Come si suol dire: ottimo esordio per il neogovernatore del Piemonte Roberto Cota. Dopo una campagna elettorale passata a sfrantumarci i maroni sui bisogni reali della gente, che la sinistra avrebbe a suo dire dimenticato, sulle iniziative immediate da prendere a supporto dei piemontesi, sulla necessità di intervenire sui bisogni reali dei cittadini, di fare politica per la strada e non nei salotti, il nostro prode condottiero ha davvero iniziato con il piede giusto.
Le su prime dichiarazioni sono state: "La pillola abortiva (che la Bresso ha fatto comprare, sottolineato due volte) marcirà nei magazzini e ne biocotterò l'utilizzo in tutte le maniere" (con buona pace delle direttive ministeriali che ne autorizzano e disciplinano l'utilizzo a partire proprio da oggi), e soprattutto l'impagabile "Dovrò sicuramente revocare il patrocinio della Regione al Gay Pride di Torino" (e basta una semplice verifica, senza nemmeno attendere le dichiarazioni del coordinatore del Torino Pride, per assicurarsi che nessun patrocinio della Regione è stato mai concesso nè tantomeno richiesto).
Nulla di nuovo sotto il sole, dunque. Le principali preoccupazioni sono quelle di non rispettare le leggi dello stato e di sottolineare che non c'è spazio per i "diversi" (per i negri ci stiamo attivando, poi passeremo agli ebrei ed ai comunisti).
Ci consoliamo con il fatto che il pressapochismo di Cota è stato largamente battuto da quello di Zaia, eletto con un diluvio di voti in Veneto, il quale si è affrettato a dire che lui sarebbe stato il governatore di tutti... parlando in veneto (e chi il veneto non lo capisce pur abitandoci, si fotte?).
Legaioli, se non ci fossero ci toccherebbe inventarli.
1 commento:
Eh, si vede che non ti sei ancora abituato ad essere leghista :-)
Chi non capisce il veneto, pur abitandoci, lo deve imparare, senno': foera di ball!
Era cosi semplice... :-P
Gabbo :-D
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