lunedì 16 giugno 2008

Insofferenza da aeroporto.

Si, lo so, sono altamente insofferente verso il prossimo, soprattutto quando mostra scarsa intelligenza, cafonaggine e sindrome da "io so' io e voi nun siete un cazzo". Però spesso e volentieri mi chiedo se sia davvero un problema mio o la mia insofferenza non sia in qualche modo giustificata.
Sabato ho preso l'aereo per Roma ed è stata un'insofferenza continua.
Prima per i continui annunci dell'altoparlante che richiamava gli ultimi passeggeri mancanti su tre voli differenti. Saranno andati avanti mezz'ora a chiamare questa gente che, una volta fatto il check-in ha pensato bene di andarsi a fare un giro per gli affari propri.

E dire che l'aeroporto di Caselle non è certo gigantesco, per cui una volta guardati i quattro negozi (peraltro ancora chiusi alle 6:30 del mattino) non vedo cosa ci sia di tanto interessante da fare oltre a recarsi al gate ed attendere l'imbarco.
Eppure tutti e tre i voli sono partiti in ritardo per colpa di questi, che poi arrivano per la maggior parte trafelati e di corsa, ma qualcuno anche con calma e tranquillità e la faccia da culo di chiedere "Ah, ma state già imbarcando?". La mia risposta sarebbe "No, coglione, stiamo aspettando te, che altrimenti saremmo già anche arrivato a destinazione", ma gli inservienti credo abbiano frequentato un corso di buone maniere, perchè li accolgono spesso con il sorriso sulle labbra e lo sguardo di chi vorrebbe strappargli le palle a morsi.
Forse dovrei frequentare quei corsi anch'io. Chissà.
Ma mica finisce qui. Aprono l'imbarco del mio volo e chiamano, come sempre, prima i passeggeri delle file da 18 a 35 e poi quelli delle file da 1 a 16.
Ci sarà un perchè, no?
Prima fai salire chi deve andare fino in fondo, poi quelli che stanno in punta, così si evitano imbottigliamenti all'ingresso.
Ed invece no: si accalca al gate una frotta di occupanti delle prime file. Inizialmente invitati a pazientare un attimo, non vogliono sentire ragioni: loro devono salire (come se l'aereo partisse senza di loro).
Risultato: gente bloccata fino su nel finger perchè questi dementi, che poi sono quelli che si imbarcano con dieci o quindici bagagli a mano portandosi dietro la casa intera, devono sistemare la roba in tutte le cappelliere possibili ed immaginabili, con il doppio risultato che prima bloccano l'ingresso in aereo per un quarto d'ora, e poi tu, povero tapino con il tuo miserrimo bagaglio a mano, trovi tutte le cappelliere stipate di ogni tipo di bagaglio, e ti devi rassegnare a tenerti il tuo tra le gambe (come se il sedile non fosse già abbastanza scomodo).
Ah, ovviamente tra la gente ferma nel finger si distingue una coppia di tamarri che protesta perchè così se l'aereo ritarda loro perdono al coincidenza per Vienna, che sono già in ritardo perchè dovevano prendere l'aereo delle 6:45 ma sono arrivati alle 6:35 e "quegli stronzi di Alitalia gli avevano già chiuso il check-in".

Uff... che belli i tempi in cui la gente aveva paura di volare e prendeva il treno.

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