Leggendo lo spassoso racconto della "temibile" trasferta a Chievo di VB sorgono spontanee alcune domande.
- Il decreto Pisanu (e successive modifiche ed integrazioni di Amato e Maroni) vieta le trasferte organizzate. Voi come chiamereste un autobus con 50 persone vestite di granata scortato da due gipponi della Polizia che scarica i propri passeggeri dentro un trincerone fuori dal settore ospiti di uno stadio? "Una gita a..." (completare con il 12 orizzontale)?
-Se la differenza tra trasferta organizzata e la gita fuori porta è che ognuno deve provvedere autonomamente all'acquisto dei biglietti mentre una volta pagavi quota autobus + biglietto, se ne può dedurre che tutto quello che produce questo decreto è una enorme rottura di coglioni per 50 persone moltiplicato il numero di autobus che, di volta in volta, compongobno la carovana?
- Quando capiranno che se si trattano i tifosi in trasferta come delle bestie, obbligandoli a soste immotivate senza spiegazioni, aprendo spiragli nelle cancellate per attraversare i quali bisogna essere taglia 44 per gli uomini e 36 per le donne, urlando e spintonando, ritardando appositamente l'ingresso nello stadio, ecc. ecc. ecc., ogni tanto qualcuno che si fa girare il culo lo trovano e poi hanno poco da lamentarsi se gli tirano addosso di tutto?
L'impressione è che questo decreto sia gattopardesco: tutto cambia affinchè nulla cambi.
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