Ieri è finito il campionato di Serie B. O meglio, è finita la stagione regolare, poichè ora mancano solo più i playoff. Però è forse finita un'epoca, almeno per me. Se anche il Torino FC aderirà alla farsa della Carta Di Credito del Tifoso (chiamarla "tessera" è un fine inganno escogitato dal ministro Maroni) e la renderà obbligatoria per sottoscrivere l'abbonamento, allora non rinnoverò l'abbonamento. Questo non significa che smetterò di seguire il Toro, ma solo che sarà un po' più complicato e costoso, poichè mi toccherà acquistare i biglietti singolarmente ogni domenica nei settori in cui ci sarà disponibilità.
Questo vorrà dire quasi sicuramente niente curva Maratona, e si tratterà di una mazzata pesante per chi, come me, la frequenta da quasi quarant'anni e la considera la sua seconda casa.
"Ma che te frega? Fatti 'sta tessera e fai il tuo abbonamento tranquillo", direte voi. E invece no. Il NO alla tessera che arriva da più parti, ha delle motivazioni serie e profonde. Sbaglia, e di grosso, chi crede che si tratti solo di una protesta del mondo ultras (principale obiettivo da colpire da parte del Ministero degli Interni). La Tessera del Tifoso è un argomento che riguarda chiunque segua, più o meno regolarmente, una squadra di calcio ed ami seguirla allo stadio. Magari andando anche in trasferta.
Perchè sono contrario alla tessera? Per molti motivi. Innanzitutto si tratta di una privazione della libertà personale che la rende ai limiti della costituzionalità. Infatti il ministro Maroni si è ben guardato dall'imporla con una legge o un decreto legge, ma ha emanato una circolare ai prefetti, in cui si consiglia di far sì che le società di calcio si adeguino a questa normativa. Le società non sono obbligate, dunque, ma in pratica sono state bellamente ricattate da Ministero, Federazione e Lega Calcio, che hanno obbligato le società ad aderire al programma.
E' assurdo che per acquistare un abbonamento o per andare in trasferta nel settore ospiti, io debba preventivamente essere autorizzato da una questura, che decide se posso o meno andare allo stadio. Perchè è proprio qui, il punto. La tessera verrà rilasciata solo dopo che la quiestura avrà vagliato il tuo nominativo ed avrà dato il suo nulla osta.
Dopo varie contrattazioni (manco si fosse al mercato), la normativa che regola l'emissione della tessera è stata modificata, anche se non c'è nulla di certo, ed ogni società dà indicazioni differenti e discordanti.
Uno dei grossi nodi era quello che impediva a chiunque avesse subito un Daspo o avesse commesso reati "da stadio", di sottoscrivere la tessera. In pratica chi fosse stato denunciato e condannato per l'inseguimento dell'arbitro Lo Bello a caselle nel 1973, non avrebbe potuto sottoscrivere la tessera.
Poi si è passati a considerare solo gli ultimi 5 anni, come ostativa per il rilascio della tessera. Peccato, però, che non si tenesse conto di eventuali assoluzioni e revoche di Daspo, e visto come viene utilizzato il provvedimento di diffida (cioè spesso ad minchiam) il problema continuava ad essere bello grosso.
L'ultima interpretazione del ministero dovrebbe finalmente dissipare un po' di dubbi su questo argomento, rendendo impossibile la sottoscrizione della tessera a chi ha in corso dei provvedimenti di daspo (e qui non si capisce: non basta il daspo per non fare andare allo stadio la gente???) e per chi ha ricevuto condanne definitive per reati da stadio negli ultimi cinque anni.
Per quanto la situazione sia molto migliorata rispetto all'inizio, ancora non ci siamo. Se io ho commesso un reato 5 anni fa ed ho scontato la mia pena, perchè diavolo devono darmi una pena accessoria? Forse che se rubo una mela al supermercato e mi condannano, quando ho scontato la pena assegnatami mi impediscono di entrare nei supermercati per 5 anni?
L'eleggibiltà, comunque, è solo uno dei fattori che mi rendono contrario alla tessera del tifoso.
Cos'è in realtà questa tessera? Il Ministero ci dice che vuole essere uno strumento di fidelizzazione dei tifosi. Fidelizzazione? Ma se non c'è nulla al mondo di più fidelizzato di un tifoso!!! Cosa volete ancora fidelizzare? E, tra l'altro, lo stabilisce il Ministero se io sono un tifoso fedele?
In realtà si tratta di una grossa operazione commerciale che nasconde una massiccia operazione di schedatura. Come detto prima, la tessera altro non è che una carta di credito revolving, e già questo basterebbe a squalificarla. Un altro particolare apparentemente insignificante, è che la tessera usa la tecnologia RFID. Per chi non sapesse cos'è, si tratta di un chip su cui vengono immagazzinati dei dati (a discrezione di banca emettitrice e Ministero degli Interni) in grado di trasmettere questi dati ovunque ci sia un terminale adatto a riceverli. Questo piccolo particolare ti rende sempre tracciabile, ovunque tu sia, sottoponendoti quindi ad una sorta di pedinamento virtuale attuabile in ogni momento. A questo proposito, il Ministero ha già stretto accordi con le Ferrovie e la società Autogrill che non lasciano presagire nulla di buono.
Capitolo schedatura. Obiezione: ma con il biglietto nominale in pratica sei già schedato. Risposta: non esattamente. I dati che fornisci per il rilascio del biglietto nominale nn arrivano alla questura, ma alla società che gestisce la vendita dei biglietti (Lottomatica, per il Torino). Questi dati vengono trasmessi alla questura solo su richiesta della stessa ed a seguito di reati commessi all'interno dello stadio. I dati che bisogna fornire per il rilascio della tessera del tifoso, vanno invece immediatamente in questura. Meditate, gente, meditate...
2 commenti:
mhhh me ne aveva parlato mia sorella che segue lo Spezia...
sarà che io sono forse troppo permissivo e do troppa fiducia, ma non avendo nulla da nascondere non vedo dove sia il problema Max...
posso capirlo da chi fa casino, ma da persone per bene questa posizione mi sembra un pò esagerata...
Guarda, Luca, se quello che ho scritto non ti convince, mettiamola in un altro modo. Spiegami a cosa serve e cerca di convincermi a farla.
E no, il "non ho nulla da nascondere" NON è un'opzione convincente, perchè non è questo il punto.
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