E' di questi giorni la notizia dell'approvazione da parte del governo del piano che prevede l'acquisizione di Alitalia da parte di Air France.
Immediatamente a seguire, sono cominciati i pianti ed i lamenti "del Nord", che teme di perdere Malpensa, definito "Lo scalo aeroportuale del Nord".
Ora, non vi sono dubbi che Malpensa sia a Nord, faccia parte del Nord, e si trovi in quella zona del Nord dove Bossi ed i suoi accoliti trovano terreno fertile per i loro proclami populisti, sebbene sia una zona piuttosto lontana da quella Pianura Padana da cui la "Nazione Padania" dovrebbe prendere il nome (e forse e' proprio per questo che mi viene sempre da ridere quando sento che i "padani", cioè abitanti della Pianura Padana, verrebbe da dire, minacciano di scendere giu' dai monti e dalle valli...). Da qui a dire però che "Il Nord" è in rivolta a difesa del proprio aeroporto, ce ne passa.
Innanzitutto mi sembra che, a sentire parlare i contestatori, l'unico accento che si distingue sia quello lombardo. Inoltre il Nord Est ed il Nord Ovest hanno entrambi accolto con approvazionel'accordo con Air France, che potrà, sulla carta, finalmente porre fine a quella elefantiaca azienda di nome Alitalia, trasformandola in una compagnia più moderna ed efficiente (non che ci speri molto, soprattutto nel breve periodo, ma per farlo è sicuramente meglio Spinetta di Toto).
La realtà è che al di fuori della Lombardia, nessuno ha mai realmente considerato Malpensa l'aeroporto del Nord, ed anzi, un ridimensionamento non potràche giovare agli aeroporti decentrati quali Genva, Torino, Verona, Venezia, tanto per citare i principali.
Parliamoci chiaro: Malpensa è scomoda da raggiungere persino per metàdella popolazione Lombarda. Mio suocero, da Pavia, impiega più di un'ora e mezzo, calcolando il traffico della tangenziale di Milano, per raggiungere Malpensa, cioè poco meno di quanto ci impiego io da Torino.
Malpensa è stato un investimento sbagliato sin dall'inizio perchè per fare un Hub serio, esso deve essere facilmente accessibile alla maggioranza delle persone che dovrebbe servire, mentre ancora oggi spesso e volentieri è maggiore il tempo speso per raggiungere l'aeroporto che non il tempo effettivo di volo.
Inoltre, è cominciato il solito piagnisteo all'italiana sui oresunti esuberi. Ogni volta che cambia qualcosa, saltano fuori migliaia e migliaia di esuberi.
Leggo di quella società di catering che ha già dichiarato un minimo di 200 esuberi.Il tutto senza che nessuno abbia ancora chiari i piani di Air France su malpensa, quindi si tratta evidentemente di cifre sparate ad minchiam.
Insomma: si ad Air France, si' ad una razionalizzazione del traffico aereo in tutto il nord senza concentrarlo in quel posto dimenticato da Dio che si chiama Malpensa.
E se i lumbard mugugnano... beh, vorrà dire che per una volta non hanno rubato risorse o idee ai vicini di casa come oramai sempre più spesso capita. A tutti capita di perdere, ogni tanto.
Il masso su per la montagna dobbiamo spingerlo comunque. Facciamolo almeno col sorriso sulle labbra.
domenica 30 dicembre 2007
Hony soit qui MAL y PENSA
giovedì 20 dicembre 2007
Gottizzazione
Oggi mi Gottizzo un po'. Il che non vuol dire che mi atteggio a boss mafioso alla John Gotti, ma che scrivo un post alla Rob Gotta, che di queste segnalazioni ne fa una sorta di cavallo di battaglia sul suo blog.
Stamattina ascoltavo alla radio l'intervista al ministro dell'Istruzione Fioroni, interrogato sui risultati della ricerca secondo la quale il 62% degli adolescenti non sa dare una spiegazione al ciclo giorno/notte, tanto per citare la dimostrazione più lampante dell'ignoranza dei nostri figli.
Ed il ministro risponde cosi' "E' un problema che abbiamo da tanti, molti anni. Ed abbiamo sempre pensato che era dovuto alla società, non alla scuola".
A parte l'affermazione, sulla quale si potrebbe discutere a lungo, ma che il ministro commenti l'ignoranza di alunni e professori usando "era" anzichè il corretto "fosse", la dice lunga sul fatto che forse l'ignoranza sia ben più estesa alle altre generazioni.
E sempre per continuare nella Gottizzazione odierna, rispondo (o almeno cerco di farlo) al quesito che Rob ha posto ieri sera sul suo blog.
Facciamo un esempio pratico con la partita Torino - Roma di domenica scorsa. La traversa colta da Bjelanovic a metà del secondo tempo, è un classico caso di "palo!". Una normale azione, con conclusione che si stampa sul legno.
Il goal sbagliato dal tandem Rosina-Di Michele, che si sono danneggiati a vicenda nel primo tempo, è un classico caso di "palo clamoroso!", perche' a porta vuota, con la palla a due metri dalla porta stessa, centrare il palo ha davvero del clamoroso.
Stamattina ascoltavo alla radio l'intervista al ministro dell'Istruzione Fioroni, interrogato sui risultati della ricerca secondo la quale il 62% degli adolescenti non sa dare una spiegazione al ciclo giorno/notte, tanto per citare la dimostrazione più lampante dell'ignoranza dei nostri figli.
Ed il ministro risponde cosi' "E' un problema che abbiamo da tanti, molti anni. Ed abbiamo sempre pensato che era dovuto alla società, non alla scuola".
A parte l'affermazione, sulla quale si potrebbe discutere a lungo, ma che il ministro commenti l'ignoranza di alunni e professori usando "era" anzichè il corretto "fosse", la dice lunga sul fatto che forse l'ignoranza sia ben più estesa alle altre generazioni.
E sempre per continuare nella Gottizzazione odierna, rispondo (o almeno cerco di farlo) al quesito che Rob ha posto ieri sera sul suo blog.
Facciamo un esempio pratico con la partita Torino - Roma di domenica scorsa. La traversa colta da Bjelanovic a metà del secondo tempo, è un classico caso di "palo!". Una normale azione, con conclusione che si stampa sul legno.
Il goal sbagliato dal tandem Rosina-Di Michele, che si sono danneggiati a vicenda nel primo tempo, è un classico caso di "palo clamoroso!", perche' a porta vuota, con la palla a due metri dalla porta stessa, centrare il palo ha davvero del clamoroso.
giovedì 6 dicembre 2007
Chapeau!
Mentre qui si parla e straparla di terzo tempo, fair play e minchiate accessorie da rendere obbligatorie nel disastrato mondo della pedata, una nota interessante ed importante viene dagli Stati Uniti.
Negli scorsi giorni Sean Taylor, talentuoso giocatore dei Washington Redskins, veniva ucciso a pistolettate nella sua abitazione da un ragazzino durante un tentativo di rapina.
Domenica scorsa la sua squadra ha deciso di ricordarlo cosi':
1-10-BUF 32 -- 22-F.Jackson left end pushed ob at WAS 46 for 22 yards (30-L.Landry). Redskins' defensive formation included only 10 men in honor of Sean Taylor.
(Dal play-by-play di Buffalo .Redskins del 2/12 - fonte NFL.COM)
Ne parla anche Contromano.
Negli scorsi giorni Sean Taylor, talentuoso giocatore dei Washington Redskins, veniva ucciso a pistolettate nella sua abitazione da un ragazzino durante un tentativo di rapina.
Domenica scorsa la sua squadra ha deciso di ricordarlo cosi':
1-10-BUF 32 -- 22-F.Jackson left end pushed ob at WAS 46 for 22 yards (30-L.Landry). Redskins' defensive formation included only 10 men in honor of Sean Taylor.
(Dal play-by-play di Buffalo .Redskins del 2/12 - fonte NFL.COM)
Ne parla anche Contromano.
martedì 4 dicembre 2007
Amici per forza
Che i vertici del nostro calcio non fossero tra le persone più lungimiranti ed intelligenti del mondo ce n'eravamo accorti oramai da tempo. L'ultima trovata però è davvero fantastica.
Domenica scorsa, al termine di Fiorentina - Inter, i giocatori della Fiorentina hanno atteso gli avversari all'imbocco degli spogliatoi per applaudirli. Una scena vista mille volte nel rugby, dove è conosciuta come "il corridoio". Un bel quadretto, un'ottima iniziativa. Soprattutto perchè SPONTANEA.
Ma qui entrano in campo le nostre eccelse menti: la Fiorentina va multata, la cosa non era autorizzata.
Stupore, smarrimento. Ma come... un gesto di cavalleria e sportività del tutto spontaneo e dobbiamo multarli?
Rapido dietro-front: dall'inizio del 2008, dopo la pausa natalizia il "terzo tempo" (così l'hanno chiamato), sarà obbligatorio al termine di ogni partita, "seguendo l'ottimo esempio del rugby dove è una tradizione" (così hanno detto).
Tralasciando il fatto che nel rugby il terzo tempo ed il corridoio sono due cose differenti (il terzo tempo e' il ritrovo adel dopo partita dove le squadre mangiano e bevono insieme), la cosa che stona di più è quella parola: "obbligatorio".
Da Gennaio, quindi, tutti amici per legge. Tremo al pensiero del derby di ritorno: come farà Del Piero ad insultare Vailatti con le stampelle nel tunnel degli spogliatoi? E come faranno Comotto e Barone a riempirlo di mazzate come lo scorso 30 Settembre?
Domenica scorsa, al termine di Fiorentina - Inter, i giocatori della Fiorentina hanno atteso gli avversari all'imbocco degli spogliatoi per applaudirli. Una scena vista mille volte nel rugby, dove è conosciuta come "il corridoio". Un bel quadretto, un'ottima iniziativa. Soprattutto perchè SPONTANEA.
Ma qui entrano in campo le nostre eccelse menti: la Fiorentina va multata, la cosa non era autorizzata.
Stupore, smarrimento. Ma come... un gesto di cavalleria e sportività del tutto spontaneo e dobbiamo multarli?
Rapido dietro-front: dall'inizio del 2008, dopo la pausa natalizia il "terzo tempo" (così l'hanno chiamato), sarà obbligatorio al termine di ogni partita, "seguendo l'ottimo esempio del rugby dove è una tradizione" (così hanno detto).
Tralasciando il fatto che nel rugby il terzo tempo ed il corridoio sono due cose differenti (il terzo tempo e' il ritrovo adel dopo partita dove le squadre mangiano e bevono insieme), la cosa che stona di più è quella parola: "obbligatorio".
Da Gennaio, quindi, tutti amici per legge. Tremo al pensiero del derby di ritorno: come farà Del Piero ad insultare Vailatti con le stampelle nel tunnel degli spogliatoi? E come faranno Comotto e Barone a riempirlo di mazzate come lo scorso 30 Settembre?
martedì 27 novembre 2007
Chi è causa del suo mal pianga sè stesso
Oggi sono "leggermente contrariato", tanto per usare un eufemismo. E quando sono "leggermente contrariato" basta un niente per farmi lanciare in improperi, maledizioni ed insulti vari verso determinate categorie di persone. Quello che mi taglia la strada in macchina, quello che spara una minchiata in TV, quello che fa una cosa che non mi piace oppure, più semplicemente, quello che fa o dice qualsiasi cosa urti la mia già urtata sensibilità.
Oggi tocca ai creduloni. Ho letto questo e non posso fare a meno di pensare che chiunque sia così demente da prendere una cipolla, una brocca di gatorade e credere di poterci ricaricare l'Ipod, meriterebbe ben peggio della semplice rovina del cavo usb utilizzato.
Un po' come i discepoli di Grillo che riempirono i loro potenti diesel di olio di colza, salvo poi ritrovarsi il motore fritto a puntino qualche mese dopo.
Ben vi sta: coglioni!!!
(Ve l'ho detto che oggi sono "leggermente contrariato"...)
Oggi tocca ai creduloni. Ho letto questo e non posso fare a meno di pensare che chiunque sia così demente da prendere una cipolla, una brocca di gatorade e credere di poterci ricaricare l'Ipod, meriterebbe ben peggio della semplice rovina del cavo usb utilizzato.
