Stavo guardando il TG3, stasera. L'argomento era la morte dei due fratellini di Gravina che, dopo diverse settimane in cui sono stati chiamati "Ciccio e Tore" (arrivando oramai al pessimo "Ciccettore"), hanno finalmente, sorprendentemente e stranamente chiamato con il loro nome corretto: Francesco e Salvatore.
Non una, non due, ma ben TRE volte nello stesso servizio.
Francesco e Salvatore.
Mi sembrava di sognare. Forse cominciano a ravvedersi, a farsi schifo da soli, ad avere un po' di ritegno.
Poi, dieci minuti dopo, il regionale fa partire un servizio sulla morte per meningite fulminante del giovanissimo portiere dell'Ivrea. E torniamo all'antico,con l'intervistatrice che, con voce chiaramente affranta ed incerta, rivolge al dirigente dell'Ivrea una domanda profonda, pregna di significato, illuminante: "Qual è la sua parata che ricorda di più, la più bella".
Ed alla signorina va bene che il dirigente è una persona educata e le risponde "Adesso non riesco a pensare ad una sua parata. Penso solo al suo sorriso".
Io l'avrei mandata a cagare.
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