lunedì 28 gennaio 2008

Cartellino rosso

Nella mia ultratrentennale frequentazione degli stadi, non avevo mai visto una cosa come quella accaduta ieri al Comunale di Torino. La Curva Maratona è stata protagonista, in passato, di veri e propri episodi da "dodicesimo uomo". Dall'essere punto di riferimento per Pulici che, spalle alla porta, misurava la distanza della stessa dall'intensità dei cori della curva, alle presunte capacità di "spingere" il pallone in rete quando il Toro attaccava verso la Filadelfia o "risucchiarlo" quando attaccava verso la Maratona, come più volte magistralmente raccontato da Giampaolo Ormezzano, a quella volta contro l'Aberdeen in Coppa delle Coppe quando, sotto 2-0 dopo 20 minuti, la Maratona intono' un coro e lo tenne fino al 90esimo, intervallo compreso, con un'intensità che fece sembrare i 20mila di quella serata almeno il doppio (per la cronaca, la partita venne vinta 3-2 al 90').
Mai, però, avevo visto uno stadio "espellere" un giocatore.
E' necessario fare un passo indietro e ritornare ad inizio settimana scorsa, quando Lazio e Toro duellano all'ultimo euro per aggiudicarsi i servigi di Rolando Bianchi, promettente attaccante in forza al Manchester City, quello di cui abbiamo parlato in altro post. Alla fine della telenovela, Bianchi ha scelto la Lazio, non senza provocare un vespaio, però, dal momento che tutto sembrava fatto per il suo passaggio al Torino, compreso il mandato ad un'agenzia immobiliare per cercare casa ed una telefonata a Rosina, suo compagno di Under 21, per informarsi sui numeri di maglia disponibili e rassicurare che avrebbe dovuto parlare con Lotito solo per dirgli che avrebbe scelto il Toro. Il suo voltafaccia ha fatto imbufalire (a dir poco) sia i dirigenti granata che i giocatori e, ovviamente, la tifoseria, come ben si può leggere qui, qui e qui.
Ieri Bianchi è entrato dopo 15 minuti del secondo tempo, quando già lo stadio era abbastanza turbolento per una dubbia espulsione di Barone (giallo esagerato il primo, inesistente il secondo).
L'ingresso in campo di Bianchi è stato salutato da una bordata di fischi ed ululati che mai (e davvero... dico MAI, anche quando allo stadio si era in sessantamila) ho sentito, neanche nel famoso derby di Serena (puttana l'hai fatto per la grana).
Bianchi è parso subito nervoso, e dopo trenta secondi non ha trovato di meglio da fare che andare a falciare da dietro Lazetic, con un fallo che 9 volte su 10 è da rosso diretto.
L'arbitro è stato fin troppo benevolo, continuando nella sua pessima direzione di gara, e gli ha sventolato il giallo, mentre Bianchi veniva circondato da giocatori granata inferociti (su tutti Marco Di Loreto, che continuava a ripetergli "Sei un bastardo. Sei solo un bastardo. La partita non la finisci"). E lo stadio ribolliva, ululava, fischiava.
Dopo due minuti, contrasto aereo a metà campo, saltano Bianchi e Zanetti. Bianchi mette un braccio avanti e sfiora la faccia di Zanetti. E' quanto basta: se possibile fischi e ululati sono ancora piu' forti di prima. Per un attimo sembra di essere al Colosseo.
L'arbitro non ha dubbi: secondo giallo ed espulsione. La partita di Bianchi è finita dopo nemmeno cinque minuti.
Bianchi lascia il campo tra gli insulti della panchina granata (Fontana in gran spolvero ed in prima fila nel suo ruolo di giocatore-ultras) e di tutto il pubblico, che lo accompagna con le note di "Ciao Mare": "Ciao, ciao, ciao, ciao Bianchiiiiiiiiii, vattela a pigliar nel culo!!! vattela a pigliar nel culooooooooo!"

