Che Sisifo in vita fosse una delle persone piu' scaltre del mondo ci interessa poco. Quel che ci interessa, e ci ha sempre affascinato, e' la pena a cui venne condannato quando alfine venne la sua ora per la discesa nel regno delle ombre.
Zeus lo condanno' a sospingere un grosso masso lungo un'erta ripidissima. Al termine dello sforzo, giunto in vetta, Sisifo vedeva il masso rotolare ai piedi dell'erta, pronto ad essere sospinto nuovamente in cima. Il tutto per l'eternita'.
Parabola della vita, argomento principale di uno splendido libro di Albert Camus sull'esistenza e sul suicidio (e soprattutto sulla negazione del suicidio stesso come extrema ratio), visione giornaliera di questi ultimi mesi in cui il mondo lavorativo mi sta letteralmente crollando addosso.
Sono nato pessimista, convertito a tiepido ottimista ma stabilito a fatalista. Sicuramente un incendiario non ancora pronto a diventare pompiere con l'eta'.
Mi ritrovo spesso a spingere il masso, bestemmiando lungo tutta la salita e smoccolando mentre scendo a valle per riprendere l'attivita'.
Bisogna immaginare Sisifo felice.
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