Un po' come i discepoli di Grillo che riempirono i loro potenti diesel di olio di colza, salvo poi ritrovarsi il motore fritto a puntino qualche mese dopo.
Ben vi sta: coglioni!!!
(Ve l'ho detto che oggi sono "leggermente contrariato"...)
giovedì 22 novembre 2007
Telecom Italia: Il telefono, la tua voce.
Preparate i pop corn, sedetevi comodi e prendetevi un po' di tempo. Questo post sarà lungo, ma alcuni passaggi sicuramente esilaranti dovrebbero ripagarvi della lunga lettura.
No, non si tratta di assistere allo scempio che sta per compiersi nel mondo del football italico. Quello è un argomento che lascio volentieri a blog più influenti di questo. Qui si tratta di puttanate personali, e questa è una puttanata assolutamente personale.
La storia ha inizio verso fine Febbraio 2007 quando, ad ora di cena (come puntualmente mi capita una sera si ed una pure) squilla il telefono.
Dall’altro capo del filo c’era un solerte addetto del call center di Telecom dal “lievissimo” accento sardo, che mi comunicava che TIN.IT, fornitore del mio servizio ADSL, era stata inglobata in Telecom Italia, e stavano provvedendo ad offrire gratuitamente a tutti gli utenti il passaggio ad Alice.
Approfittando dell’occasione, e soprattutto del fatto che il canone di abbonamento sarebbe addirittura sceso di 3 euro, accettai l’offerta di passare alla mirabolante Alice 20 Mega.
La telefonata si concluse con un bel “Nel momento stesso in cui chiudero’ questa chiamata, le verrà inviata una e-mail contenente il riepilogo del suo ordine, le condizioni contrattuali, le tariffe e tutto quanto collegato alla conversione del suo abbonamento”.
Per la cronaca ad oggi, 22 Novembre 2007, quel messaggio non è ancora arrivato.
Puntualmente, però, hanno continuato ad arrivare le bollette della linea ADSL TIN.IT.
Dopo qualche tempo (si parla di almeno un paio di mesi), mi avventuro a chiamare il numero verde per sapere a che punto è la pratica, e mi viene risposto che è ancora presto. L’abbonamento TIN.IT scade a Settembre, e la conversione ad Alice verrà effettuata a scadenza dell’abbonamento.
Strano, questa cosa non mi era stata detta. Però non ho particolarmente fretta, per cui aspettare non mi costa nulla.
Arriva Settembre, poi Ottobre. Nella mia beata ingenuità mi dico che avranno fatto il cambio senza dirmi nulla, sebbene mi manchi qualche passaggio fondamentale, quali ad esempio la registrazione ad Alice e la modifica dei parametri del modem.
Ai primi di Novembre arriva un’altra fattura TIN.IT, segno che l’abbonamento e’ stato tacitamente rinnovato. Di Alice nemmeno l’ombra.
Poi capita l’imponderabile: un guasto tecnico alla linea, che improvvisamente resta muta, sebbene l’ADSL continui a funzionare.
Colgo la palla al balzo e, nel segnalare il guasto, chiedo anche informazioni riguardo la mia richiesta di passaggio ad Alice 20 mega. Qui inizia la prima delle conversazioni surreali che avrò nei giorni successivi con addetti Telecom di vario tipo.
CONVERSAZIONE 1
“La sua pratica risulta aperta da Febbraio. A quest’ora avremmo dovuto evaderla da un pezzo”
“…effettivamente…”
(Attesa di dieci minuti senza nemmeno la solita inquietante musichetta, tanto che pensavo fosse caduta la linea)
“Ah guardi, ho capito perché non abbiamo evaso la pratica: manca la sua richiesta”
“Scusi, ma un giorno mi avete telefonato, mi avete chiesto se volevo passare ad Alice, vi ho detto di si: dovevo anche fare una richiesta?”
“Si, senza una richiesta non possiamo aprire le pratiche”
“Ah, ma quindi la mia pratica in che modo è stata aperta?”
“Su sua richiesta”.
“…”
“Però guardi, tra febbraio e marzo abbiamo avuto un bug che faceva sparire nel nulla le richieste. Forse la sua è una di quelle”
“Capisco. Comunque ora devo fare una richiesta?”
“Gliela compilo direttamente io. Passaggio ad Alice 20 Mega, vero?”
“Si, Alice 20 mega”.
“Bene, dovremmo attivarla entro il 20 di Novembre”.
Era il 15 di novembre, e nella stessa giornata un tecnico rimetteva in sesto la linea, lasciando però un fruscio di fondo fastidiosissimo.
Contattato il 187 per segnalare il disturbo, venivo a conoscenza del fatto che il tecnico doveva ancora eseguire degli interventi, perché la chiamata non era chiusa. Inoltre c’era una pratica di attivazione alice 20 mega in corso, per cui avrebbero dovuto staccare la linea ed attaccarla ad una centralina adeguata.
Il 16 Novembre il 187 invia un SMS: “Il guasto è stato riparato”.
Torno a casa, alzo il telefono: muto.
ADSL: assente.
Ottimo, mi dico. Hanno risolto il problema alla radice, eliminando fisicamente la linea telefonica.
Riparte la trafila con il 187. Altra conversazione surreale.
CONVERSAZIONE 2
“Vedo dal monitor che il tecnico aveva tra i lavori da eseguire l’attivazione dell’ADSL. Forse è quello che ha provocato il problema. Devono staccarla da una centralina ed attaccarla ad un’altra, ed ovviamente nel periodo che intercorre tra distacco ed attacco lei resta senza linea.”
“E quanto ci vuole, di solito?”
“Non più di dieci minuti”
“Ah. La linea e’ muta almeno dalle 13, ora sono le 15.”
“…Le riapro la segnalazione guasti. La chiamerà il tecnico”.
“Si, solo che, vede, tra un’ora parto e starò via per il weekend, per cui se il tecnico ha bisogno di fare dei test, non sarò a casa”.
“Ah, ma non si preoccupi, le posso garantire che prima di lunedì nessuno prenderà in carico la sua chiamata”
“…”
Rinfrancato da questa rassicurazione, passo il weekend dai suoceri in quel di Linarolo.
Domenica sera torno a casa e, ovviamente, la linea è muta e l’ADSL morta.
Lunedì pomeriggio chiama il tecnico.
CONVERSAZIONE 3
“Sono qui in centrale. La sua linea funziona.”
“Veramente no. Abbiamo segnalato un guasto proprio perché non funziona.”
“No, volevo dire che la linea funziona, solo che non l’hanno attaccata. La riattacco?”
“…”
Torno a casa e la linea è miracolosamente attiva. L’ADSL, per contro, non funziona correttamente, ma mi viene il sospetto che abbiano fatto l’upgrade ad Alice prima del previsto.
Dopo qualche smanetta mento del modem, infatti, la connessione torna, e posso finalmente dedicarmi alla configurazione del router per la 20 Mega.
Tralascio i bestemmioni tirati per compiere un’operazione che l’addetta al Call Center aveva assicurato essere assolutamente trasparente per l’utente. Precisamente aveva detto che “Lei si accorgerà che abbiamo attivato Alice perché alla prima connessione le si presenterà la pagina di registrazione di Alice. Non dovrà fare altro che registrarsi ed attivare l’abbonamento, senza fare altro, nemmeno nella configurazione del modem: è tutto automatico”.
Ora, non solo il modem ho dovuto rivoltarlo come un calzino per fargli agganciare la portante, ma anche una volta riuscito ad agganciarla, di accedere alla pagina di registrazione Alice non ne voleva sapere.
Dopo altri bestemmioni, riesco a registrarmi passando per la porta di servizio e credo di aver terminato.
Credo.
La portante resta fissa a 7616 Kbps. Dopo diversi tentativi (falliti…) di installare il client di Assistenza di Alice, chiamo ancora una volta il 187. Il tecnico che mi risponde e’ preparatissimo, mi parla di SNR, attenuazione, impedenza, e patapim e patapam. Penso: finalmente qualcuno che ci capisce qualcosa e non parla a vanvera.
Dopo avermi dispensato alcuni utili consigli per migliorare la qualità della linea, il gentilissimo tecnico mi fredda con un “Qui però a me risulta che lei abbia attivato una linea Alice 7 Mega”.
Oramai è tardi, e mi consiglia di chiamare l’amministrazione “Centottantasette uno zero) la mattina seguente, cosa che ho fatto un paio di ore fa. La chiamata è sfociata nell’ennesima conversazione surreale.
CONVERSAZIONE 4
“Si, qui risulta che le abbiamo attivato una 7 mega.”
“Ah, io avevo chiesto la 20. C’e’ un motivo? Magari la centrale che non la supporta?”
“No, la sua centrale la supporta, ma sa… come è scritto nel contratto non è mai garantita. Io ce l’ho a casa mia la 20 Mega, ma non vado mai a più di 12.”
“Certo, ma io avevo chiesto la 20, se mi mettete la 7 difficilmente andrò a più di 7, garantita o non garantita”
“Ha ragione, ma in fondo una 7 mega va più che bene. La 20 serve solo se vuole attivare Alice Home TV, allora serve una linea più potente”
“Certo, ma io avevo chiesto una 20 Mega e mi avete attivato la 7 Mega. Volevo solo capire come mai”.
“Mi dia retta, 7 mega bastano ed avanzano per chiunque”
“…”
Al momento non ho ancora deciso cosa fare. Magari mi tengo la 7 e amen. Non oso pensare a cosa possa ancora succedere richiedendo un'altra variazione…
No, non si tratta di assistere allo scempio che sta per compiersi nel mondo del football italico. Quello è un argomento che lascio volentieri a blog più influenti di questo. Qui si tratta di puttanate personali, e questa è una puttanata assolutamente personale.
La storia ha inizio verso fine Febbraio 2007 quando, ad ora di cena (come puntualmente mi capita una sera si ed una pure) squilla il telefono.
Dall’altro capo del filo c’era un solerte addetto del call center di Telecom dal “lievissimo” accento sardo, che mi comunicava che TIN.IT, fornitore del mio servizio ADSL, era stata inglobata in Telecom Italia, e stavano provvedendo ad offrire gratuitamente a tutti gli utenti il passaggio ad Alice.
Approfittando dell’occasione, e soprattutto del fatto che il canone di abbonamento sarebbe addirittura sceso di 3 euro, accettai l’offerta di passare alla mirabolante Alice 20 Mega.
La telefonata si concluse con un bel “Nel momento stesso in cui chiudero’ questa chiamata, le verrà inviata una e-mail contenente il riepilogo del suo ordine, le condizioni contrattuali, le tariffe e tutto quanto collegato alla conversione del suo abbonamento”.
Per la cronaca ad oggi, 22 Novembre 2007, quel messaggio non è ancora arrivato.
Puntualmente, però, hanno continuato ad arrivare le bollette della linea ADSL TIN.IT.
Dopo qualche tempo (si parla di almeno un paio di mesi), mi avventuro a chiamare il numero verde per sapere a che punto è la pratica, e mi viene risposto che è ancora presto. L’abbonamento TIN.IT scade a Settembre, e la conversione ad Alice verrà effettuata a scadenza dell’abbonamento.
Strano, questa cosa non mi era stata detta. Però non ho particolarmente fretta, per cui aspettare non mi costa nulla.
Arriva Settembre, poi Ottobre. Nella mia beata ingenuità mi dico che avranno fatto il cambio senza dirmi nulla, sebbene mi manchi qualche passaggio fondamentale, quali ad esempio la registrazione ad Alice e la modifica dei parametri del modem.
Ai primi di Novembre arriva un’altra fattura TIN.IT, segno che l’abbonamento e’ stato tacitamente rinnovato. Di Alice nemmeno l’ombra.
Poi capita l’imponderabile: un guasto tecnico alla linea, che improvvisamente resta muta, sebbene l’ADSL continui a funzionare.