mercoledì 23 gennaio 2008

L'importanza di avere un doppio cognome

Premessa: ieri ho effettuato la registrazione al sito Il Portale dell'Automobilista, un utilissimo sito del Ministero dei Trasporti attraverso il quale controllare ed espletare pratiche riguardanti patenti, auto, immatricolazioni, ecc. ecc., attirato dalla comoda funzione di controllo dei punti sulla patente.
Manco a farlo apposta, il portale registra un errore sulla mia patente, per cui la funzione non è fruibile.
Bene, chiamo il numero verde dell'assistenza, munito del codice utente assegnato durante la fase di registrazione, ed intavolo una interessante conversazione durante il quale un "tecnico" parlante solamente romanesco, mi chiede prima se la patente e' vecchia o "dde quelle nove a cartadecredito", poi se l'ho rinnovata di recente, è scaduta o "Insomma, checcià fatto co' 'sta patente?".
Una volta stabilito che l'errore è del portale e non mio, "Mo' dovemo compila' er modulo d'assistenza", ed inizia la seguente conversazione, tra l'ilarita' dei miei colleghi d'ufficio.
"Le do' il codice utente?"
"No, numme serve. Chemmedai er cognome tuo?"
"Foglio Para"
"CHE?!?"
"Foglio Para, è un doppio cognome"
"Tutto attaccato sta?"
"No, Foglio staccato Para, è un doppio cognome"
"Si, ma solo er cognome me serve. Qual è er cognome?"
"Foglio Para. E' un doppio cognome".
"Ma aho', qual è er nome e quale er cognome?"
"Il nome è Massimo, il cognome Foglio Para, staccato".
"No ma solo er cognome me serve. Qual è er cognome?"
"Allora. Mi chiamo Massimo di nome e Foglio Para di cognome. E' un cognome doppio, composto da due parole: Foglio e Para".
"A 'mbè... damme er codice utente va...".

domenica 20 gennaio 2008

La nuova frontiera del tifo contro

Il tifoso del Toro è conosciuto per essere il tifoso "contro" per antonomasia. Per mantenere alta la tradizione, questo fine settimana si sono raggiunte nuove vette e si sono aperti nuovi orizzonti al tifo contro.
Tutto nasce dal mercato di Gennaio e dalla possibilità che Rolando Bianchi, attualmente in forza al Manchester City, venga acquistato dal Torino. Dopo diverse peripezie, pare che Sven Goran Eriksson abbia dato finalmente il via libera alla cessione di Bianchi, senonchè è entrato in gioco il patron indiano del City, tale Thaksin Shinawatra, che ha visto Bianchi entrare dopo 30 minuti nella partita di coppa contro il West Ham e disputare un ottimo incontro. Shinawatra ha quindi intimato ad Eriksson di dare almeno una seconda chance al ragazzo prima di cederlo, e questa seconda chance si è materializzata oggi, nella partita di campionato contro il West Ham.
E quindi? Direte voi. E quindi oggi il posticipo trasmesso in diretta da Sky ha avuto diversi spettatori interessati, tutti tifosi granata, che speravano ardentemente che Bianchi giocasse male per convincere l'indiano a vendercelo.
Immaginatevi una tifoseria che guarda una partita dove gioca il possibile futuro centravanti della propria squadra sperando che faccia cagare.
Anzi... diciamola tutta. La frase ricorrente era: "Speriamo che Bianchi faccia cagare, così viene a giocare da noi".
Che tanto noi di punte che fanno cagare già ne abbiamo a iosa, quest'anno. Una più, una meno...

giovedì 17 gennaio 2008

Subdoli loro o pigri voi?

Come ben spiega Giovanni, il presunto scandalo della guida di Sky denunciato da L'Espresso è posto in maniera errata.
Non si può certo incolpare Sky se la clientela non legge le comunicazioni regolarmente inviate, e la scusa di scambiarle per pubblicità non regge più di tanto.
Mi sembra di vedere un'altra situazione simile: quella del dirigente medio del football americano italiano. Spesso e volentieri i dirigenti non leggono nè i regolamenti nè le comunicazioni che gli vengono inviate, salvo poi lamentarsi di non sapere le cose.
Mitica la risposta del presidente dei Dolphins Ancona Gianluigi Luchena, che un giorno, preso in castagna per qualcosa che nemmeno ricordo più, al mio ricordargli come la norma fosse contenuta in una comunicazione inviatagli ad inizio campionato mi disse: "Ma io mica posso leggere tutte le comunicazioni che mandate alle squadre".
E certo... ed io mica posso stare a perdere tempo con chi protesta senza nemmeno leggere le comunicazioni!!!

mercoledì 9 gennaio 2008

Ma il grillo non era parlante?

