giovedì 29 gennaio 2009

Separato l'accordo

Ha occupato le prime pagine dei giornali e dei TG nazionali in questi giorni, sebbene nessuno (e sottolineo nessuno) si sia degnato di dare una spiegazione decente dei termini. Stiamo parlando del cosiddetto "Accordo separato", cioè l'ipotesi di accordo tra governo e parti sociali sulla riforma della contrattazione nazionale di lavoro, quello che la CGIL si è rifiutata di firmare, per fortuna.
Perchè per fortuna? Primo, perchè almeno la CGIL ha dovuto spiegare i motivi del suo no, e nel farlo ci ha fornito qualche vaga indicazione sui contenuti dell'accordo, e secondo perchè da quanto si riesce a sapere l'accordo è una totale fregatura.
In linea di massima questo accordo dovrebbe riformare la disciplina dei contratti di secondo livello, cioè quelli integrativi aziendali, e qui arriva il primo dubbio: perchè riformare questi accordi quando le aziende che ne possono usufruire sono la netta minoranza? Risulta infatti che la stragrande maggioranza delle imprese non abbia un contratto integrativo.
A mio avviso i motivi sono essenzialmente due.
Il primo è un chiaro tentativo di depotenziare l'efficacia dei sindacati anche attraverso la più che oscura norma sulla rappresentatività sindacale. Sembra di capire, infatti, che al tavolo delle trattative saranno ammesse solamente le sigle sindacali più rappresentative, escludendo di fatto le minoranze, che hanno sempre dato parecchio fastidio. Fa specie, però, che un accordo che in pratica consegna nelle mani dei maggiori sindacati italiani il potere di trattativa possa bellamente essere siglato in assenza dell'organizzazione PIU' rappresentativa, proprio quando al suo interno si cerca di escludere dalle trattative le organizzazioni MENO rappresentative. Insomma: un ottimo inizio.
Il secondo motivo è ancora più subdolo, e mi fa specie che due organizzazioni sindacali come CISL e UIL non si siano minimamente preoccupate delle conseguenze. L'accordo mira infatti a svilire la contrattazione aziendale, ad esempio impedendo la ulteriore discussione su argomenti già trattati in fase di contrattazione nazionale (uno su tutti: la composizione del salario).
Fino ad oggi si partiva dalla base fornita dal contratto nazionale, testo sacro ed inviolabile fino alla sua scadenza, per andare poi a trattare le particolarità locali e le esigenze sia dei lavoratori che delle aziende nello specifico, uno specifico che un contratto nazionale non può certo affrontare in maniera esaustiva.
Faccio un esempio banalissimo sul contratto che conosco: quello assicurativo. A livello nazionale viene stabilito un ticket restaurant di importo uguale per tutti. Nelle varie contrattazioni aziendali è stata discussa e contrattata la parte "aziendale" supplementare di questo ticket restaurant, in base principalmente al costo del pasto base nelle diverse mense aziendali. Capita così che a fronte di un ticket "nazionale" di 4 euro (faccio degli esempi di importi a caso tanto per fare un esempio semplice), in Toro si abbia un supplemento di 90 centesimi perche' il pasto costa 4,90 euro, in Reale un supplemento di 1 euro a fronte di un pasto dal costo di 5 euro e cosi' via per le altre aziende.
Con il nuovo accordo non si potrà più fare.
Avete contrattato un ticket da 4 euro a livello nazionale? Bene. La vostra mensa ne costa 5? Fottetevi.
E così per molte altre cose.
Di contro, però, le aziende, e solo loro, potranno ridiscutere pezzi di contratto nazionale gia' discusso ed approvato, anche prima della scadenza, basta che si sia in presenza di progetti di ristrutturazione occupazionale (che vuol dire tutto e niente).
Insomma, l'accordo è un attacco alla contrattazione collettiva vero e proprio, e fa davvero specie che CISL e UIL non solo non reagiscano, ma lo sottoscrivano anche, e persino Uòlter faccia pressione su Epifani per fargli firmare questa sconcezza di accordo.
E poi si dice che uno si butta a destra!!! (cit.)