Colgo la palla al balzo e, nel segnalare il guasto, chiedo anche informazioni riguardo la mia richiesta di passaggio ad Alice 20 mega. Qui inizia la prima delle conversazioni surreali che avrò nei giorni successivi con addetti Telecom di vario tipo.
CONVERSAZIONE 1
“La sua pratica risulta aperta da Febbraio. A quest’ora avremmo dovuto evaderla da un pezzo”
“…effettivamente…”
(Attesa di dieci minuti senza nemmeno la solita inquietante musichetta, tanto che pensavo fosse caduta la linea)
“Ah guardi, ho capito perché non abbiamo evaso la pratica: manca la sua richiesta”
“Scusi, ma un giorno mi avete telefonato, mi avete chiesto se volevo passare ad Alice, vi ho detto di si: dovevo anche fare una richiesta?”
“Si, senza una richiesta non possiamo aprire le pratiche”
“Ah, ma quindi la mia pratica in che modo è stata aperta?”
“Su sua richiesta”.
“…”
“Però guardi, tra febbraio e marzo abbiamo avuto un bug che faceva sparire nel nulla le richieste. Forse la sua è una di quelle”
“Capisco. Comunque ora devo fare una richiesta?”
“Gliela compilo direttamente io. Passaggio ad Alice 20 Mega, vero?”
“Si, Alice 20 mega”.
“Bene, dovremmo attivarla entro il 20 di Novembre”.
Era il 15 di novembre, e nella stessa giornata un tecnico rimetteva in sesto la linea, lasciando però un fruscio di fondo fastidiosissimo.
Contattato il 187 per segnalare il disturbo, venivo a conoscenza del fatto che il tecnico doveva ancora eseguire degli interventi, perché la chiamata non era chiusa. Inoltre c’era una pratica di attivazione alice 20 mega in corso, per cui avrebbero dovuto staccare la linea ed attaccarla ad una centralina adeguata.
Il 16 Novembre il 187 invia un SMS: “Il guasto è stato riparato”.
Torno a casa, alzo il telefono: muto.
ADSL: assente.
Ottimo, mi dico. Hanno risolto il problema alla radice, eliminando fisicamente la linea telefonica.
Riparte la trafila con il 187. Altra conversazione surreale.
CONVERSAZIONE 2
“Vedo dal monitor che il tecnico aveva tra i lavori da eseguire l’attivazione dell’ADSL. Forse è quello che ha provocato il problema. Devono staccarla da una centralina ed attaccarla ad un’altra, ed ovviamente nel periodo che intercorre tra distacco ed attacco lei resta senza linea.”
“E quanto ci vuole, di solito?”
“Non più di dieci minuti”
“Ah. La linea e’ muta almeno dalle 13, ora sono le 15.”
“…Le riapro la segnalazione guasti. La chiamerà il tecnico”.
“Si, solo che, vede, tra un’ora parto e starò via per il weekend, per cui se il tecnico ha bisogno di fare dei test, non sarò a casa”.
“Ah, ma non si preoccupi, le posso garantire che prima di lunedì nessuno prenderà in carico la sua chiamata”
“…”
Rinfrancato da questa rassicurazione, passo il weekend dai suoceri in quel di Linarolo.
Domenica sera torno a casa e, ovviamente, la linea è muta e l’ADSL morta.
Lunedì pomeriggio chiama il tecnico.
CONVERSAZIONE 3
“Sono qui in centrale. La sua linea funziona.”
“Veramente no. Abbiamo segnalato un guasto proprio perché non funziona.”
“No, volevo dire che la linea funziona, solo che non l’hanno attaccata. La riattacco?”
“…”
Torno a casa e la linea è miracolosamente attiva. L’ADSL, per contro, non funziona correttamente, ma mi viene il sospetto che abbiano fatto l’upgrade ad Alice prima del previsto.
Dopo qualche smanetta mento del modem, infatti, la connessione torna, e posso finalmente dedicarmi alla configurazione del router per la 20 Mega.
Tralascio i bestemmioni tirati per compiere un’operazione che l’addetta al Call Center aveva assicurato essere assolutamente trasparente per l’utente. Precisamente aveva detto che “Lei si accorgerà che abbiamo attivato Alice perché alla prima connessione le si presenterà la pagina di registrazione di Alice. Non dovrà fare altro che registrarsi ed attivare l’abbonamento, senza fare altro, nemmeno nella configurazione del modem: è tutto automatico”.
Ora, non solo il modem ho dovuto rivoltarlo come un calzino per fargli agganciare la portante, ma anche una volta riuscito ad agganciarla, di accedere alla pagina di registrazione Alice non ne voleva sapere.
Dopo altri bestemmioni, riesco a registrarmi passando per la porta di servizio e credo di aver terminato.
Credo.
La portante resta fissa a 7616 Kbps. Dopo diversi tentativi (falliti…) di installare il client di Assistenza di Alice, chiamo ancora una volta il 187. Il tecnico che mi risponde e’ preparatissimo, mi parla di SNR, attenuazione, impedenza, e patapim e patapam. Penso: finalmente qualcuno che ci capisce qualcosa e non parla a vanvera.
Dopo avermi dispensato alcuni utili consigli per migliorare la qualità della linea, il gentilissimo tecnico mi fredda con un “Qui però a me risulta che lei abbia attivato una linea Alice 7 Mega”.
Oramai è tardi, e mi consiglia di chiamare l’amministrazione “Centottantasette uno zero) la mattina seguente, cosa che ho fatto un paio di ore fa. La chiamata è sfociata nell’ennesima conversazione surreale.
CONVERSAZIONE 4
“Si, qui risulta che le abbiamo attivato una 7 mega.”
“Ah, io avevo chiesto la 20. C’e’ un motivo? Magari la centrale che non la supporta?”
“No, la sua centrale la supporta, ma sa… come è scritto nel contratto non è mai garantita. Io ce l’ho a casa mia la 20 Mega, ma non vado mai a più di 12.”
“Certo, ma io avevo chiesto la 20, se mi mettete la 7 difficilmente andrò a più di 7, garantita o non garantita”
“Ha ragione, ma in fondo una 7 mega va più che bene. La 20 serve solo se vuole attivare Alice Home TV, allora serve una linea più potente”
“Certo, ma io avevo chiesto una 20 Mega e mi avete attivato la 7 Mega. Volevo solo capire come mai”.
“Mi dia retta, 7 mega bastano ed avanzano per chiunque”
“…”
Al momento non ho ancora deciso cosa fare. Magari mi tengo la 7 e amen. Non oso pensare a cosa possa ancora succedere richiedendo un'altra variazione…
lunedì 12 novembre 2007
Non ho mai Amato i Manganelli
Considerazioni sparse sulla giornata di follia che si e' nuovamente consumata ieri e che si poteva (si DOVEVA) evitare con un minimo di buonsenso ed un po' meno di orgoglio da parte dei padroni del vapore.
Partiamo da un assunto fondamentale: ieri non si doveva giocare, punto e basta. Non si doveva giocare per non fornire alibi (come e' poi puntualmente accaduto), per non dare un segnale di disparita' di trattamento (come poi e' puntualmente accaduto), per dare il segnale (positivo) che anche l'establishment ha una coscienza e non persegue solo ottiche politico-clientelari.
E invece si e' deciso di giocare ugualmente soprattutto su pressioni di Manganelli (il capo della Polizia) che temeva di accastare la morte di Gabriele Sandri a quella dell'Ispettore Raciti, come se il farlo sminuisse l'uno ed esaltasse l'altro, effetto che ha invece ottenuto a parti invertite e che, a parer mio, e' stato il catalizzatore che ha innescato la bagarre.
Il mondo degli Ultras e' un pentolone che ribolle da tempo, ingiustamente (a mio parere) vessato da leggi speciali inutili (basterebbe far applicare le leggi normali, invece di crearne di speciali ghettizzando ancor di piu' un movimento), pronto ad esplodere alla prima occasione. E ieri quest'occasione e' arrivata.
E non ci arrivano. E non ci pensano. E sono solo capaci di uscirsene con nuove aberranti proposte: "Stiamo pensando di vietare le trasferte":
Ma cosa c'entrano le trasferte?
Un poliziotto ha la bella pensata di sedare una rissa dall'altra parte dell'autostrada sparando due colpi in aria (poi uno ha incontrato evidentemente il calcinaccio di Genova, quello di Carlo Giuliani per intenderci, ed e' atterrato nell'auto dove sedeva Gabriele, compiendo una traiettoria che in balistica e' unanimemente conosciuta come "Traiettoria JFK"), e noi vietiamo le trasferte?
Si, vietiamole, MA ALLA POLIZIA, pero'!!!
Hanno ragione i vari commentatori che, ieri sera, hanno unanimemente detto che ciò che e' successo a Bergamo ed a Roma non è giustificabile. E' vero, non è giustificabile, ma era prevedibile. Ampiamente. E solo l'ottusità' di questore e ministro (volutamente in minuscolo) hanno dato il via alla guerriglia. Inutile girarci intorno. Inutile dire che non ci si deve piegare alla logica ultra'. Inutile e controproducente.
Ora c'è una settimana di sosta durante la quale verranno sicuramente spesi fiumi di inchiostro e di parole per la massima parte inutili e deleterie.
Attendiamo fiduciosi la prossima prova di forza di Amato, che non sortirà' altro effetto se non quello di esasperare ancora di più la situazione e contribuire ad alzare il livello dello scontro.
Avanti così, ma poi non piangiamo per le conseguenze.
Partiamo da un assunto fondamentale: ieri non si doveva giocare, punto e basta. Non si doveva giocare per non fornire alibi (come e' poi puntualmente accaduto), per non dare un segnale di disparita' di trattamento (come poi e' puntualmente accaduto), per dare il segnale (positivo) che anche l'establishment ha una coscienza e non persegue solo ottiche politico-clientelari.
E invece si e' deciso di giocare ugualmente soprattutto su pressioni di Manganelli (il capo della Polizia) che temeva di accastare la morte di Gabriele Sandri a quella dell'Ispettore Raciti, come se il farlo sminuisse l'uno ed esaltasse l'altro, effetto che ha invece ottenuto a parti invertite e che, a parer mio, e' stato il catalizzatore che ha innescato la bagarre.
Il mondo degli Ultras e' un pentolone che ribolle da tempo, ingiustamente (a mio parere) vessato da leggi speciali inutili (basterebbe far applicare le leggi normali, invece di crearne di speciali ghettizzando ancor di piu' un movimento), pronto ad esplodere alla prima occasione. E ieri quest'occasione e' arrivata.
E non ci arrivano. E non ci pensano. E sono solo capaci di uscirsene con nuove aberranti proposte: "Stiamo pensando di vietare le trasferte":
Ma cosa c'entrano le trasferte?
Un poliziotto ha la bella pensata di sedare una rissa dall'altra parte dell'autostrada sparando due colpi in aria (poi uno ha incontrato evidentemente il calcinaccio di Genova, quello di Carlo Giuliani per intenderci, ed e' atterrato nell'auto dove sedeva Gabriele, compiendo una traiettoria che in balistica e' unanimemente conosciuta come "Traiettoria JFK"), e noi vietiamo le trasferte?
Si, vietiamole, MA ALLA POLIZIA, pero'!!!
Hanno ragione i vari commentatori che, ieri sera, hanno unanimemente detto che ciò che e' successo a Bergamo ed a Roma non è giustificabile. E' vero, non è giustificabile, ma era prevedibile. Ampiamente. E solo l'ottusità' di questore e ministro (volutamente in minuscolo) hanno dato il via alla guerriglia. Inutile girarci intorno. Inutile dire che non ci si deve piegare alla logica ultra'. Inutile e controproducente.
Ora c'è una settimana di sosta durante la quale verranno sicuramente spesi fiumi di inchiostro e di parole per la massima parte inutili e deleterie.
Attendiamo fiduciosi la prossima prova di forza di Amato, che non sortirà' altro effetto se non quello di esasperare ancora di più la situazione e contribuire ad alzare il livello dello scontro.
Avanti così, ma poi non piangiamo per le conseguenze.
giovedì 8 novembre 2007
L'importanza di chiamarsi Abramo.
