Ieri e' toccato ai farmacisti. Sciopero, chiusura delle farmacie non comunali, interviste in TV e sui giornali. Le due argomentazioni principali che sento sostenere sono: 1) vendere i farmaci al supermercato e' un rischio grandissimo perche' non c'e' personale qualificato come in farmacia. 2) I supermercati oramai vendono di tutto e strozzano il commercio dei piccoli negozi e strozzerebbero quello delle piccole farmacie.
Allora: innanzitutto mi sembra di aver letto che la vendita dei farmaci da banco (quelli per cui non e' necessaria la prescrizione medica, dunque) sia consentita solo a fronte dell'assunzione di un farmacista. Primo punto, quindi, completamente smontato.
Sul secondo punto si potrebbe discutere, senonche' basta entrare in una qualsiasi farmacia per rendersi conto della situazione. Sugli scaffali si vedono creme di bellezza, shampoo, pannolini, scarpe (si, scarpe...) e tutta una serie di articoli che con la farmacia hanno poco a che fare, a parte il fatto che costano il doppio rispetto a negozi normali e supermarket. Allora facciamo cosi': le farmacie smettono di vendere tutto quanto non strettamente medicinale, ed i supermercati rinunciano a vendere i medicinali da banco. Scommettiamo che non andrebbe bene nemmeno cosi'?
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