Beppe Grillo non mi piace. O meglio, ha smesso di piacermi da quando non fa più il comico ma il santone buon predicatore e cattivo razzolatore. Non mi stupisce, quindi, che svicoli a tutto andare quando gli viene concessa la possibilità di rilasciare un'intervista per esporre le sue ragioni, come racconta Alessandro Gilioli.
Non che mi fidi, normalmente, della stampa apertamente schierata, ma questo mi sembra un bell'autogol, sebbene io lo consideri tipico del suo atteggiamento.

venerdì 4 gennaio 2008

Energia allo stato puro

Girovagando per youtube, sono incappato nell'iniziativa dei Foo Fighters, che richiedono ai fans di inviare ad un link predefinito di youtube dei filmati di 60 secondi contenenti un arrangiamento originale per la loro canzone "The Pretender". Gli autori dei migliori 20 arrangiamenti orchestrali verranno poi invitati alla cerimonia di consegna dei Grammy dove il pezzo verrà eseguito con questo nuovo arrangiamento ottenuto dalla collaborazione con i fans.
Allora ascoltiamo il pezzo, mi sono detto, e mi son visto il filmato: 4 minuti e 40 secondi di pura energia, con delle belle immagini ed un testo adeguato:

What if I say I'm not like the others
What if I say I'm not just another one of your plays
You're the pretender
What if I say that I'll never surrender

(QUI il resto del testo)

giovedì 3 gennaio 2008

Nick Drake

Un titolo banale per un post che invece non vuole esserlo. Erano anni che non vivevo uno choc emozionale come quello di oggi pomeriggio quando, dopo pranzo, mi sono deciso a vedere "A skin too few" il documentario su Nick Drake che avevo lì da un po', e che non avevo ancora visto per svariati motivi. Mancanza di tempo, quello necessario ad immergersi nel documentario, che non può e non deve essere visto come una puntata di una serie TV. Mancanza di voglia, perchè essendo il lingua originale, avrei dovuto concentrare tutte le mie attenzioni due volte, non essendoci nemmeno i sottotitoli, e capendo pochissimo l'inglese parlato rispetto all'americano.Ed infine, mancanza di predisposizione mentale, perchè ero sicuro che mi avrebbe fatto un effetto tremendo.
Nick Drake ha sempre avuto una grandissima importanza nella mia vita. E' nelle sue canzoni che mi sono sempre rifugiato nei momenti bui. E' nelle sue strofe che ho sempre trovato una inesauribile fonte di ispirazione e conforto. E' grazie a lui che ho scoperto Albert Camus. E' grazie a lui che questo blog si chiama "Sisifo Felice", essendo proprio "Il Mito di Sisifo" il titolo del libro trovato sul comodino di fianco al letto su cui giaceva, inerte, il corpo di Nick Drake quel lontano 25 Novembre 1974.
Il documentario è bello e struggente come la sua musica. Toccante. Profondo. Molto intenso.
Mi sono passate davanti agli occhi mille immagini, mille ricordi legati ad una canzone, una strofa, una parola di un testo di Nick. Ho avuto la pelle d'oca per tutta la durata del documentario.
E sentire la sorella Gabrielle (ve lo ricordate il tenente Ellis della serie UFO? Bene... era lei) parlare di Nick, vale più di mille libri e mille biografie sin qui lette.
Un piccolo capolavoro da brividi.

martedì 1 gennaio 2008

Parola d'ordine: Condividere.

Ultimamente mi sono ritrovato a riempire un sacco di elenchi per condividere qualcosa. Molti li ho lasciati al loro destino, ma alcuni li ho trovati utili ed interessanti.
Beh, allora se vi interessa condividere qualcosa con il sottoscritto, eccovi serviti:
La lista e' in via di implementazione. More to come!!!