Abramo è un nome decisamente impegnativo. Nella storia della chiesa Abramo viene ricordato quale capostipite del popolo di Israele (lo potremmo definire, forse impropriamente, "il padre di tutti gli ebrei"), ed è uno dei personaggi più importanti della Bibbia.
A Torino Abramo è anch'egli il capostipite di un popolo: quello dei Baby Pusher, un folto gruppo di minorenni extracomunitari a cui è affidata la manovalanza del commercio della droga nelle zone calde della città, sfruttando la loro impunibilità.
Abramo l'hanno preso l'altro ieri notte, in un maxi blitz nel suo quartier generale.
E' così emerso che Abramo sembrava un cittadino per bene, al di sopra di ogni sospetto, come spesso accade in questi casi.
La notizia che ha fatto più scalpore, però, è stata quella che ha rivelato che Abramo partecipava regolarmente alle manifestazioni di strada degli abitanti del quartiere per protestare contro la presenza dei baby pusher che egli stesso sguinzagliava.
Questi si che sono dei professionisti del depistaggio.
E noi stiamo a discutere quando qualche esponente della sinistra scende in piazza a manifestare contro il governo di cui fa parte.
Bah... dilettanti!!!
A Torino Abramo è anch'egli il capostipite di un popolo: quello dei Baby Pusher, un folto gruppo di minorenni extracomunitari a cui è affidata la manovalanza del commercio della droga nelle zone calde della città, sfruttando la loro impunibilità.
Abramo l'hanno preso l'altro ieri notte, in un maxi blitz nel suo quartier generale.
E' così emerso che Abramo sembrava un cittadino per bene, al di sopra di ogni sospetto, come spesso accade in questi casi.
La notizia che ha fatto più scalpore, però, è stata quella che ha rivelato che Abramo partecipava regolarmente alle manifestazioni di strada degli abitanti del quartiere per protestare contro la presenza dei baby pusher che egli stesso sguinzagliava.
Questi si che sono dei professionisti del depistaggio.
E noi stiamo a discutere quando qualche esponente della sinistra scende in piazza a manifestare contro il governo di cui fa parte.
Bah... dilettanti!!!
lunedì 15 ottobre 2007
La Collina dei conigli
Ci hanno detto che Pierluigi Collina era il miglior arbitro al mondo, ce l0 hanno ripetuto in tutte le salse, anche quando lo scandalo di Calciopoli irrompeva nelle nostre case attraverso i cellulari del Liechtenstein di Moggi. Ce lo hanno ribadito quando l'hanno nominato designatore/preparatore/allenatore degli arbitri.
Collina, Collina, Collina.
Poi succede che perdi un derby che meritavi di vincere, e che già pareggiare ti faceva storcere il naso. E come lo perdi? Al 93esimo, con un goal nettamente irregolare per un fuorigioco che hanno visto tutti tranne il guardalinee (il quale stava tranquillamente parlando con la panchina gobba, invece di seguire l'azione).
E allora alla Domenica Sportiva, per chiarire perchè fosse fuorigioco, in mezzo a mille discussioni ed opinioni differenti (segno che nessuno ha le idee chiare, evidentemente), chiamano lui: Pierluigi Collina, il migliore arbitro al mondo. Il quale si ingegna in mille arzigogoli regolamentari pur di non sconfessare una decisione arbitrale tanto importante. Il colpo di testa e' una giocata, non è una deviazione, ma poi, su un caso simile la domenica successiva, il colpo di testa diventa una deviazione e non più una giocata. Insomma: un gran casino, in mezzo al quale uno si deve per forza fidare dell'autorevolezza del miglior arbitro del mondo.
Si deve fidare, no?
Lui è il migliore, il più bravo, ci mandano arbitri da tutto il mondo afficnhè imparino da lui, no?
Ecco. Poi dopo settimane passate a difendere strenuamente l'interpretazione dell'arbitro per cui il goal era da convalidare, se ne esce con queste dichiarazioni a "Radio anch'io".
Di tutto cuore: ma vaffanculo Collina!!!
Collina, Collina, Collina.
Poi succede che perdi un derby che meritavi di vincere, e che già pareggiare ti faceva storcere il naso. E come lo perdi? Al 93esimo, con un goal nettamente irregolare per un fuorigioco che hanno visto tutti tranne il guardalinee (il quale stava tranquillamente parlando con la panchina gobba, invece di seguire l'azione).
E allora alla Domenica Sportiva, per chiarire perchè fosse fuorigioco, in mezzo a mille discussioni ed opinioni differenti (segno che nessuno ha le idee chiare, evidentemente), chiamano lui: Pierluigi Collina, il migliore arbitro al mondo. Il quale si ingegna in mille arzigogoli regolamentari pur di non sconfessare una decisione arbitrale tanto importante. Il colpo di testa e' una giocata, non è una deviazione, ma poi, su un caso simile la domenica successiva, il colpo di testa diventa una deviazione e non più una giocata. Insomma: un gran casino, in mezzo al quale uno si deve per forza fidare dell'autorevolezza del miglior arbitro del mondo.
Si deve fidare, no?
Lui è il migliore, il più bravo, ci mandano arbitri da tutto il mondo afficnhè imparino da lui, no?
Ecco. Poi dopo settimane passate a difendere strenuamente l'interpretazione dell'arbitro per cui il goal era da convalidare, se ne esce con queste dichiarazioni a "Radio anch'io".
Di tutto cuore: ma vaffanculo Collina!!!
lunedì 24 settembre 2007
Piacevoli "Note" personali
Quella che vedete a fianco, nell'esatto colore, è la vettura che a breve sostituirà la gloriosa Toyota Corolla (a.k.a. Torolla) che ha scarrozzato Monica, Ricky e me per tutta Italia ed un po' di Europa per sette anni e 110mila chilometri senza il minimo problema.
Nel ringraziare la Torolla per la sua affidabilità, la sua sicurezza, la sua silenziosità, il suo comfort, le sue prestazioni, sabato scorso Monica ed io (ma anche Ricky, che è tutto entusiasta del suo bracciolo posteriore e del tavolinetto dedicato con foro per il bicchiere), abbiamo preso la sofferta decisione di sostituirla con la Nissan NOTE (Modello Acenta, 1.4, colore Emotional Red).
In realtà ci siamo detti: "Andiamo dal concessionario, così la vediamo finalmente da vicino e con tranquillità". Poi, come spesso accade, un po' per l'abilità del venditore, un po' per l'oggettiva bellezza della macchina (non tanto per la linea, cosa di cui ci curiamo poco, quanto per le caratteristiche di interni ed accessori), ci siamo ritrovati a fare due conti ed a decidere di andare ad ordinarla entro fine settimana.
Nel ringraziare la Torolla per la sua affidabilità, la sua sicurezza, la sua silenziosità, il suo comfort, le sue prestazioni, sabato scorso Monica ed io (ma anche Ricky, che è tutto entusiasta del suo bracciolo posteriore e del tavolinetto dedicato con foro per il bicchiere), abbiamo preso la sofferta decisione di sostituirla con la Nissan NOTE (Modello Acenta, 1.4, colore Emotional Red).
In realtà ci siamo detti: "Andiamo dal concessionario, così la vediamo finalmente da vicino e con tranquillità". Poi, come spesso accade, un po' per l'abilità del venditore, un po' per l'oggettiva bellezza della macchina (non tanto per la linea, cosa di cui ci curiamo poco, quanto per le caratteristiche di interni ed accessori), ci siamo ritrovati a fare due conti ed a decidere di andare ad ordinarla entro fine settimana.
mercoledì 19 settembre 2007
De Coubertin è vivo
Come voi quattro lettori dovreste ben sapere, ho una smodata passione per il calcio inglese, e soprattutto per il Nottingham Forest, gloriosa squadra che negli anni 70 fece il salto dalle divisioni minori alla Coppa Campioni in pochissimo tempo. Bene, dopo quanto successo ieri sera al City Ground, sono ancor più convinto che il calcio inglese sia un modello da prendere ad esempio per tantissime cose, non ultima la sportività in campo.
I fatti. Tre settimane fa, durante l'intervallo della partita di Carling Cup che vedeva il Nottingham Forest in vantaggio 1-0 sul Leicester City, il giocatore delle Foxes Clive Clarke stramazzava al suolo perdendo i sensi, giusto il giorno dopo la drammatica morte dello spagnolo Puerta. Dopo attimi di panico, le squadre decidevano unanimemente di sospendere la partita, e gli spettatori tornarono a casa.
La partita in questione era stata riprogrammata per ieri sera e, ,come da copione, Leicester e Forest si sono presentate al kickoff in perfetto orario. Certo, era una disdetta per il Nottingham, che oramai veleggia tristemente in League one (un nome carino che nascone la TERZA divisione del calcio inglese) da qualche anno, ricominciare dallo 0-0 contro una squadra di categoria superiore. Ebbene, tutti si sono accorti che qualcosa di strano stava per accadere, perchè il calcio d'inizio veniva battuto dal Nottingham dando palla al proprio portiere che si trovava nel cerchio di centrocampo.
Paul Smith prendeva palla e si dirigeva verso la porta avversaria, passando tra i giocatori avversari fermi immobili, scartava il prtiere avversario e depositava in rete. Dopo un attimo di disorientamento, partiva un fragoroso applauso da tutto lo stadio, giocatori e panchine comprese.
Per la cronaca, la partita l'ha vinta il Leicester 3-2, ribaltando il risultato con due gol negli ultimi due minuti, ma a questo punto il risultato è assolutamente secondario.
I fatti. Tre settimane fa, durante l'intervallo della partita di Carling Cup che vedeva il Nottingham Forest in vantaggio 1-0 sul Leicester City, il giocatore delle Foxes Clive Clarke stramazzava al suolo perdendo i sensi, giusto il giorno dopo la drammatica morte dello spagnolo Puerta. Dopo attimi di panico, le squadre decidevano unanimemente di sospendere la partita, e gli spettatori tornarono a casa.
La partita in questione era stata riprogrammata per ieri sera e, ,come da copione, Leicester e Forest si sono presentate al kickoff in perfetto orario. Certo, era una disdetta per il Nottingham, che oramai veleggia tristemente in League one (un nome carino che nascone la TERZA divisione del calcio inglese) da qualche anno, ricominciare dallo 0-0 contro una squadra di categoria superiore. Ebbene, tutti si sono accorti che qualcosa di strano stava per accadere, perchè il calcio d'inizio veniva battuto dal Nottingham dando palla al proprio portiere che si trovava nel cerchio di centrocampo.
Paul Smith prendeva palla e si dirigeva verso la porta avversaria, passando tra i giocatori avversari fermi immobili, scartava il prtiere avversario e depositava in rete. Dopo un attimo di disorientamento, partiva un fragoroso applauso da tutto lo stadio, giocatori e panchine comprese.
Per la cronaca, la partita l'ha vinta il Leicester 3-2, ribaltando il risultato con due gol negli ultimi due minuti, ma a questo punto il risultato è assolutamente secondario.
lunedì 3 settembre 2007
SKY(fo)
Non so se si tratta di un buontempone, un hacker antigranata o semplicemente di un esempio di bassa professionalità, ma il riquadro che vedete qui a fianco compare da diversi giorni nella pagina dedicata al Torino sul sito ufficiale di SKY.
Non uno dei dati riportati è corretto (a meno che non consideriate Cairo e Novellino due cani come presidente o allenatore, nel qual caso l'accostamento parrebbe appropriato), ma quello che mi sconcerta è come tali dati siano ancora presenti sul sito diversi giorni dopo le prime segnalazioni arrivate alla redazione.
Spesso ci danno dei paranoici, complottisti, dietrologisti e quant'altro, e forse noi tifosi del Toro lo siamo anche un po'.
Poi succedono questa cose e cominci a pensare che forse qualcosa di vero nei cattivi pensieri, allora c'è...
Finchè non lo correggono: http://www.skylife.it/html/skylife/sport/calcio/serieA/torino.html
giovedì 30 agosto 2007
Same Old Story
Partiamo dal fatto, assolutamente incontrovertibile, che fare l'arbitro è un mestiere difficile. Proseguiamo con il fatto, altrettanto incontrovertibile, che in Italia ci sono 60 milioni di C.T. ed almeno il doppio di arbitri, tutti rigorosamente sugli spalti di uno stadio o davanti ad una TV. E terminiamo con la consapevolezza che spesso e volentieri è difficile, se non impossibile, essere obiettivi quando si parla della propria squadra del cuore.
