venerdì 27 giugno 2008

Sôma bin ciapà

In questi ultimi giorni la politica ci da' numerosi spunti di riflessione. Sono già finiti i tempi del presunto dialogo e del presunto "Presidente di tutti gli italiani", ed il Nano di Arcore, seguito dalla sua corte di buffoni e ballerine, sta dando il meglio di sè.
Comincia Tremonti, che bacchetta Epifani, il quale si lamenta che a fronte di una inflazione reale del 3.4% fissare quella programmata all'1.7% significa attentare ai salari degli italiani. Ricordiamo infatti che l'inflazione programmata è quella a cui si fa riferimento per calcolare aumenti ed arretrati nel rinnovo dei contratti collettivi di lavoro. Il buon Threemountains replica seccato che l'inflazione programmata è un obiettivo.
E grazie al cazzo, dico io. L'obiettivo devi portelo reale, non fittizio. Altrimenti anch'io mi pongo l'obiettivo di abbassare l'inflazione allo 0.5%. Se poi non ci riesco chissenefrega, ma nel frattempo chi ha rinnovato i contratti se l'e' "presa in der posto". E comunque, se davvero è un obiettivo, facciamo come per le aziende: se l'obiettivo lo raggiungi, bene. Se non lo raggiungi, o ci ridai dei soldi indietro, o te ne vai direttamente a casa. Scommettiamo che l'inflazione programmata schizzerebbe oltre il 3%?
Poi abbiamo quella macchietta di Alfano, il ministro della giustizia. Commentando il lodo Schifani bis dice testualmente: "Almeno se Berlusconi venisse condannato non sarebbe costretto a dimettersi". E grazie al cazzo 2!!!
Infine Maroni. Propone di prendere le impronte anche ai minori (ma solo se extracomunitari...), ma si affretta ad affermare che "non si tratta di una schedatura".
Ah no? E di cosa si tratta, di grazia? i una raccolta di impronte da conservare gelosamente nella libreria del suo ufficio e da mostrare solo agli amici intimi?

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