"Ma Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore / non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore"
Così recitava la famosa canzone di De Gregori "La leva calcistica del 1968", una canzone che potrebbe diventare l'inno del PD dopo l'incredibile scivolone avvenuto ieri in Parlamento, dove il contestatissimo decreto che legalizza l'evasione fiscale emanato dal Ministro Giulio "Maipiùcondoni" Tremonti è stato approvato grazie al diffuso assenteismo dell'opposizione durante la votazione cruciale sulle pregiudiziali solevate dall'Italia dei Valori sulla costituzionalità del decreto.
Le pregiudiziali sono state infatti sconfitte con soli 27 voti di scarto, grazie all'assenza di 51 esponenti del PD (tra cui pezzi grossi come D'Alema, Bersani e Franceschini, mica micio micio bau bau...), 6 dell'UDC e 2 dell'IdV. Approvate le pregiudiziali, il decreto non sarebbe passato alla fase di approvazione, e quindi sarebbe stato cassato quasi certamente.
Incredibile come, dopo aver passato settimane a sbraitare (giustamente) contro un provvedimento che va nuovamente a premiare i furbi e gli evasori, al momento cruciale l'opposizione cada su una buccia di banana del genere, perdendo l'occasione di segnare un goal (e per giunta a portiere battuto e porta spalancata) che avrebbe scatenato l'inferno nella maggioranza più di mille sollazzatrici dell'utilizzatore finale che ci comanda a bacchetta.
Ed ora, come recita una famosissima legge del calcio, "Gol mancato, Gol subìto": cosa ci riserverà il puttaniere per il futuro?
Aspettiamoci una severa autocritica all'interno del partito ed una dura presa di posizione contro gli assenteisti... ma anche no! Buffoni.
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