Quando ad inizio anno si consumò la farsa Ciuccariello, il commento unanime dei tifosi granata era più o meno il seguente: "Solo a noi possono capitare queste cose".
Non che il "mal comune mezzo gaudio" sia consolatorio, ma in questi mesi abbiamo potuto appurare che non è così. Tralasciando l'affare Roma-Soros-Fioranelli-Unicredit, che tanto la Roma potrebbe sprofondare nei debiti e si troverebbe qualsiasi gabola per salvarla, in questi mesi abbiamo assistito ad almeno altre due farse, che hanno coinvolto il Bari ed il Bologna e che, in ognuna delle due occasioni, hanno fatto masticare amaro il tifoso granata, che digrignando i denti biascicava "ma non possono capitare a noi i miliardari che vogliono comprare questi pellegrini?".
Dopo che il petroliere albanese (e già lì... albanese. Almeno fosse stato Arabo!!!) Taci ha ritirato in buon ordine la proposta di acquisto del Bologna dopo aver verificato che i conti non erano a posto (ma sarà il vero motivo?), ed il miliardario texano Barton ha fato lo stesso con il Bari, facendo svanire in un attimo i sogni di gloria di biancorossi e rossoblu', che nel breve volgere di un mattino si erano lanciati in proclami alquanto azzardati arrivando addirittura a nominare la Champions League, le due tifoserie si sono messe il cuore in pace e sono tornate alla normalità.
I baresi si sono rassegnati a tenersi i Matarrese, mentre i bolognesi si tengono la menarini con gli uomini di Moggi a colonizzare parti importanti della società. Noi invece ci teniamo Cairo che, sebbene in questi quattro anni abbia gettato definitivamente la maschera mostrandosi per quel che è, cioè un altro filibustiere come i tanti che ci hanno posseduto (termine non scelto a caso) negli ultimi 30 anni, è ancora largamente preferibile sia ai mafiosi pugliesi che a quelli emiliani.
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