Premesso tutto questo, ieri sera credo di avere assistito al rigore negato più clamoroso che io ricordi nella mia ultratrentacinquennale frequentazione di curve e stadi in ogniddove.
Siamo d'accordo che sarebbe bastato non consoderare la partita chiusa già alla fine del primo tempo, siamo d'accordo che ci siamo complicati la vita da soli, siamo d'accordo su un sacco di altre cose.
E siamo anche d'accordo che Rosina non aveva assolutamente motivo di cadere da solo davanti al portiere dopo aver fatto il tunnel all'ultimo difensore.
L'ammonizione per simulazione è poi stata la ciliegina sulla torta di una prestazione davvero pessima di De Marco, uno degli arbitri del nuovo corso su cui Collina punta tanto.
Domenica a Roma un arbitraggio scadente, ieri sera in Coppa Italia un arbitraggio pessimo. Se il buongiorno si vede dal mattino, forse siamo nell'inverno finlandese, dove la luce del sole dura lo spazio di un battito di ciglia.
Ma, come spesso accade, non tutti i mali vengono per nuocere. Dopo l'incredibile svista di De Marco, ho visto un Rosina incarognito come non mai, deciso a risolvere la partita alla sua maniera. Ha cominciato a scorrazzare per il campo palla al piede provando qualsiasi colpo gli venisse in mente. Un altro cucchiaio finito sulla traversa, un paio di discese fermate con le maniere forti, ed infine il gol strepitoso con corsa a perdifiato, doppio dribbling e sinistro micidiale dal limite che si va ad infilare nel sette. Roba che se l'avesse fatta Del Piero gli avrebbero dedicato un'edizione speciale di Sfide, un Controcampo edizione straordinaria con Piccinini a gridare "Sciabolata" ogni tre per due, ed un DVD speciale con storia, anatomia, origine ed analisi fisico/atletica dell'azione, il tutto a 9,90 piu' il prezzo del quotidiano (di merda: Ruttospork).
Premesso tutto questo, ieri sera credo di avere assistito al rigore negato più clamoroso che io ricordi nella mia ultratrentacinquennale frequentazione di curve e stadi in ogniddove.
Siamo d'accordo che sarebbe bastato non consoderare la partita chiusa già alla fine del primo tempo, siamo d'accordo che ci siamo complicati la vita da soli, siamo d'accordo su un sacco di altre cose.
E siamo anche d'accordo che Rosina non aveva assolutamente motivo di cadere da solo davanti al portiere dopo aver fatto il tunnel all'ultimo difensore.
L'ammonizione per simulazione è poi stata la ciliegina sulla torta di una prestazione davvero pessima di De Marco, uno degli arbitri del nuovo corso su cui Collina punta tanto.
Domenica a Roma un arbitraggio scadente, ieri sera in Coppa Italia un arbitraggio pessimo. Se il buongiorno si vede dal mattino, forse siamo nell'inverno finlandese, dove la luce del sole dura lo spazio di un battito di ciglia.
Ma, come spesso accade, non tutti i mali vengono per nuocere. Dopo l'incredibile svista di De Marco, ho visto un Rosina incarognito come non mai, deciso a risolvere la partita alla sua maniera. Ha cominciato a scorrazzare per il campo palla al piede provando qualsiasi colpo gli venisse in mente. Un altro cucchiaio finito sulla traversa, un paio di discese fermate con le maniere forti, ed infine il gol strepitoso con corsa a perdifiato, doppio dribbling e sinistro micidiale dal limite che si va ad infilare nel sette. Roba che se l'avesse fatta Del Piero gli avrebbero dedicato un'edizione speciale di Sfide, un Controcampo edizione straordinaria con Piccinini a gridare "Sciabolata" ogni tre per due, ed un DVD speciale con storia, anatomia, origine ed analisi fisico/atletica dell'azione, il tutto a 9,90 piu' il prezzo del quotidiano (di merda: Ruttospork).
lunedì 27 agosto 2007
Il collezionista in edicola
Ieri, giornata di assoulto relax passata davanti alla televisione. Proprio l'aver passato l'intera giornata davanti alla TV mi ha portato ad essere bombardato di pubblicità. Una cosa che mi ha colpito (in verità mi ha colpito da tempo, solo che ieri ho elaborato un po' di più il pensiero su quanto sta succedendo) è la grande varietà di collezioni che si possono trovare in edicola.
Si, in edicola...
perchè essere collezionista oggi, per le nuove generazioni, significa solamente raccogliere diligentemente tutto quello che esce in edicola settimana dopo settimana, senza perdere un numero.
Si tratti di ceramiche di capodimonte (?), auto della polizia, soldatini a cavallo, trenini, aerei, modellini di cose varie, monete, francobolli e chi più ne ha più ne metta.
Da inguaribile feticista quale sono, ho passato diverse fasi di "collezionista incallito", con maggiore interesse ed impegno verso i pacchetti di sigarette ed i biglietti da stadio.
Fortunatamente nessuna delle due categorie è ancora finita sotto le grinfie di DeAgostini, Fabbri editori, Hobby&Works ed altri mostri del collezionismo da catena di montaggio.
Vuoi mettere la soddisfazione di trovare un rarissimo (in Italia) pacchetto di Karelia senza filtro quando il turismo di massa verso la Grecia era ancora di là da venire? O quando il collega di papà che tornava da un viaggio nell'Est europeo tornava con un preziosissimo involucro di cartone con tutti quegli strani caratteri cirillici?
O quando, ragazzino ingenuo ed inesperto, scambiavi per corrispondenza un biglietto di Maratona per Italia - Jugoslavia con un... buono sconto per avere una sterlina di sconto ai botteghini del Liverpool.
Ora tutto questo non ha più ragione di essere: basta andare in edicola, abbonarsi alla serie che interessa e, nel giro di un paio d'anni, avrete una bella collezione completa di qualcosa a caso, pezzi "introvabili" inclusi.
Mah... sento sempre più spesso nostalgia dei "miei tempi". Sarà la vecchiaia che avanza?
Si, in edicola...
perchè essere collezionista oggi, per le nuove generazioni, significa solamente raccogliere diligentemente tutto quello che esce in edicola settimana dopo settimana, senza perdere un numero.
Si tratti di ceramiche di capodimonte (?), auto della polizia, soldatini a cavallo, trenini, aerei, modellini di cose varie, monete, francobolli e chi più ne ha più ne metta.
Da inguaribile feticista quale sono, ho passato diverse fasi di "collezionista incallito", con maggiore interesse ed impegno verso i pacchetti di sigarette ed i biglietti da stadio.
Fortunatamente nessuna delle due categorie è ancora finita sotto le grinfie di DeAgostini, Fabbri editori, Hobby&Works ed altri mostri del collezionismo da catena di montaggio.
Vuoi mettere la soddisfazione di trovare un rarissimo (in Italia) pacchetto di Karelia senza filtro quando il turismo di massa verso la Grecia era ancora di là da venire? O quando il collega di papà che tornava da un viaggio nell'Est europeo tornava con un preziosissimo involucro di cartone con tutti quegli strani caratteri cirillici?
O quando, ragazzino ingenuo ed inesperto, scambiavi per corrispondenza un biglietto di Maratona per Italia - Jugoslavia con un... buono sconto per avere una sterlina di sconto ai botteghini del Liverpool.
Ora tutto questo non ha più ragione di essere: basta andare in edicola, abbonarsi alla serie che interessa e, nel giro di un paio d'anni, avrete una bella collezione completa di qualcosa a caso, pezzi "introvabili" inclusi.
Mah... sento sempre più spesso nostalgia dei "miei tempi". Sarà la vecchiaia che avanza?
venerdì 10 agosto 2007
Siamo agli sgoccioli
Ieri sera sono tornato a Genova dopo 12 anni a vedere Genoa - Toro. Era il 1995, era la prima edizione del Trofeo Spagnolo, ammazzato a Gennaio di quell'anno, Torino e Genoa si affrontavano in un triangolare al quale partecipava anche il Nottingham Forest, squadra nella quale si era appena trasferito Pennellone Silenzi.
Negli anni successivi lo storico gemellaggio con i genoani l'ho sempre vissuto in occasione delle loro visite a Torino, e forse mi sono illuso che fosse ancora ben saldo nel tempo, perchè ho sempre avuto a che fare con le persone che il gemellaggio l'hanno creato e reso saldo.
Ieri sera invece son finito in tribuna, e sono rimasto letteralmente basito.
Si, lo so che i tifosi da tribuna o distinti sono quelli che a Torino io chiamo granata a strisce, per cui posso immaginare che anche a Genova non sia tanto diverso. Però sentire un coglione patentato che ha passato tutta la partita ad insultare nell'ordine Novellino, Sereni, Stellone, Lazetic, Comotto (per buon peso...) invece di preoccuparsi che la sua squadra dopo essere andata in vantaggio per 3-0 si stava facendo rimontare e superare e, soprattutto, senza che tutto questo livore fosse giustificato (o forse questi gli hanno trombato moglie, figlie, parenti tutte fino al terzo grado), mi ha mandato in bestia.
E non solo lui, ma tutto lo stadio rossoblù ha tenuto un comportamento indegno di un gemellaggio.
E, peggio di tutto, la Nord è stata gelida. Pochi cori pro-Toro, poche o nessuna risposta ai cori pro-Genoa dei nostri. In generale l'impressione che ai genoani del gemellaggio non importi più nulla.
Un peccato... un vero peccato, ma secondo me siamo agli sgoccioli, e a breve andare a Genova non sarà più la festa di una volta.
Negli anni successivi lo storico gemellaggio con i genoani l'ho sempre vissuto in occasione delle loro visite a Torino, e forse mi sono illuso che fosse ancora ben saldo nel tempo, perchè ho sempre avuto a che fare con le persone che il gemellaggio l'hanno creato e reso saldo.
Ieri sera invece son finito in tribuna, e sono rimasto letteralmente basito.
Si, lo so che i tifosi da tribuna o distinti sono quelli che a Torino io chiamo granata a strisce, per cui posso immaginare che anche a Genova non sia tanto diverso. Però sentire un coglione patentato che ha passato tutta la partita ad insultare nell'ordine Novellino, Sereni, Stellone, Lazetic, Comotto (per buon peso...) invece di preoccuparsi che la sua squadra dopo essere andata in vantaggio per 3-0 si stava facendo rimontare e superare e, soprattutto, senza che tutto questo livore fosse giustificato (o forse questi gli hanno trombato moglie, figlie, parenti tutte fino al terzo grado), mi ha mandato in bestia.
E non solo lui, ma tutto lo stadio rossoblù ha tenuto un comportamento indegno di un gemellaggio.
E, peggio di tutto, la Nord è stata gelida. Pochi cori pro-Toro, poche o nessuna risposta ai cori pro-Genoa dei nostri. In generale l'impressione che ai genoani del gemellaggio non importi più nulla.
Un peccato... un vero peccato, ma secondo me siamo agli sgoccioli, e a breve andare a Genova non sarà più la festa di una volta.
martedì 7 agosto 2007
Muoia sotto un tram piu' o meno tutto il mondo
La mia idiosincrasia per la musica italiana è ampiamente riconosciuta e documentata dalla mia "discheria", composta al 90% da musica d'oltreconfine. E' quindi davvero sorprendente il trend inverso di questi ultimi tempi.
Dopo aver ascoltato avidamente la cantantessa Carmen Consoli ed averne apprezzato le stupende qualità canore, un paio di mesi fa mi sono ritrovato ad ascoltare i Negramaro, trovandoli non solo godibili ma assolutamente apprezzabili (anche qui la voce fa il suo... e molto di piu').
Ed ora mi ritrovo a canticchiare "Bruci la città" di Irene Grandi, canzone orecchiabile dal testo interessante.
