lunedì 22 agosto 2016

USA 2016: Diario di viaggio/4

Il viaggio tra Milwaukee e Madison è ancor più breve di quello tra Green Bay e Milwaukee, per cui decidiamo di aggiungere una tappa intermedia a New Glarus la solita ridente cittadina nel mezzo del nulla che però, a differenza di molte altre, ha una storia piuttosto interessante.
New Glarus è situata circa 25 miglia a sud di Madison, ed è una piccola colonia svizzera nel bel mezzo del Wisconsin che conta poco più di duemila anime.
Glarus è il capoluogo dell'omonimo cantone svizzero (in italiano: Glarona) dove, nel 1844 la rivoluzione industriale picchiò particolarmente duro. Gli abitanti di Glarus, infatti, erano specializzati nella decorazione di tessuti ed ornamenti, attività che venne man mano automatizzata grazie alle nuove macchine inventate all'epoca. In quell'anno, quindi, venne deciso di cercare fortuna nel nuovo mondo, e vennero inviati due emissari con il compito di acquistare un pezzo di terreno su cui costruire un villaggio.
Dopo un lungo girovagare tra Ohio, Illinois, Indiana e Missouri, tutti stati in cui il terreno aveva costi proibitivi, i due svizzeri si spinsero fino in Wisconsin, dove il terreno costava pochissimo a causa delle difficili condizioni ambientali, soprattutto in inverno, che lo rendevano piuttosto inospitale.
Era fatta: Glarus poteva andare a colonizzare il nuovo mondo.
Settlers' Cabin
Nell'aprile del 1845, 193 emigranti salparono da Rotterdam alla volta di Baltimore su una nave la cui capienza prevista era di poco più di 100 persone. Nella stiva erano accumulati chili e chili di patate che costituivano il principale mezzo di sostentamento degli emigranti, ma dopo qualche giorno, causa anche infiltrazioni di acqua, le patate furono buttate perchè completamente marce.
Il viaggio durò circa quattro mesi, e per tutti i 120 giorni questi poveracci si nutrirono di gallette rafferme e acqua piovana. Qualcuno, ovviamente, ci lasciò le penne, tra gli 86 adulti ed i 107 bambini stipati in quella carretta del mare.
Barconi strapieni, morti in mare, fame, bambini... uhm... dove ho già visto queste scene?
Ad ogni buon conto, i "colonizzatrori" riuscirono, in maniera piuttosto avventurosa, a raggiungere le terre acquistate dai loro concittadini, e diedero vita al villaggio di New Glarus.
All'interno del villaggio sembrava di essere in Svizzera. Si parlava tedesco, si insegnava in tedesco, e nessuno sforzo veniva fatto per l'integrazione nel nuovo paese che li ospitava.
Anche qui... dove ho già visto queste scene?
L'opportunità la diede la guerra civile che scoppiò di lì a poco. Per cercare di ingrossare il più possibile le fila dell'esercito, venne stabilito che chi si fosse arruolato per le giubbe blu avrebbe ottenuto, se già non l'aveva di suo, la cittadinanza americana per sè e per i propri familiari.
Molti baldi giovani di New Glarus, dunque, non persero l'occasione, un po' attirati dalla possibilità di regolarizzare la loro cittadinanza, un po' perchè nei primi anni a New Glarus non è che ci fosse tutto questo lavoro e benessere (da decoratori di tessuti avevano dovuto improvvisarsi agricoltori e formaggiai), per cui la paga certa dell'esercito faceva più che comodo.
New Glarus
Alla fine il villaggio riuscì a svilupparsi ed a crescere fino a diventare un importante centro di produzione di formaggi e birra, ed oggi rimane un agglomerato di casette in legno che costituiscono lo "Swiss Hstorical Village & Museum", visitabile ad un prezzo irrisorio con una gentilissima ragazza che vi racconta tutto quel che c'è da sapere su questo villaggio e sulla sua storia.
Ah, se per caso ve lo chiedeste, nel villaggio si iniziò a parlare inglese tra la prima e la seconda guerra mondiale, e la scuola interna di New Glarus iniziò le lezioni in inglese solo dopo il secondo conflitto mondiale, quando il governo gli impose di usare la lingua ufficiale del paese.
In quanto alle tradizioni, beh, quelle svizzere sono dure a morire, nonostante tutto, ed è più facile vedere una bandiera rossocrociata o di un cantone svizzero piuttosto che quella a stelle e strisce nel giardino di casa, a differenza di tutto il resto del paese, dove la stars and stripes regna ovunque.
E' proprio vero che a volte le opportunità bisogna concederle, agli emigranti, senza stare troppo a sottilizzare sugli usi e costumi.

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