sabato 12 gennaio 2013

Le figu

In questi giorni sono tornato bambino per un po', "per colpa" della raccolta di figurine del Toro che mio figlio non ha ancora completato. Sembra che i bambini di oggi abbiano con "le figu" un rapporto totalmente diverso da quello che avevamo noi alla loro età. Non ci giocano, non le scambiano, vivono passivamente l'acquisto della bustina per trovare le mancanti, le incollano all'album, accumulano le doppie e poi... finita lì. Succede quindi che i genitori (io, in questo caso) tornino indietro nel tempo organizzando scambi e trattative con colleghi di lavoro che sono nelle medesime condizioni, cioè con i figli "schiavi" della raccolta da completare ma totalmente estranei ai mille modi con cui noi, alla loro età, supplivamo alla mancanza dei dindini per comprare quantità industriali di bustine sperando di completare la raccolta n quel modo. Ricordo perfettamente che non si usciva mai di casa senza avere in tasca il mazzo delle doppie, alcune delle quali erano consumate dal continuo sfregamento per il classico "celo/manca" (ma anche dallo stare continuamente in cima alla pila quando si giocava alla licia).
E si giocava, si scambiavano le doppie, si prendevano magari altre doppie che però si sapevano essere utili a qualcun altro che aveva la figurina "difficile" che cercavi da tempo. E Pulici non lo scambiavo mai. Nemmeno se ne avevo tre o quattro, nemmeno se mi offrivano quelle che mi mancavano. Pulici, semplicemente, non era mai nel mazzo delle doppie, nè in quello da giocare, con il rischio di perderlo.
"Quante ne vuoi per Pulici?"
"Non ti bastano quelle che hai"
"Ne posso avere altre"
"Non ti basteranno mai".
Ed ogni volta che si parla di figu, non posso non pensare alla figurina raffigurata qui a fianco: Stanislao Bozzi, riserva del Torino. Ho inseguito questa figurina per mesi e mesi per completare il Torino nell'album 1970/71. Una figurina splendida, con il campo adiacente al Fila, quello su cui spesso si allenava la Primavera, innevato, una caratteristica che mi ha aiutato ad avere sempre un'immagine chiara e precisa di questa figurina ed a ricordare il nome di questo ennesimo carneade granata (3 presenze e zero gol nel Toro in tre anni).

1 commento:

Gino Grandi ha detto...

Che i ragazzi oggi abbiano un approccio del tutto diverso con le figurine è verità sacrosanta: mia figlia, per una raccolta della Coop nella quale addirittura il supermercato metteva a disposizione spazi e giorni per gli scambi, i doppioni li voleva buttare nella spazzatura!