Inutile dire che quella del centenario è stata una giornata epica ed indimenticabile. Gia' il solo fatto di tornare a trovarsi alle otto e mezza del mattino come "ai vecchi tempi", metteva una carica particolare in tutti noi. Quella carica che ha visto un centinaio di persone indaffararsi nel preparare la coreografia (e vabbè... su cento abbiam lavorato in conquanta, ma si sa: siamo in Italia...), andare su e giù per gli anelli della curva con pacchi di carta argentata e monumentali matasse di striscioni copricurva, occuparsi di ogni singolo posto, che avesse la sua bandierina, il suo cartoncino, che fosse tutto coordinato.
E poi via, davanti ai cancelli ai quali la gente premeva impaziente per entrare. Ed ancora vendere il materiale che serve per pagare la coreografia. E tutta quella gente che con entusiasmo tirava fuori il soldino per comprarsi la felpa senza stare a discutere troppo di taglia, non taglia e foggia e colore perche' "l'importante e' contribuire alle spese della coreografia" ha riscaldato i nostri cuori.
E non ci siamo arrabbiati nemmeno piu' di tanto quando abbiamo saputo che nei distinti non sono nemmeno stati capaci di prendere il cartoncino che era sul seggiolino ed alzarlo per comporre la scritta che avevamo creato. E vabbè, ci siamo detti, noi in curva siamo abituati alle coreografie, loro no.
E poi la sfilata, l'emozione di rivedere le glorie, quasi tutte. E junior con il nome sbagliato sulla maglia, quasi per emulare i cuginastri che sbagliarono il nome di Boniperti. E Junior stesso che rievoca il famoso corner al 91esimo di un derby che vincemmo grazie all'incornata di Serena. Peccato che lo rievoci sotto la porta sbagliata.
E le gigantografie con Valentino, Giorgio, Gigi e Paolino. E gli ultras che vanno a recuperare Pupi, Ferrante e Bruno dal sottopassaggio e li portano in trionfo sotto la curva. E le voci dei tre superstiti di Superga, con la commozione a mille, gli occhi lucidi di chiunque ti voltassi guardare.
Bello.... bello... bello....
E la partita passa in secondo piano, se non in terzo.
E toccanti anche i tributi che le altre societa' ci hanno voluto mandare. Due su tutti: Il Benevento ed il Milan.
I Tifosi del Benevento hanno esposto un bellissimo striscione durante la loro partita "Auguri Grande Torino, simbolo di un calcio pulito".
Il Milan invece ci ha fatto il regalo più sportivamente apprezzato: attraverso Meani ci ha mandato il suo amichetto, quel guardalinee Ivaldi che non ha visto il gol dell'Empoli.
E si, grazie anche a Comotto, un destro naturale che ha trovato il sinistro della sua vita, regalandoci una vittoria importante e storica: la vittoria del Centenario.
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