mercoledì 19 settembre 2007

De Coubertin è vivo

Come voi quattro lettori dovreste ben sapere, ho una smodata passione per il calcio inglese, e soprattutto per il Nottingham Forest, gloriosa squadra che negli anni 70 fece il salto dalle divisioni minori alla Coppa Campioni in pochissimo tempo. Bene, dopo quanto successo ieri sera al City Ground, sono ancor più convinto che il calcio inglese sia un modello da prendere ad esempio per tantissime cose, non ultima la sportività in campo.
I fatti. Tre settimane fa, durante l'intervallo della partita di Carling Cup che vedeva il Nottingham Forest in vantaggio 1-0 sul Leicester City, il giocatore delle Foxes Clive Clarke stramazzava al suolo perdendo i sensi, giusto il giorno dopo la drammatica morte dello spagnolo Puerta. Dopo attimi di panico, le squadre decidevano unanimemente di sospendere la partita, e gli spettatori tornarono a casa.
La partita in questione era stata riprogrammata per ieri sera e, ,come da copione, Leicester e Forest si sono presentate al kickoff in perfetto orario. Certo, era una disdetta per il Nottingham, che oramai veleggia tristemente in League one (un nome carino che nascone la TERZA divisione del calcio inglese) da qualche anno, ricominciare dallo 0-0 contro una squadra di categoria superiore. Ebbene, tutti si sono accorti che qualcosa di strano stava per accadere, perchè il calcio d'inizio veniva battuto dal Nottingham dando palla al proprio portiere che si trovava nel cerchio di centrocampo.
Paul Smith prendeva palla e si dirigeva verso la porta avversaria, passando tra i giocatori avversari fermi immobili, scartava il prtiere avversario e depositava in rete. Dopo un attimo di disorientamento, partiva un fragoroso applauso da tutto lo stadio, giocatori e panchine comprese.
Per la cronaca, la partita l'ha vinta il Leicester 3-2, ribaltando il risultato con due gol negli ultimi due minuti, ma a questo punto il risultato è assolutamente secondario.

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