Ancora con Alitalia. Sono monotono, si, ma la questione offre tanti di quegli spunti che è difficile trattenersi. Oggi è la volta del "benefattore" Colaninno che, nel dare l'ultimatum alla trattativa, pronuncia una frase che lo colloca di diritto nella top 10 mondiale delle facce da culo: "Non stiamo comperando un gioiello, ma un'azienda in dissesto".
Come spiegargli che lui ed i suoi accoliti stanno comprando un'azienda ripulita da debiti e con grosse opportunità di utili, per la quale sono state anche modificate le norme antitrust per permettere l'assorbimento (sempre senza debiti) di Air One, mentre l'azienda in dissesto è quella che resta sulle croste al Tesoro cioè, in ultima analisi, a noi cittadini?
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