lunedì 3 settembre 2012

Il Cavalier Orfeo

Lo so, sono del Toro, io, e questo fa di me l'ultima persona a poter parlare di queste cose in maniera disinteressata. Su "La Stampa" di oggi c'è una gradevole intervista di Sapegno ad Eraldo Pecci, il "piedone" del Toro dello scudetto che si è scoperto scrittore a tempo perso.
C'è un passo, di quell'intervista,, che mi ha colpito molto:

Ci restò sei anni a Torino. E non voleva più andare via. Ma l’azienda di Pianelli cominciava ad andare male e lui lo sentì una volta dire a Nanni Traversa che «gli operai non si licenziano. Hanno dei figli». Allora, era meglio vendere lui e Graziani alla Fiorentina.
Ecco, ripeto, sono del Toro e quindi assolutamente parziale, ma leggere queste cose mi rende sempre più felice di essere ed essere stato dalla parte "giusta", che non è quella di chi mette la gente in cassa integrazione e poi gli dice "si, ma vi abbiamo comprato Platini".

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