C'era una volta la flagranza di reato. Si verificava quando eri colto, appunto, in flagrante nel commettere un reato, per cui scattava la denuncia in automatico e dovevi rispondere dei tuoi atti davanti ad un giudice.
Qualche tempo fa è nata la sorellina minore, la cosiddetta "flagranza differita", che permette ad un funzionario di polizia di arrestare una persona fino a 48 ore dopo aver commesso il fatto come se fosse stato colto in flagrante.
Una misura cosi' drastica è stata presa, ed è applicabile esclusivamente per i cosiddetti "reati da stadio", cioè quelli commessi all'interno di un impianto sportivo o nel raggio di 500 metri da esso, e documentati da fotografie e/o filmati delle telecamere di sorveglianza.
Sorvoliamo sulla cura con cui vengono identificate le persone da queste foto o da questi filmati (che gli esempi riempirebbero questo blog...) e soffermiamoci su un particolare. La scorsa settimana ho sentito al TG regionale il Procuratore Capo di Torino Maddalena, lamentarsi dell'impotenza contro gli spacciatori che infestano alcune zone della città (dotate di telecamere di sorveglianza, spesso e volentieri...) perchè lo spaccio è uno di quei reati in cui la mancanza di flagranza porta al non luogo a procedere verso l'eventuale imputato.
Ora, procuratore, mi faccia capire... Io vado allo stadio, tiro una bottiglietta in campo (facciamo un esempio...), le telecamere mi inquadrano, mi riprendono, lei mi riconosce e due giorni dopo mi viene a prendere a casa per processarmi e darmi fino a cinque anni di galera.
Uno spacciatore vende droga, viene ripreso da una telecamera di sorveglianza, riconosciuto e... lasciato stare perchè manca la flagranza del reato.
C'e' qualcosa che non capisco?
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