Dopo aver ascoltato avidamente la cantantessa Carmen Consoli ed averne apprezzato le stupende qualità canore, un paio di mesi fa mi sono ritrovato ad ascoltare i Negramaro, trovandoli non solo godibili ma assolutamente apprezzabili (anche qui la voce fa il suo... e molto di piu').
Ed ora mi ritrovo a canticchiare "Bruci la città" di Irene Grandi, canzone orecchiabile dal testo interessante.
Muoia sotto un tram
più o meno tutto il mondo
esplodano le stelle
esploda tutto questo.
Muoia quello che è altro
da noi due almeno per un poco
almeno per errore.
più o meno tutto il mondo
esplodano le stelle
esploda tutto questo.
Muoia quello che è altro
da noi due almeno per un poco
almeno per errore.
mercoledì 4 luglio 2007
Cinquecento
Il post è quasi d'obbligo, da torinese d.o.c. quale sono. Se poi si pensa che lo spettacolo di presentazione avverrà proprio sotto le finestre del palazzo che ospita la sede dell'azienda per cui lavoro, l'obbligo è doppio.
Questa sera, per chi ancora non se ne fosse accorto, presenteranno la nuova Cinquecento, in occasione del cinquantenario dal lancio del primissimo modello, commercializzato appunto il 4 luglio 1957. La cinquecento (quella originale) è una vettura simpatica, che ha indubbiamente segnato un'epoca e che resterà nei ricordi di tutti. Fu anche la prima macchina che mio padre comprò dopo il matrimonio, ed ho sempre in mente una sbiaditissima fotografia in bianco e nero di questa cinquecento da cui fanno capolino la testolina bionda di mio fratello e mia mamma. Ci sarei anch'io, ma sono ancora ben nascosto nel grembo di mia mamma ;).
Avrei mille motivi per essere contento, dunque, di questa festa. Ed invece no. Anzi, a dirla tutta questa festa la trovo eccessiva, e mi infastidice pure.
Sarà che, come tutti, lego indissolubilmente la FIAT con Torino, ma in negativo, riconoscendo alla famiglia ovina il merito di aver sviluppato l'economia di una città grazie all'azienda automobilistica ma anche e soprattutto il demerito di averla trasformata nel proprio feudo personale, sbranando ogni possibile concorrente e creando una dipendenza dalla casa madre che, quando la FIAT è andata in crisi, ha rischiato seriamente di disintegrare la città
Poi mettiamo nel calderone che per me FIAT è un acronimo molto più vicino allo sbeffeggiante Fix It Again Tony o (ai tempi di Romiti) Fabbrica Italiana Automobili e Tangenti piuttosto che all'originale Fabbrica Italiana Automobili Torino, che la FIAT viene da sempre associata alla göeba, che FIAT = MAFIAT, e via discorrendo...
Se poi aggiungiamo che per questo scatolotto di lamiera pare che chiederanno una cifra che parte dal 12mila euro per la versione base, il cerchio si chiude.
E non posso fare a meno di ricordare lo spot pubblicitario dedicato alla cinquecento da Elio e le Storie Tese una decina di anni fa:
Elio e le Storie Tese dedicano questa canzone alla Fiat Cinquecento.
Come faranno 4 elefanti a stare in una Cinquecento?
Due davanti e due di dietro.
Come faro' a far l'amore in Cinquecento, con te davanti e il cambio dietro turbato dal presentimento di Cinquecento casse integrazioni, Cinquecento bei milioni, Cinquecento voti alle elezioni ?
Elio e le Storie Tese dedicano questa belissima canzone alla Fiat Cinquecento.
E sono 50000 di bocca e 100000 scopare.
Cinquecento, coi tuoi problemi di avviamento, quell'avventura del momento. Cinquecento, brum bruuuuuuum.
Cinquecento, in camporella Cinquecento. E il posteggio e' facilitato.
Elio e le Storie Tese hanno dedicato questa simpaticissima canzone alla Fiat Cinquecento.
.
Questa sera, per chi ancora non se ne fosse accorto, presenteranno la nuova Cinquecento, in occasione del cinquantenario dal lancio del primissimo modello, commercializzato appunto il 4 luglio 1957. La cinquecento (quella originale) è una vettura simpatica, che ha indubbiamente segnato un'epoca e che resterà nei ricordi di tutti. Fu anche la prima macchina che mio padre comprò dopo il matrimonio, ed ho sempre in mente una sbiaditissima fotografia in bianco e nero di questa cinquecento da cui fanno capolino la testolina bionda di mio fratello e mia mamma. Ci sarei anch'io, ma sono ancora ben nascosto nel grembo di mia mamma ;).
Avrei mille motivi per essere contento, dunque, di questa festa. Ed invece no. Anzi, a dirla tutta questa festa la trovo eccessiva, e mi infastidice pure.
Sarà che, come tutti, lego indissolubilmente la FIAT con Torino, ma in negativo, riconoscendo alla famiglia ovina il merito di aver sviluppato l'economia di una città grazie all'azienda automobilistica ma anche e soprattutto il demerito di averla trasformata nel proprio feudo personale, sbranando ogni possibile concorrente e creando una dipendenza dalla casa madre che, quando la FIAT è andata in crisi, ha rischiato seriamente di disintegrare la città
Poi mettiamo nel calderone che per me FIAT è un acronimo molto più vicino allo sbeffeggiante Fix It Again Tony o (ai tempi di Romiti) Fabbrica Italiana Automobili e Tangenti piuttosto che all'originale Fabbrica Italiana Automobili Torino, che la FIAT viene da sempre associata alla göeba, che FIAT = MAFIAT, e via discorrendo...
Se poi aggiungiamo che per questo scatolotto di lamiera pare che chiederanno una cifra che parte dal 12mila euro per la versione base, il cerchio si chiude.
E non posso fare a meno di ricordare lo spot pubblicitario dedicato alla cinquecento da Elio e le Storie Tese una decina di anni fa:
Elio e le Storie Tese dedicano questa canzone alla Fiat Cinquecento.
Come faranno 4 elefanti a stare in una Cinquecento?
Due davanti e due di dietro.
Come faro' a far l'amore in Cinquecento, con te davanti e il cambio dietro turbato dal presentimento di Cinquecento casse integrazioni, Cinquecento bei milioni, Cinquecento voti alle elezioni ?
Elio e le Storie Tese dedicano questa belissima canzone alla Fiat Cinquecento.
E sono 50000 di bocca e 100000 scopare.
Cinquecento, coi tuoi problemi di avviamento, quell'avventura del momento. Cinquecento, brum bruuuuuuum.
Cinquecento, in camporella Cinquecento. E il posteggio e' facilitato.
Elio e le Storie Tese hanno dedicato questa simpaticissima canzone alla Fiat Cinquecento.
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martedì 26 giugno 2007
domenica 10 giugno 2007
lunedì 4 giugno 2007
Frasi celebri
Claudio Ranieri è il nuovo allenatore dei gobbi. Personaggio pacato, misurato, ottimo tecnico.Mi era simpatico.
Mi era...
Un po' perchè vestendo il bianconero la simpatia cala immediatamente, un po' perchè oggi ha esordito bene,cun una delle sue celebri frasi. Dopo essersi presentato a Parma dicendo che "qui farò solo cadaveri: niente ostaggi", oggi ha reso omaggio ai rivali cittadini (cioè noi...) dando il "bentornato in serie A al Toro".
A Cla'... ma baaaaaaffanculo, va'!!!
Mi era...
Un po' perchè vestendo il bianconero la simpatia cala immediatamente, un po' perchè oggi ha esordito bene,cun una delle sue celebri frasi. Dopo essersi presentato a Parma dicendo che "qui farò solo cadaveri: niente ostaggi", oggi ha reso omaggio ai rivali cittadini (cioè noi...) dando il "bentornato in serie A al Toro".
A Cla'... ma baaaaaaffanculo, va'!!!
lunedì 28 maggio 2007
Verginità violata
0 999 07 10188 (ed il collegato 0 999 07 20053). Ecco.
E cosi' da sabato alle 16:30 non posso più dire "Non ho mai avuto incidenti con torto in vita mia".
E visto che quando faccio le cose mi piace farle bene, a fronte di un sinistro io apro due pratiche, mica una sola come tutti i comuni mortali. Una per il CARD Debitore che pagherà il cinese che mi sono inchiappettato al semaforo, l'altra per i miei danni, che farò riparare presso una di quelle classiche carrozzerie convenzionate che non sai mai quanto ci mangiano su tra loro ed il perito, ma chissenefrega.
E cosi' da sabato alle 16:30 non posso più dire "Non ho mai avuto incidenti con torto in vita mia".
E visto che quando faccio le cose mi piace farle bene, a fronte di un sinistro io apro due pratiche, mica una sola come tutti i comuni mortali. Una per il CARD Debitore che pagherà il cinese che mi sono inchiappettato al semaforo, l'altra per i miei danni, che farò riparare presso una di quelle classiche carrozzerie convenzionate che non sai mai quanto ci mangiano su tra loro ed il perito, ma chissenefrega.
venerdì 25 maggio 2007
Siete dei fottuti LOSTardi
Ieri sera ho visto le ultime due puntate di Lost stagione 3. Dopo un inizio che mi aveva quasi convinto a non proseguire la visione della serie, le ultime 10 puntate sono state un crescendo rossiniano, fino ad arrivare al culmine del season finale.
Se non volete spoiler non cliccate su "Leggi il seguito", ma sappiate che gli autori sono dei fottuti bastardi. Anzi... LOSTardi.
Il finale e' decisamente geniale. Quando credevo che l'episodio fosse finito ho pensato che gli autori erano perversi. Dopo aver annunciato che la serie proseguiva per altre tre stagioni, facevano un episodio finale in cui si presume che arrivino i soccorsi e li salvino dall'isola maledetta, per cui la domanda era: che diavolo ci faranno vedere per altre tre stagioni?
La risposta l'abbiamo avuta subito dopo, quando abbiamo scoperto che quello che credevamo essere l'ennesimo (ed anche un po' fastidioso perche' non se ne vedeva il fine) flashback era in realta' un flasforward.
E' allora che li ho definiti LOSTardi. LOSTardissimi, fottutissimi.
Resistero' sei mesi?
Se non volete spoiler non cliccate su "Leggi il seguito", ma sappiate che gli autori sono dei fottuti bastardi. Anzi... LOSTardi.
Il finale e' decisamente geniale. Quando credevo che l'episodio fosse finito ho pensato che gli autori erano perversi. Dopo aver annunciato che la serie proseguiva per altre tre stagioni, facevano un episodio finale in cui si presume che arrivino i soccorsi e li salvino dall'isola maledetta, per cui la domanda era: che diavolo ci faranno vedere per altre tre stagioni?
La risposta l'abbiamo avuta subito dopo, quando abbiamo scoperto che quello che credevamo essere l'ennesimo (ed anche un po' fastidioso perche' non se ne vedeva il fine) flashback era in realta' un flasforward.
E' allora che li ho definiti LOSTardi. LOSTardissimi, fottutissimi.
Resistero' sei mesi?
giovedì 24 maggio 2007
Ingiustizia è fatta
Una squadra che non avrebbe nemmeno dovuto partecipare alla Champions League, la vince battendo con un gol di culo (anche se SuperPippa dice che è uno schema farsi colpire da Pirlo su punizione...) una squadra che domina in lungo ed in largo pur giocando senza punte, e che appena ne fa entrare una (per inciso la migliore punta, misteriosamente tenuta in panchina per 70 minuti) accorcia le distanze.
Nel frattempo registriamo l'arresto di sette capi ultras di quelli storici (il Barone su tutti) per associazione a delinquere in merito a vicende legate alle recenti polemiche sulla distribuzione dei biglietti da parte della società ai tifosi.
Non per niente il presidente di detta squadra è Silvio Berlusconi...
Nel frattempo registriamo l'arresto di sette capi ultras di quelli storici (il Barone su tutti) per associazione a delinquere in merito a vicende legate alle recenti polemiche sulla distribuzione dei biglietti da parte della società ai tifosi.
Non per niente il presidente di detta squadra è Silvio Berlusconi...
venerdì 11 maggio 2007
Ciao Giorgiana.
