mercoledì 4 agosto 2010

Spagna 2010 - Appunti di viaggio / 4

Siamo giunti al termine di questi appunti di viaggio, e con questo ultimo post voglio raccogliere alcune considerazioni sparse su argomenti vari che non hanno trovato posto in quelli precedenti.


BENZINA: Una volta alla frontiera francese si assisteva ad un viavai di frontalieri: gli italiani andavano a far benzina in Francia, mentre i francesi venivano in Italia a comprare il Pastis. Non so se il Pastis sia ancora conveniente acquistarlo in Italia, ma sicuramente la benzina costa meno da noi. Poco, ma meno. Sono lontani i prezzi spagnoli, dove abbiamo pagato 1.18€ al litro.Significativo il fatto che l'ultima area di servizio spagnola prima di entrare in Francia, seppur non vi fosse traffico, era piena di gente che faceva benzina. Chissà come mai? :) Singolare anche il fatto che in Spagna la benzina costava uguale (variavano i millesimi) in autostrada, mentre l'abbiamo trovata leggermente più cara in città.


WI-FI: Se qualcuno mi avesse seguito durante questa vacanza, mi avrebbe facilmente scambiato per un  rabdomante in cerca dell'acqua. Al posto del bastone biforcuto avevo il cellulare, ed invece dell'acqua cercavo reti wi-fi aperte alle quali collegarmi. Si ringraziano i reparti informatica e foto/ottica di "El Corte Inglès" di Valencia per aver fornito la connessione tramite le proprie reti aperte, mentre i vari McDonalds spagnoli e francesi, tutti rigorosamente con la vetrofania "Wi-Fi gratis al'interno" sono rimandati, a causa della linea sovente scarsa, tanto che andando al piano superiore in un McDonald si perdeva completamente la connessione. Ottima ed ingegnosa la formula Starbucks. Effettuando un acquisto vengono forniti sullo scontrino due codici: uno per accedere alla rete wi-fi per 40 minuti di connessione,e l'altro per... andare in bagno. Con un semplice sistema evitano così che i miliardi di turisti in visita alla Sagrada Familia usino il loro bagno come pisciatoio pubblico, e tengono fede alla vetrofania che recita "All'internoWi-Fi gratuito per i nostri clienti". Una cosa interessante che ho rilevato in Spagna è che, soprattutto a Valencia, c'è un'ampia copertura da parte di Telefonica riservata ai propri clienti, che con la stessa user e password che utilizzano per la navigazione casalinga, hanno a disposizione una connessione wi-fi in giro per la città. Stranamente non ho rilevato la stessa copertura a Barcellona, il che mi ha lasciato un po' perplesso.

GUIDA: La guida dei francesi è migliorata parecchio, tanto da rendere piacevole il viaggio anche nei rari tratti in cui abbiamo trovato un po' di traffico. Anche l'attraversamento di Gap (grazie, navigatore, grazie) ha evidenziato come il guidatore medio sia molto più rilassato che non in Italia. Niente clacson selvaggi, niente isterie in coda, niente "so-ppiù-ffurbo-de-tè-e-te-sorpasso-anche-co-a-doppia-striscia". Magari sono stato fortunato, ma la sensazione generale è stata quella.
In Spagna, manco a dirlo, sono tutti moooooooooolto più rilassati. Sarà l'indole spagnola, saranno anche gli ampi viali a senso unico di Valencia e Barcellona che aiutano a snellire il traffico, ma non ho avuto difficoltà nemmeno quando il navigatore (sempre lui) mi ha fatto percorrere tutte le ramblas alle otto di sabato sera da Plaza de Catalunya al Colòn: due file di auto a passo d'uomo, ordinate, senza nessuno particolarmente scazzato dalla situazione.


ALBERGHI: Assolutamente consigliabile quello di Valencia. Per meno di 50 euro a notte L'Expo Hotel di Valencia si è dimostrato un tre stelle che ne vale quattro, con l'unico neo di non avere nè un parcheggio proprio nè una vera e propria convenzione con il parcheggio del centro commerciale, che arrivava a costare circa 25 euro al giorno, se non si muoveva l'auto. L'Ibis di Matarò è un classico Ibis, uguale dappertutto e perciò una garanzia. Peccato che non fosse ancora terminato completamente e mancassero alcune comodità tipiche come la brocca elettrica con i caffè solubili e le bustine di tè. Però si poteva giocare gratis con la wii (e noi fortunatamente ce ne siamo accorti solo alla partenza, altrimenti chi lo schiodava il piccoletto?). Decisamente bocciato il Campanile di Narbonne. Ben ubicato all'uscita dell'autostrada, quello resta l'unico pregio.Il prezzo (89 euro) e la camera microscopica portano il voto molto al di sotto della sufficienza.


ONDA VERDE: A Valencia ho constatato che l'onda verde esiste e non è una leggenda metropolitana. Dall'Albergo al porto ci sono circa 5 chilometri. Ci abbiamo messo pochissimo ad arrivare e, soprattutto, non ci siamo mai fermati. Il viale aveva una decina di semafori ed anche più, tutti perfettamente sincronizzati. Abbiamo preso verde il primo, e ci siamo fermati solo al parcheggio del porto, vedendo diventare verdi in lontananza i semafori che stavamo via via passando. Spettacolare.

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