domenica 25 gennaio 2009

La première dame

Carla Bruni è ospite da Fazio alla trasmissione "Che tempo che fa". Alla domanda di Fazio su come la condizione di "première dame" abbia cambiato il suo modo di comportarsi in pubblico, la Bruni risponde così (spero di ricordare tutto, ma il senso è quello):
"Beh, ovviamente sto più attenta a come mi comporto o a cosa dico. Scherzo meno, faccio meno battute. Se dicevo una castroneria, prima ero solo una cantante, e chi se ne frega di quel che dicevo. Ora ho una diversa responsabilità, e devo stare attenta a non dire o fare cose che possono urtare la sensibilità altrui".
Proprio come il nostro Primo Ministro. Uguale uguale uguale.

venerdì 23 gennaio 2009

Comunicazione di servizio per il Feed

Questo blog usa il servizio di feedburner per il feed RSS. Negli ultimi tempi il servizio era diventato pessimo, arrivando ad aggiornare il feed anche oltre 24 ore dopo la pubblicazione del nuovo articolo.
Pare che il tutto fosse dovuto alla migrazione in corso sui server di Google, che ha acquistato Feedburner.
La migrazione del feed di questo blog e' stata completata. Google sostiene che per voi utenti la migrazione è trasparente, perchè tutti coloro che hanno memorizzato l'indirizzo del vecchio feed verranno reindirizzati su quello nuovo, ma la verità è che nel vecchio feed ancora non compare l'articolo di ieri...
Se avete voglia, cancellate il vecchio feed e sottoscrivete quello nuovo cliccando sul pulsante che trovate sulla colonna di destra.
Per i più "Geek", basta sostituire "feed." con "feed2." nell'URL del vecchio feed.

giovedì 22 gennaio 2009

Io ci ho la Mercedes

Posto che la vicenda di Eluana dovrebbe essere un fatto privato, e tutto il clamore suscitato in questi mesi è davvero detestabile.
Posto che un Ministro che ricatta una clinica affinchè non esegua una sentenza di un tribunale dello stato di cui il Ministro è un rappresentante ufficiale, non solo dovrebbe dimettersi, ma dovrebbe quanto meno iniziare a vergognarsi se non come uomo almeno come rappresentante delle istituzioni.
Posto che in questo paese tante cose andrebbero meglio se la Chiesa si facesse gli affari propri e se i cattolici integralisti non tenessero per le palle varie e vaste porzioni della politica nostrana, al centro, a destra e a sinistra (Cloro al Clero!!!!).
Posto tutto questo: sono orgoglioso di avere un presidente regionale come Mercedes Bresso che, anche a costo di perdere voti ed alleanze, piscia in testa al ministro Sacconi e sputa in faccia al Cardinal Poletto.

martedì 6 gennaio 2009

Propaganda strisciante

In questi giorni di battaglia fra il Nord (o meglio,la Lombardia), che vuole Lufthansa come partner di Alitalia, ed il resto d'Italia che preferisce Air France, i "lùmbard" mettono in campo ogni forza possibile: di terra, di cielo e di mare. Senza trascurare la più importante: La TV.
TG5 edizione delle 13. Si parla del maltempo, e dopo aver descritto la situazione in Italia, si passa all'estero. Il servizio comincia con la situazione a Parigi. Immagini di Tour Eiffel e Trocadèro imbiancati, qualche accenno ai problemi di viabilità e poi... zac! L'affondo.
All'aeroporto Charles de Gaulle (Base operativa di Air France) decine e decine di voli cancellati, con disagi per molti turisti italiani che avevano deciso di passare le feste nella capitale francese.
Dice il conduttore: "Alcuni di loro si sono persino rivolti a noi del TG5 per denunciare il vergognoso comportamento di Air France, che ha cancellato i voli e non ha fornito alcuna informazione ed assistenza ai passeggeri".
Manca solo un bel: "Tiè... viva Lufthansa!!!"
E si chiude il servizio con i volti soddisfatti e sorridenti di Fabrizio Summonte e Chiara Geronzi.
Missione compiuta.