Trent'anni fa moriva Giorgiana Masi, grazie ad un colpo di pistola (uno dei tanti di quella manifestazione) sparato dalla Polizia.
Erano i tempi di Kossiga, delle sue leggi speciali, della repressione forte da parte delle forze di polizia, della transizione e del passaggio di molti giovani dalla politica extraparlamentare alla lotta armata.
La grossa differenza con tutto questo scenario, è che quella manifestazione (a favore degli otto referendum promossi dai radicali) era inizialmente pacifica, ma fu chiaramente presa a pretesto da Kossiga ed i suoi sgherri per mostrare i muscoli e chiarire chi comandava. Dopo i primi autonmi con la pistola a Via De Amicis a Milano, apparvero i primi poliziotti infiltrati, altrettanto armati.
Come tutte le cose in Italia, nonostante una marea di evidenze poco confutabili, il processo per la morte di Giorgiana Masi termino' in una bolla di sapone. L'importante è non dimenticare. Non dimenticare una tragica stagione in cui i giovani (almeno quelli che non erano storditi dalla droga) si picchiavano e si sparavano in piazza per il colore della propria bandiera, andando inesorabilmente versol'autodistruzione della lotta armata.
E Cossiga e' senatore a vita...
Erano i tempi di Kossiga, delle sue leggi speciali, della repressione forte da parte delle forze di polizia, della transizione e del passaggio di molti giovani dalla politica extraparlamentare alla lotta armata.
La grossa differenza con tutto questo scenario, è che quella manifestazione (a favore degli otto referendum promossi dai radicali) era inizialmente pacifica, ma fu chiaramente presa a pretesto da Kossiga ed i suoi sgherri per mostrare i muscoli e chiarire chi comandava. Dopo i primi autonmi con la pistola a Via De Amicis a Milano, apparvero i primi poliziotti infiltrati, altrettanto armati.
Come tutte le cose in Italia, nonostante una marea di evidenze poco confutabili, il processo per la morte di Giorgiana Masi termino' in una bolla di sapone. L'importante è non dimenticare. Non dimenticare una tragica stagione in cui i giovani (almeno quelli che non erano storditi dalla droga) si picchiavano e si sparavano in piazza per il colore della propria bandiera, andando inesorabilmente versol'autodistruzione della lotta armata.
E Cossiga e' senatore a vita...
Esportiamo cultura
Da qualche anno esiste a Torino "Torino Cronaca", un simpatico quotidiano low-cost (prima 10 centesimi, da qualche tempo ne costa 20, un aumento secco del 100%...), che si è sempre distinto per i toni pacati, i titoli moderati e l'analisi riflessiva dei fatti locali, in pieno stile "Cronaca Vera".
Leggo che da qualche giorno questo giornale vende (per ora regala) un suo clone a Milano e Provincia, con il titolo di "Cronaca Qui".
Se volete farvi due risate, acquistatelo.
Se cercate delle notizie serie, rivolgetevi altrove.
Se Milano ci frega anche questo, oltre alle mille iniziative nate sotto la Mole ed emigrate sotto la Madunina, i torinesi non ne soffriranno di certo.
Leggo che da qualche giorno questo giornale vende (per ora regala) un suo clone a Milano e Provincia, con il titolo di "Cronaca Qui".
Se volete farvi due risate, acquistatelo.
Se cercate delle notizie serie, rivolgetevi altrove.
Se Milano ci frega anche questo, oltre alle mille iniziative nate sotto la Mole ed emigrate sotto la Madunina, i torinesi non ne soffriranno di certo.
martedì 1 maggio 2007
Scuola di musica
Stavo distrattamente "ascoltando" i suoni che uscivano dalla televisione. Rai3 si collegava con Piazza San Giovanni ed il concerto del 1 Maggio. Do' uno sguardo... vedo Mauro Pagani con il suo violino che parte... E partono i migliori quindici minuti musicali della TV che io ricordi da diversi anni a questa parte. Prima intonano una potente "21st Century schizoid man" dei King Crimson, poi si passa alla splendida canzone beatlesiana "The Long and Winding road". Arriva il chitarrista delle Vibrazioni, e parte un riff con un tiro della madonna: è lui, Jimi Hendrix, "Purple Haze". Impossibile stare fermi e non seguire il ritmo, anche se suonare Hendrix con una Gibson diavoletto equivale a giocare a calcio con gli scarponi da sci. Ci si calma di nuovo, con un classico di Bob Dylan: "Forever Young". E poi, nella migliore delle tradizioni rockettare, si finisce con uno splendido medley: Rolling Stones - Honky Tonk Woman / Free - All right now / Yes - It's only rock'n'roll but i like it.
Wow... W-O-W!!!!
Se anche uno solo dei pischelletti presenti in piazza San Giovanni che vive a Pane e Gigidalessiozioffà ha apprezzato questa musica e gli viene voglia di approfondirla un po', è un altro strappato dalla brutta strada della musica (?!?) moderna.
Wow... W-O-W!!!!
Se anche uno solo dei pischelletti presenti in piazza San Giovanni che vive a Pane e Gigidalessiozioffà ha apprezzato questa musica e gli viene voglia di approfondirla un po', è un altro strappato dalla brutta strada della musica (?!?) moderna.
mercoledì 18 aprile 2007
Credito zero
"Credito zero" è il nome dell'iniziativa di un gruppo di torinesi ("casualmente" di fede calcistica di quella squadra che non indossa le divise dei commessi di Footlocker) che ha promosso una raccolta di firme per proporre un referendum abrogativo verso la delibera comunale che permetteva, in caso di assegnazione degli Europei 2012 all'Italia, alla suqdra che indossa le suddette divise dei commessi di Footlocker di farsi un centro commerciale (non gia' "ristrutturarsi uno stadio", attenzione...) usufruendo di un prestito a tasso zero dal Credito Sportivo.
Lascio al lettore immaginare dalle tasche di chi il Credito Sportivo preleva i soldi per ripagare gli interessi di detto prestito che, per inciso, ammontano a circa 66 milioni di euro. Malcontati.
Credito zero è dalle 11 di stamattina, anche il peso politico che oramai l'Italia del pallone, soffocata da Abeti e Matarresi, ha nel resto d'Europa (e del mondo).
E, a proposito di Matarrese, proprio ieri sera lo ascoltavo ai microfoni di Rai Sport asserire che "Non si capisce come l'UEFA abbia anche solo accettato di esaminare le candidature di Croazia/Ungheria e Polonia/Ucraina in presenza di una potenza del calcio come l'Italia".
Don Tonino: ora l'ha capito?
Lascio al lettore immaginare dalle tasche di chi il Credito Sportivo preleva i soldi per ripagare gli interessi di detto prestito che, per inciso, ammontano a circa 66 milioni di euro. Malcontati.
Credito zero è dalle 11 di stamattina, anche il peso politico che oramai l'Italia del pallone, soffocata da Abeti e Matarresi, ha nel resto d'Europa (e del mondo).
E, a proposito di Matarrese, proprio ieri sera lo ascoltavo ai microfoni di Rai Sport asserire che "Non si capisce come l'UEFA abbia anche solo accettato di esaminare le candidature di Croazia/Ungheria e Polonia/Ucraina in presenza di una potenza del calcio come l'Italia".
Don Tonino: ora l'ha capito?
martedì 10 aprile 2007
I sette re di Roma
11' M. Carrick
17' A. Smith
19' W. Rooney
44' C. Ronaldo
49' C. Ronaldo
60' M. Carrick
81' P. Evra
17' A. Smith
19' W. Rooney
44' C. Ronaldo
49' C. Ronaldo
60' M. Carrick
81' P. Evra
venerdì 16 marzo 2007
Cosa me tocca fa'...
Era dal 1991 che non mi toccava essere contento per un eventuale successo della Ferrari. Allora il pilota era Alain Prost. Ritirato il professore, il mio tifo (tiepido, a dire il vero) in formula 1 e' andato a Mika Hakkinen, per poi passare all'altro finnico Kimi Raikkonen. E proprio l'ingaggio di Kimi da parte della rossa, mi costringerà a non provare più quel sottile brivido di piacere quando la vedev uscire di strada o arrivare dietro agli altri (cosa che, in realtà, è capitata assai di rado negli ultimi cinque anni).
Continua comunque ad essere un mistero, a mio modo di vedere, il modo con cui gli italiani fanno il tifo in Formula 1. Credo sia l'unica popolazione che fa il tifo per una scuderia in uno sport prettamente individuale (prova ne è che, ad esempio, nel MotoGP la gente tifa per Valentino Rossi, mica per la moto che guida...).
E' come se gli appassionati di ciclismo facessero il tifo per la Marcatone Uno...patetico.
Ma la rossa è la rossa... facciamocene una ragione (almeno finchè saremo costretti ad essere contenti per le vittorie di Raikkonen su Ferrari).
Continua comunque ad essere un mistero, a mio modo di vedere, il modo con cui gli italiani fanno il tifo in Formula 1. Credo sia l'unica popolazione che fa il tifo per una scuderia in uno sport prettamente individuale (prova ne è che, ad esempio, nel MotoGP la gente tifa per Valentino Rossi, mica per la moto che guida...).
E' come se gli appassionati di ciclismo facessero il tifo per la Marcatone Uno...patetico.
Ma la rossa è la rossa... facciamocene una ragione (almeno finchè saremo costretti ad essere contenti per le vittorie di Raikkonen su Ferrari).
martedì 13 marzo 2007
Papa Ratzi e la coerenza
Sono sempre stato convinto che la coerenza sia una delle migliori virtù umane, e per questo molto ma molto rara. Sono anche convinto che, come si dice, "solo gli stolti non cambiano mai idea".
Ma spesso a cambiarla sono gli opportunisti e gli ipocriti, come Papa Ratzinger.
Nell'enciclica Deus caritas est del Gennaio 2006, il Pontefice dichiarava: "La chiesa non deve fare politica".
Nell'Esortazione Apostolica del 13 Marzo in vista dell'Eucarestia. sostiene invece che i politici non dovrebbero votare e sostenere delle leggi che vanno contro natura.
Basterebbe decidersi...
Ma spesso a cambiarla sono gli opportunisti e gli ipocriti, come Papa Ratzinger.
Nell'enciclica Deus caritas est del Gennaio 2006, il Pontefice dichiarava: "La chiesa non deve fare politica".
Nell'Esortazione Apostolica del 13 Marzo in vista dell'Eucarestia. sostiene invece che i politici non dovrebbero votare e sostenere delle leggi che vanno contro natura.
Basterebbe decidersi...
mercoledì 7 marzo 2007
La legge è uguale per tutti?
C'era una volta la flagranza di reato. Si verificava quando eri colto, appunto, in flagrante nel commettere un reato, per cui scattava la denuncia in automatico e dovevi rispondere dei tuoi atti davanti ad un giudice.
Qualche tempo fa è nata la sorellina minore, la cosiddetta "flagranza differita", che permette ad un funzionario di polizia di arrestare una persona fino a 48 ore dopo aver commesso il fatto come se fosse stato colto in flagrante.
Una misura cosi' drastica è stata presa, ed è applicabile esclusivamente per i cosiddetti "reati da stadio", cioè quelli commessi all'interno di un impianto sportivo o nel raggio di 500 metri da esso, e documentati da fotografie e/o filmati delle telecamere di sorveglianza.
Sorvoliamo sulla cura con cui vengono identificate le persone da queste foto o da questi filmati (che gli esempi riempirebbero questo blog...) e soffermiamoci su un particolare. La scorsa settimana ho sentito al TG regionale il Procuratore Capo di Torino Maddalena, lamentarsi dell'impotenza contro gli spacciatori che infestano alcune zone della città (dotate di telecamere di sorveglianza, spesso e volentieri...) perchè lo spaccio è uno di quei reati in cui la mancanza di flagranza porta al non luogo a procedere verso l'eventuale imputato.
Ora, procuratore, mi faccia capire... Io vado allo stadio, tiro una bottiglietta in campo (facciamo un esempio...), le telecamere mi inquadrano, mi riprendono, lei mi riconosce e due giorni dopo mi viene a prendere a casa per processarmi e darmi fino a cinque anni di galera.
