Verso la fine del primo tempo della partita di ieri sera, Il Milan è in attacco e Montolivo, durante uno scatto al limite dell'area granata, accusa un risentimento muscolare.
La palla finisce in fallo laterale, ma l'arbitro, vedendo Montolivo sofferente appoggiarsi sulle cosce, impedisce la rimessa e va personalmente a sincerarsi delle codizioni del giocatore. Appurato che si è infortunato, si incarica di segnalare alla panchina milanista che aspetterà il cambio prima di far riprendere il gioco, cosa che regolarmente avviene. Il Milan può continuare la sua azione d'attacco in 11vs11 con la rimessa in gioco.
Saltiamo ora ai minuti di recupero. Il risultato vede il Toro in vantaggio 2-1, e stanno per esaurirsi i minuti di recupero. In un'azione d'attacco Larrondo resta a terra infortunato, urlando "mi sono rotto, mi sono rotto" (si scoprirà in seguito che ha riportato la frattura di un piede).
L'arbitro lascia continuare il gioco, nonostante Larrondo chiaramente non sia in grado di rialzarsi autonomamente. La panchina del Toro, in ogni caso, prepara il cambio, e visto che gli sportivissimi milanisti si guardano bene dal buttare la palla fuori per consentire i soccorsi all'infortunato (cosa, peraltro, non obbligatoria, bisogna dire), aspettano che la palla finisca fuori per poter procedere al cambio. Nel mentre si difendono 11 vs 10.
La palla finisce infine fuori dal campo. Bene. Si può procedere con il cambio.
Nemmeno per idea. L'arbitro non si premura di impedire la rimessa per sincerarsi delle condizioni di Larrondo come aveva fatto con Montolivo alla fine del primo tempo, e Mexes non si lascia scappare l'occasione di battere la rimessa ugualmente, sempre in nome del fair play di cui tutti si riempiono la bocca, ma solo quando gira a loro favore.
Sull'azione seguente, Pasquale atterra in area di rigore Poli e l'arbitro concede la massima punizione. A quel punto, e solo a quel punto, Si dedica a Larrondo e consente la sostituzione al Toro.
Morale della favola: quando incontri una strisciata, la ladrata è assicurata.
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