lunedì 25 agosto 2014

Irlanda 2014: appunti di viaggio /2


Lasciamo Dublino per la seconda tappa del nostro viaggio, ed inizia nuovamente la mia personale lotta con le auto con guida a destra. Anche questa volta ci viene consegnata una vettura più grande di quella prenotata, una Toyota Corolla Diesel che si dimostrerà soporifera e poco confortevole, ed il cui unico pregio sarà quello di consumare molto poco. Memo per il prossimo viaggio: prendere una macchina con cambio automatico. Non si contano le partenze prima/quarta e le scalate quarta/prima con relativo frullamento di pistoni e piantata improvvisa della vettura proprio quando invece serviva lo spunto della scalata. Cambiare con la mano sinistra è decisamente l’aspetto più frustrante e pericoloso della guida a sinistra.
Prima di giungere a Galway, facciamo una deviazione per Kilkenny, una gradevole cittadina medievale dove si può ammirare uno splendido castello con dei giardini immensi. La sosta pranzo è breve, ma ci permette di scoprire un bel posticino chiamato “Paris, Texas”, un ristorante dove si mischiano tradizioni irlandesi e cucina tex-mex caldamente consigliato per la qualità del cibo, la gentilezza del personale ed i prezzi contenuti.
Ripresa la via per Galway, ad una trentina di chilometri dalla destinazione, ci imbattiamo nel primo (dei soli due) inconveniente atmosferico dell’intera vacanza, un violento acquazzone (o “bomba d’acqua” come va ormai tanto di moda definire tali fenomeni) che ci obbliga a fermarci per una decina di minuti in autostrada assieme ad altre decine di automobilisti, bloccati dalla quasi assoluta impossibilità di vedere dove si stesse andando causa un muro d’acqua quasi impenetrabile.
Arriviamo finalmente a Galway (dove, per la cronaca, non è scesa una goccia d’acqua), dove faremo base per i successivi tre giorni.
Galway è una tranquilla cittadina adagiata sull’Oceano, che ha un vivacissimo centro pedonale denominato “Quartiere Latino” dove, la sera, si svolgono praticamente tutte le attività di qualche interesse. Oltre a locali, bar e ristoranti, ci sono una miriade di artisti di strada, dai giocolieri ai suonatori, e non c’è tempo per annoiarsi.
Il resto della città, però, sembra abbastanza addormentata, forse anche perché manca praticamente tutta la popolazione di studenti che la caratterizza durante l’anno. Galway, però, fungeva più che altro da base per un paio di escursioni che avevamo programmato alle scogliere di Moher e nel Connemara.
Le scogliere di Moher ve le racconterei molto volentieri, ma quando siamo arrivati in loco siamo stati accolti da un fitto nebbione proveniente dal mare ed incastrato nell’insenatura delle scogliere, per cui non abbiamo potuto vedere praticamente nulla. La cosa divertente (insomma, si fa per dire…) è che attraversando la strada per tornare al parcheggio, la nebbia si diradava lasciando il posto allo splendido sole che aveva accompagnato il viaggio di avvicinamento alle scogliere e che avrebbe accompagnato anche il ritorno. Incassato il secondo inconveniente atmosferico, decisamente più fastidioso del primo, ci rassegnamo all'evidenza e torniamo sui nostri passi.
Sulla via del rientro a Galway ci siamo imbattuti in un campo da golf pitch & putt lungo la spiaggia, che per la modica somma di quindici euro (per due persone) compreso l’affitto di un putt, un pitch e due palline, ci ha permesso di provare l’emozione di giocare su un vero links irlandese, come affermava il cartello all’ingresso. Sulla qualità del campo avrei qualcosina da ridire, ma sul resto assolutamente no. Nessuna richiesta di abilitazioni, affiliazioni o tesseramenti come succede qui in Italia, dove per poter mettere piede su un campo da golf devi presentare un curriculum vitae dettagliato su chi, come e perché ti ha autorizzato anche solo a prendere un bastone in mano.
La seconda escursione prevedeva un giro nel Connemara, una grande riserva naturale all’interno della quale si trova la graziosa abbazia di Kylemore. L’abbazia emerge da una parete di rigoglioso verde e si affaccia su un laghetto, formando un quadretto delizioso da ammirare, ma in generale è tutto il paesaggio del Connemara che è davvero incantevole. Molto vicino ai paesaggi scozzesi di cui ci eravamo innamorati tre anni fa e di gran lunga il miglior posto visitato durante questa vacanza.
Sia la parte più verso la costa che quella interna sono un susseguirsi di scenari naturali particolari e caratteristici, con l’immancabile distesa di pecore, montoni e vacche dappertutto, ma soprattutto con la fondamentale caratteristica di infondere nel visitatore pace e tranquillità. Forse fin troppa per chi, come me, è un “cittadino” convinto e mal si ritroverebbe a vivere in posti così isolati, ma l’impatto immediato è di quelli positivi.
La terza tappa del nostro viaggio ci attende, e soprattutto io fremo all’idea di visitare finalmente dei luoghi in cui volevo andare fin dai primi anni di liceo: l’Irlanda del Nord.

Nessun commento: