Un titolo banale per un post che invece non vuole esserlo. Erano anni che non vivevo uno choc emozionale come quello di oggi pomeriggio quando, dopo pranzo, mi sono deciso a vedere "A skin too few" il documentario su Nick Drake che avevo lì da un po', e che non avevo ancora visto per svariati motivi. Mancanza di tempo, quello necessario ad immergersi nel documentario, che non può e non deve essere visto come una puntata di una serie TV. Mancanza di voglia, perchè essendo il lingua originale, avrei dovuto concentrare tutte le mie attenzioni due volte, non essendoci nemmeno i sottotitoli, e capendo pochissimo l'inglese parlato rispetto all'americano.Ed infine, mancanza di predisposizione mentale, perchè ero sicuro che mi avrebbe fatto un effetto tremendo.
Nick Drake ha sempre avuto una grandissima importanza nella mia vita. E' nelle sue canzoni che mi sono sempre rifugiato nei momenti bui. E' nelle sue strofe che ho sempre trovato una inesauribile fonte di ispirazione e conforto. E' grazie a lui che ho scoperto Albert Camus. E' grazie a lui che questo blog si chiama "Sisifo Felice", essendo proprio "Il Mito di Sisifo" il titolo del libro trovato sul comodino di fianco al letto su cui giaceva, inerte, il corpo di Nick Drake quel lontano 25 Novembre 1974.
Il documentario è bello e struggente come la sua musica. Toccante. Profondo. Molto intenso.
Mi sono passate davanti agli occhi mille immagini, mille ricordi legati ad una canzone, una strofa, una parola di un testo di Nick. Ho avuto la pelle d'oca per tutta la durata del documentario.
E sentire la sorella Gabrielle (ve lo ricordate il tenente Ellis della serie UFO? Bene... era lei) parlare di Nick, vale più di mille libri e mille biografie sin qui lette.
Un piccolo capolavoro da brividi.
1 commento:
http://www.storiadellamusica.it/articoli/nick_drake_il_sisifo_di_camus.html
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