35 anni fa Jim Morrison consumava le ultime ore della sua vita a Parigi, in un appartamento in Rue Beautrillis, una anonima viuzza nel cuore del Marais, il quartiere bene di Parigi. Devastato dagli abusi di alcolici e droghe, minato da un tumore alla prostata, fiaccato nell'animo e nello spirito.
La notte del 3 luglio 1971, secondo le cronache ufficiali, torna a casa dopo l'ennesima nottata in un locale del quartiere latino, rimepie la vasca da bagno, vi si immerge e vi muore, colpito da un infarto.
Questa versione non ha mai convinto del tutto gli addetti ai lavori ed i fans, ma tutto sommato poco importa, oggi. Il suo mito resiste, forte ed inossidabile, a 35 anni di distanza, e questo basta per farne un grande personaggio.
Ricordo la primissima volta che entrai in contatto con lui. Era l'autunno del 1979, e mi accingevo ad entrare nella mia nuova classe in seconda liceo. C'era questo tizio con un cepsuglio di capelli biondo/rossiccio che si presento' in classe con una di quelle radio con registratiore ed antennone spaziale. Al primo intervallo mise su una cassetta e comincio':
"Ba-bam bam bam bam
Ba-bam bam bam bam
Baba'-Five to one baby, one in five, ba'-babam
No one here gets out alive now..."
Fu una vera e propria folgorazione. A distanza di tutti questi anni, dopo aver divorato dischi e libri, imparato a memoria canzoni, aver visitato la tomba di Jim al Pere Lachaise diverse volte ed averla vista cambiare letteralmente nel corso degli anni, questo ritornello mi torna in mente spesso e volentieri.
Si, sicuramente e' stato, e sara' sempre, un grande personaggio.
I prefer a feast of friends than the Giants family...
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