giovedì 4 agosto 2011

Scozia 2011: Appunti di viaggio/5

Lasciata la natura selvaggia ed inospitale dell'Isola di Skye, l'ultima parte del nostro itinerario è dedicata alla visita di Glasgow ed Edimburgo, raggiunte dopo un viaggio che ha toccato un po' a sorpresa Eilean Donan Castle (meglio conosciuto come "il castello di Highlander", se vogliamo utilizzare la stessa logica per cui la Romanza Per Violino n.2 Op.50 di Ludwig Van Beethoven è nota a tutti come "La musica della Vecchia Romagna"), oltre a costeggiare la solita sfilata di laghi, laghini e laghetti, compreso quel Loch Lomont che rappresenta il principale luogo di svago domenicale dei Glasgowiani.
Glasgow è una città turisticamente inappetibile. Lo avevo già constatato in occasione del World Bowl del 2003 quando, per non morire di inedia per quattro giorni, fummo praticamente costretti a spendere il giorno in cui non c'erano conferenza stampa da seguire a... Edimburgo.
Una seconda visita a questa città non ha minimamente scalfito questa convinzione ed anzi, anche in questo caso la visita a Glasgow si è trasformata in una visita al Castello di Stirling, piuttosto deludente anch'esso.
Notevole, invece, la visita alla cattedrale di Glasgow, probabilmente l'unica cosa che valga la pena di vedere in una città che non ricordavo così sporca, disordinata e scostante. Molto poco scozzese, insomma, se prendiamo come metro di paragone Aberdeen o Inverness o, in generale, il nord della Scozia.
Le cose vanno un po' meglio ad Edimburgo, ma esclusivamente perchè la città ha decisamente più attrattive. La confusione è ancora maggiore, complice il festival di Edimburgo nel bel mezzo del quale siamo capitati, e camminare sulla via commerciale è un vero delirio.
Una grossa delusione viene dalla spianata di fronte al Castello di Edimburgo, occupata da spalti tipo stadio con tanto di seggiolino, copertura e postazioni televisive. La struttura si rende necessaria per accogliere il pubblico che vuole assistere alle varie maniofestazioni del festival, ma è indubbio che siano un vero pugno nello stomaco, in un ambiente tardo medievale come quello della spianata.
Per i più disattenti, segnalo la presenza in Edimburgo di una luogo particolare, che vi troverete a percorrere, come è successo a noi, dalle dieci alle quindici volte al giorno: il Waverley Bridge.
Il Waverley Bridge è il ponte che dà l'accesso alla stazione ferroviaria, ma la sua particolarità è quella di essere la via più comoda per passare dalla città bassa alla città alta, quella dove c'è il castello per intenderci, per cui è sempre affollato da centinaia e centinaia di persone.
Associata alla visita di Edimburgo, ci sarebbe stata la puntatina verso la Rosslyn Chapel, un luogo impregnato di storia e leggenda, citata anche nel libero "Il Codice Da Vinci" di Dan Brown, sebbene tutti i riferimenti contenuti nel libro siano inventati di sana pianta (tanto per dirne una, la stella a sei punte incastonata nel pavimento, non esiste per niente).
Uso il condizionale perchè quando siamo arrivati a destinazione ci siamo trovati di fronte ad un fabbricato in ristrutturazione, avvolto per metà dai ponteggi. Inoltre l'ingresso era gratuito, secondo la guida turistica, ma un cartello avvertiva che si poteva scegliere se fare una donazione di 10 sterline oppure iscriversi alla fondazione per la salvaguardia della Cappella versando la medesima cifra. Entrambe le soluzioni garantivano l'accesso alla Cappella. Strano concetto di gratuità, devo dire.
Come non bastasse all'interno della Cappella era vietato fare fotografie e riprese video, e la visita era effettuata esclusivamente da guide fornite dalla fondazione.
Insomma, secondo i miei canoni di giudizio, li tutto si raffigurava come il miglior modo per far tornare i turisti sui loro passi, cosa che abbiamo puntualmente fatto.
L'ultimo giorno è stato caratterizzato da una lieve pioggerellina subito trasformatasi in diluvio, che ci ha praticamente obbligato a trasferirci in aeroporto con "un po' di anticipo" (alle 10 eravamo già lì, ed il volo partiva alle 14...).
Il ritorno in Buru... a-her... Italia ci ha lasciati con un po' di malinconia nei confronti degli stupendi posti visitati, soprattutto quelli nella parte nord dell'isola, che testimonia però l'alto gradimento che questo Tour ha avuto da parte nostra.

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