E' di questi giorni la mobilitazione mondiale nei confronti della condanna alla lapidazione per Sakineh Mohammadi Ashtiani, una donna iraniana accusata di "adulterio durante il matrimonio".
L'appello sta facendo il giro del mondo, ma in Italia (magari anche da altre parti, ma qui ce l'ho proprio sotto gli occhi) stiamo assistendo ad un fenomeno particolare.
L'appello viene spesso accompagnato da commenti come "E poi parlano di civiltà", oppure "Questa è la cultura islamica", e via discorrendo.
Ora vorrei capire bene. Qual è il vostro problema? Che sia stata condannata a morte o che debbano ucciderla a sassate? No, perchè nel primo caso sono al vostro fianco, essendo da sempre un fervido sostenitore dell'abolizione della pena capitale.
Se invece la vostra preoccupazione è quella di commutare la lapidazione in una più "civile" impiccagione o, come avviene nel civilissimo mondo occidentale, in una iniezione letale o nella sedia elettrica, allora beh... mi spiace, cari miei ipocriti del cazzo, ma mi tiro fuori.
E vi ricordo che la lapidazione è una pratica ampiamente descritta e prevista nella Sacra Bibbia. Così, tanto per parlare di religioni tolleranti o meno.
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