Eccoci arrivati al diario di viaggio di quest'anno. Dopo sedici anni si ritorna oltreoceano grazie ad una serie di circostanze fortuite. Lo scorso anno mi viene proposta la possibilità di presentare il mio libro alla convention biennale della Professional Football Researchers Association di cui sono membro da quasi due decadi. L'occasione è ghiotta, la convention si tiene a Green Bay, all'interno del mitico Lambeau Field, e farsela sfuggire sarebbe un delitto. Inizialmente penso ad un mordi e fuggi durante il weekend della convention, ma giustamente i miei due coinquilini (incidentalmente moglie e figlio) mi dicono che "col cazzo che ci vai da solo... Veniamo pure noi!!!".
A questo punto il weekend si trasforma in vacanza vera e propria, anche se il periodo non +è proprio il migliore per una vacanza di famiglia negli Stati Uniti. I primi quindici giorni di luglio, infatti, sono considerati stagione altissimissima, onde per cui i biglietti aerei costano una cifra spropositata. A nulla serve tenerli in osservazione fin dallo scorso settembre. A Febbraio ci rassegniamo ad acquistarli alla modica cifra di 900 euro a cranio, mentre constatiamo con piacere che sarebbe bastato partire dopo il 15 luglio per pagarli quasi la metà.
In realtà un modo per arrivare a Chicago con circa 700 euro ci sarebbe anche: basta volare con Turkish su Istanbul e poi da lì andare in USA. Opzione immediatamente scartata, vista che la Turchia non ci sembra proprio il posto ideale per la sicurezza (e quanto siamo stati profetici, tra attentato all'aeroporto e colpo di stato...). Allo stesso modo vengono scartate soluzioni con scalo in Francia e Germania, per cui il nostro viaggio ci vedrà partire alla volta di Madrid, dove prenderemo poi l'intercontinentale per Chicago.
Durante il viaggio, grazie al mirabolante sistema di intrattenimento di Iberia (che differenza rispetto a quindici anni fa, quando avevi a disposizione tre o quattro film da vedere, fortunatamente diversi tra andata e ritorno), riesco finalmente a vedere "Blind Side", tenuto colpevolmente sull'hard disk per anni con la convinzione che tanto "uno di questi giorni lo guardo...". Ecco... se avete l'occasione, guardate la scena finale in lingua originale e poi in italiano: quando Goodell annuncia il draft di Oher la traduzione è a dir poco orrenda.
Atterrati finalmente a Chicago, andiamo allo sportello Budget dove ci attende una fantastica Volkswagen Passat che ci accompagnerà per le strade di Illinois e Wisconsin in tutta tranquillità e sicurezza, avendo un sistema di guida semiautomatica decisamente comodo.
Prima tappa del viaggio: Janesville, una ridente (as usual) cittadina nel bel mezzo del nulla nel Wisconsin, scelta principalmente perchè ci permette di spezzare il trasferimento verso Green Bay in due giorni. Non che la distanza fosse siderale, ma quando arriviamo a Janesville è praticamente ora di cena, e le 19 del Wisconsin corrispondono alle 2 del mattino per noi italiani. Essendoci alzati alle 4 del mattino per andare in aeroporto, risulta in una bella 22 ore in tirata unica. Magari evitare di guidare altre due ore è meglio.
Al mattino dopo, riposati e ristorati, dopo una breve (perché non c'è assolutamente nulla da vedere) visita a Janesville, si parte per la destinazione principale di questo viaggio: Green Bay.
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