogalllo tanto inguardabile da diventare irritante, e' tempo di pensare alle cose serie.
A giorni scatterà la caccia all'abbonamento per la stagione del centenario, quella del ritorno a casa, tra le mura dell'antico Comunale. Tutto e' gia' stato predisposto per non correre rischi di restare a bocca asciutta, ma finche' non avro' in mano la sospirata tessera non saro' tranquillo.
Certo che ripensare allo scorso anno, alle ferie passate svegliandosi al mattino col groppo in gola, correndo in edicola per acquistare l'unica copia di Tuttosport che arrivava, saltare a pie' pari le prima 15 pagine per arrivare a leggere le ultime novita' della coppia Cimminelli-Romero, al senso di rabbia e scoramento provati il giorno dell'annuncio del fallimento del Toro, alle serate (e nottate) passate davanti al municipio durante la telenovela Giovannone... sinceramente non so come abbiamo fatto a sopravvivere tutti quanti.
Ad ogni modo siamo qui, in serie A, e quest'anno nulla e nessuno ce la potra' togliere. Ed invece di cercare notizie sulla coppia terribile, oggi leggiamo i giornali in cerca di notizie sugli ultimi colpi di mercato. Come ai bei tempi.
E bisogna ricominciare a pensare alle cose serie anche all'estero. Il Nottingham Forest comincera' la stagione questo venerdi' con l'amichevole controp l'Ilkeston Town. Colin Calderwood ha deciso di fare le cose sul serio, pare, a cominciare dall'ingaggio di Paul Smith dal Southampton, un buon portiere, tanto per cominciare.
La grandissima second parte di stagione dello scorso anno ci ha portati ad un soffio dai playoff promozione, relegandoci ancora per una stagione alla terza divisione, una categoria che dovremmo cercare di lasciare al piu' presto.
Stagione gia' ben iniziata, invece, per l'Hearts of Midlothian che nella tourne'' austriaca ha pareggiato 1-1 con il Linzer Ask ed ha battuto 3-1 lo SPartak Trnava, in attesa della terza partita di oggi contro il Cluj.
Dopo una esaltante stagione culminata con la conquista della Scottish Cup e la qualificazione alla Champions League, il cuore di Edimburgo si prepara ad una memorabile campagna europea.

martedì 11 luglio 2006

The Piper is now at the gates of dawn


GOLDEN HAIR
Lean out your window, golden hair
I heard you singing in the midnight air
my book is closed, I read no more
watching the fire dance, on the floor
I've left my book, I've left my room
For I heard you singing through the gloom
singing and singing, a merry air
lean out the window, golden hair...

No Amnistia!!!

Puntuale come una cambiale, ecco che tre millesimi di swecondo dopo il rigore che regala all'Italia il quarto titolo mondiale, cominciano a levarsi le prime voci favorevoli all'amnistia per Calciopoli.
Mastella sostiene che i tifosi la vogliono (ma quali tifosi? quelli di Juve e Milan, forse, non tutti gli altri), Fassino spera in un atto di clemenza se non proprio in un'amnistia, Berlusconi chiede di punire i dirigenti ma non le societa' "per non danneggiare i tifosi" (ed i tifosi delle altre squiadre non sono stati e non continuerebbero ad essere danneggiati?).
Oggi o domani sono attese le sentenze di primo grado. Massima fiducia in Ruperto, ma attenzione ai viscidi personaggi che tenteranno il colpo gobbo (mai espressione fu piu' azzeccata) in altre sedi, siano esse la Federcalcio o il Parlamento.
I tifosi non staranno a guardare: se sara' Amnistia, non lamentatevi delle conseguenze.

lunedì 10 luglio 2006

Fratelli d'Italia

"E' la vittoria dell'identita'. Abbiamo vinto contro la Francia che ha schierato negri, islamici e comunisti" (Roberto Calderoli, Senatore della Lega Nord)

Ancora qui? Ma non dovevano emigrare in Svizzera? Ma gli italiani non facevano tutti schifo?

Il culo di Lippi e' piu' "Grosso"

Dopo 24 anni finalmente la coppa del mondo approda nuovamente nello stivale. Il primo ad esultare sara' sicuramente Arrigo Sacchi. Ricordiamo tutti il ritornello di quegli sfortunati Mondiali del 1994 in USA, quando l'Italia perse ai rigori contro il Brasile: Il culo di Sacchi. Bene, ora Sacchi e' stato sorpassato da Lippi. Il culo di Lippi infatti e' risultato essere piu' grosso. Quelo di Sacchi si era fermato sui piedi di Baresi e Baggio, quello di Lippi invece ha avuto quel "grosso" in piu' che ha determinato il risultato in suo favore.
Il mondiale del non gioco e' giustamente andato alla squadra che ha offerto il migliore "non gioco", come ha dimostrato anche la finale (palla lunga per Toni, che non la prendeva mai, e pedalare: questo l'unico schema azzurro).

Dall'altra parte una Francia letargica, che ha almeno avuto il merito di tirare in porta qualche volta di piu' ma che, se avesse vinto, non avrebbe certo dimostrato un gioco superiore agli azzurri.
Si diceva del culo di Lippi, un allenatore antipatico e maleducato (una copia perfetta di Domenech...) che riesce persino a negare le evidenze piu'... "evidenti" (troppi anni sotto la Mole sponda bianconera, mi sa...).
Ricordiamo quando sbotto' alla conferenza stampa dicendo che lui non era affatto fortunato, vistop che gli si era rotto Totti a due mesi dal mondiale (due mesi..., e Owen che si e' rotto DURANTE i mondiali?!?!?) e che era venuto fuori lo scandalo calciopoli proprio alla vigilia del campionato (peccato che Gattuso abbia appena dichiarato che e' stata la molla decisiva per la vittoria).
Chiudiamo con una considerazione per Zidane. Due colpi di testa: il primo miracolosamente parato da Buffon, il secondo ben centrato sullo sterno di Materazzi. Con tutta l'antipatia che ho sempre provato per Zizou, una grande uscita di scena. Peccato solo non averlo seccato del tutto Materazzi, ma non si puo' avere tutto dalla vita.