Uno spacciatore vende droga, viene ripreso da una telecamera di sorveglianza, riconosciuto e... lasciato stare perchè manca la flagranza del reato.
C'e' qualcosa che non capisco?
Qualche tempo fa è nata la sorellina minore, la cosiddetta "flagranza differita", che permette ad un funzionario di polizia di arrestare una persona fino a 48 ore dopo aver commesso il fatto come se fosse stato colto in flagrante.
Una misura cosi' drastica è stata presa, ed è applicabile esclusivamente per i cosiddetti "reati da stadio", cioè quelli commessi all'interno di un impianto sportivo o nel raggio di 500 metri da esso, e documentati da fotografie e/o filmati delle telecamere di sorveglianza.
Sorvoliamo sulla cura con cui vengono identificate le persone da queste foto o da questi filmati (che gli esempi riempirebbero questo blog...) e soffermiamoci su un particolare. La scorsa settimana ho sentito al TG regionale il Procuratore Capo di Torino Maddalena, lamentarsi dell'impotenza contro gli spacciatori che infestano alcune zone della città (dotate di telecamere di sorveglianza, spesso e volentieri...) perchè lo spaccio è uno di quei reati in cui la mancanza di flagranza porta al non luogo a procedere verso l'eventuale imputato.
Ora, procuratore, mi faccia capire... Io vado allo stadio, tiro una bottiglietta in campo (facciamo un esempio...), le telecamere mi inquadrano, mi riprendono, lei mi riconosce e due giorni dopo mi viene a prendere a casa per processarmi e darmi fino a cinque anni di galera.
Uno spacciatore vende droga, viene ripreso da una telecamera di sorveglianza, riconosciuto e... lasciato stare perchè manca la flagranza del reato.
C'e' qualcosa che non capisco?
venerdì 23 febbraio 2007
Ricevo, rispondo e rimbalzo
Ricevo da Giovanni e compilo, dopodichè passo la palla ad Un ragazzo fortunato (sperando la raccolga, e non faccia come il proprietario del suo nick ;) )...
Le 5 cose che mi mancano degli Stati Uniti
Le 5 cose che mi mancano degli Stati Uniti
White Sands National Monument. Un posto che ti lascia a bocca aperta. Un desetro in polvere di gesso grande quanto il Piemonte intero.
Il dollaro, nel senso della cartamoneta. E' una banconota che mi ha sempre affascinato, ed "in mano" ti da' una sensazione speciale rispetto a tutte le altre banconote del mondo.I biglietti
giovedì 22 febbraio 2007
Crisi di governo.
IL Governo Prodi non è durato nemmeno un anno. Il Primo Ministro ha dato ieri le dimissioni a seguito della sconfitta al Senato della mozione D'Alema sulla missione in Afghanistan.
Mi sorgono spontanee alcune considerazioni, che lascio a voi lettori collegare tra di loro (se mai collegamento ci può essere, ovviamente).
Mi sorgono spontanee alcune considerazioni, che lascio a voi lettori collegare tra di loro (se mai collegamento ci può essere, ovviamente).
- Il Centrosinistra attribuisce le colpe dello scivolone alla sinistra radicale, accusandola di slealtà nei confronti del Governo ed accusandola di non aver rispettato il programma o, quantomeno, di non essersi piegati alla logica del bene comune ed alla ragion di stato.
- La sinistra radicale ha votato SI alla mozione D'Alema, tranne due persone: Turigliatto e Rossi. Come si può chiaramente evincere dal resoconto della votazione, uno non era conteggiato tra gli aventi diritto al voto in quanto dimissionario, l'altro non ha votato (e non si è, quindi, astenuto). Se anche avessero votato SI, avrebbero avuto 160 voti a fronte di un quorum richiesto di 161.
- Due senatori a vita (Andreotti e Pininfarina) si sono astenuti, che equivale a votare NO.
- Il Centrodestra compatto ha votato contro una missione creata e messa in piedi dal governo Berlusconi e chiaramente sostenuta da tutti. Pur di fare cadere il Governo, quindi, hanno votato contro una cosa per la quale erano ampiamente a favore.
- Visto che oramai è chiaro che le votazioni parlamentari non dipendono dall'argomento trattato, ma sono sempre e solo lo spunto per dare spallate e fare cadere governi, io proporrei di abolirle e sostituirle d'ufficio con il voto di fiducia. Tanto è uguale...
sabato 10 febbraio 2007
La cinquina del questore Berrettoni
Stefano Berrettoni èil questore di Torino, noto per la forte repressione che ha messo in atto nei confronti dei gruppi organizzati della curva maratona dal momento del suo insediamento.
Ovviamente il nostro fido tutore dell'ordine non si è lasciato scappare l'occasione, ed ha iniziato ad utilizzare la DASPO preventiva a volontà, dispensando il provvedimento a destra ed a manca, come se in curva fossimo tutti terroristi.
Ma il meglio di sè l'ha dato con la cinquina di raccomandazioni per la partita di domani:
Ovviamente il nostro fido tutore dell'ordine non si è lasciato scappare l'occasione, ed ha iniziato ad utilizzare la DASPO preventiva a volontà, dispensando il provvedimento a destra ed a manca, come se in curva fossimo tutti terroristi.
Ma il meglio di sè l'ha dato con la cinquina di raccomandazioni per la partita di domani:
- PUNTO PRIMO) domani con la digos non ci sarà nessuna possibilità di dialogo e nessuna possibilità di mediazione in merito agli ordini che sono stati loro impartiti;
- PUNTO SECONDO) nessuna asta di nessun tipo (neanche di plastica) entrerà in Maratona, anzi esserne trovati in possesso anche fuori dallo stadio può essere causa di provvedimento di diffida;
- PUNTO TERZO) chi sarà fermato a volto coperto da sciarpa o altro (anche se per il freddo) può incorrere in diffida;
- PUNTO QUARTO) chi urlerà cori o grida inneggianti alla violenza o contro le forze dell'ordine, qualora identificato verrà diffidato;
- PUNTO QUINTO) chi sarà trovato in possesso di striscioni, sciarpe, bandiere, magliette, cappellini o quant'altro inneggianti alla violenza, o con scritte a favore dei diffidati, o con la scitta ACAB, sarà fermato e nel migliore dei casi diffidato.
giovedì 8 febbraio 2007
Chi ha fatto la spia?
Ieri ed oggi mi sono arrivati due messaggi che il filtro anti-spam ha lasciato passare.
Dopo aver finito di ridere, però, mi sono chiesto: chi ha fatto la spia? La notizia è già arrivata a tutti? Che figura...
Espandi il messaggio per leggere il testo dell'e-mail.
ciao...
a posto? Riesci a tenerlo su?
Se spesso non ce la fai,
ma anche se vuoi regalarle ore di rapporto intensto
http://tinyurl.com/2vfshj
Questo è un rimedio naturale, privo delle controindicazioni dei
farmaci,
non serve la ricetta, e soprattutto costa molto meno!
Il tuo problema è che ce l'hai piccolo?
clicca e guarda in alto
tanti baci
:P
Dopo aver finito di ridere, però, mi sono chiesto: chi ha fatto la spia? La notizia è già arrivata a tutti? Che figura...
Espandi il messaggio per leggere il testo dell'e-mail.
ciao...
a posto? Riesci a tenerlo su?
Se spesso non ce la fai,
ma anche se vuoi regalarle ore di rapporto intensto
http://tinyurl.com/2vfshj
Questo è un rimedio naturale, privo delle controindicazioni dei
farmaci,
non serve la ricetta, e soprattutto costa molto meno!
Il tuo problema è che ce l'hai piccolo?
clicca e guarda in alto
tanti baci
:P
martedì 6 febbraio 2007
Violenza chiama violenza
Ho pensato molto a cosa scrivere sui fatti di Catania e, soprattutto, sul can can che si è scatenato prevedibilmente subito dopo.
Ci ho pensato molto perchè è un argomento che mi tocca da vicino, ed è un mondo che conosco benissimo, a differenza di centinaia di parolai e pennivendoli che scrivono o sparano fesserie gigantesche senza mai nemmeno essere entrati in una curva in vita loro, e senza nemmeno sapere come si svolge la vita di curva.
Credo che quello che scriverò non piacerà a molti. Anzi, non piacerà quasi a nessuno.
Innanzitutto credo sia necessario fare qualche premessa, doverosa ed importante. Non sono contento che sia morto "uno sbirro". Chi lo ha ammazzato non gode del mio rispetto, come non gode del rispetto di tutto il movimento ultras italiano, checchè i pennivendoli di cui sopra ne dicano.
Chi conosce un minimo le dinamiche di curva, la cosiddetta "mentalità ultras", sa che ciò che è successo a Catania c'entra solo marginalmente con i gruppi organizzati, ma non è mia intenzione assolvere totalmente un movimento che esso stesso, in alcune sue componenti, è perfettamente consapevole che le mutazioni a cui è andato incontro negli ultimi 15-20 anni l'hanno portato ad una deriva pericolosa in primis per sè stesso.
E' per questo motivo che non voglio tanto commentare il fatto in sè (che, ahimè, si commenta da solo), quanto analizzare le premesse che hanno portato alla conclusione, e soprattutto le reazioni successive.
Raciti e' il primo poliziotto ucciso in manifestazioni sportive, ma per me non si è mai trattato di sapere "se" sarebbe successo. Si è sempre solo trattato di sapere "quando" sarebbe successo, perchè era nell'aria da molti anni.
Piano piano abbiamo assistito ad una presa di coscienza da parte del mondo ultras che, progressivamente, si è reso conto della sua forza ed ha iniziato a reagire sempre più platealmente e violentemente alla continua provocazione e repressione da parte dei cosiddetti tutori dell'ordine.
Intendiamoci: gli ultras non sono dei santi. Provocazioni e comportamenti poco consoni arrivano anche da parte loro, ed in grande quantità, ma la rispopsta dello Stato è sempre stata atta ad alzare il livello dello scontro, piuttosto che abbassarlo.
Chi ricorda l'esperimento degli anni 80 con la polizia in curva? Coincise con una decisa recrudescenza degli episodi di violenza, e la curva divenne davvero un posto pericoloso dove andare a vedere la partita. Non a causa degli ultras, ma a causa della presenza della Polizia, che in caso di "necessità" avanzava a suon di manganellate a estra ed a manca senza guardare in faccia nessuno, colpendo anche (se non soprattutto) persone che nulla stavano facendo e nulla avevano a che fare con eventuali risse.
Allora bastavano venti carabinieri in curva, qualche manganellata e via. Se la cosa si ripetesse ora, quei venti carabinieri sarebbero morti ancor prima di abbassare la visiera del casco. Una volta non si caricava la polizia, oggi si, proprio per il discorso che facevo prima.
Agli episodi di violenza lo Stato ha sempre risposto con la repressione piu' becera, anzichè con la prevenzione e l'educazione. Ed è perfettamente nella logica delle cose che la repressione produca null'altro che una reazione sempre più spropositata.
La risposta dello Stato la vediamo ogni giorno: è lo Stato che per debellare il fenomeno della prosstituzione colpisce i clienti, invece di chi importa ragazze dai paesi dell'Est o dall'Africa e le sfrutta sulle strade. E' lo stato che, mentre i Black Block devastano una città in assoluta tranquillità, manganella con violenza inaudita i manifestanti pacifici da un'altra parte della città, fa irruzione nelle scuole nascondendo delle molotov e fingendo un accoltellamento per giustificare un vero e proprio pestaggio sistematico. E' lo stato che sequestra fino a mezzanotte 1100 tifosi nel settore ospiti e poi ne diffida i due terzi (compresi donne, anziani e bambini). E' lo stato che ti recapita un daspo per incidenti occorsi mentre tu eri a 300 chilometri di distanza. Poi farai ricorso, ma intanto il tuo daspo te lo tieni fino a nuovo ordine.
E qui arriviamo alla risposta delle istituzioni all'uccisione di Raciti.
Daspo preventivo: ora ti possono diffidare ancora prima che tu commetta qualsiasi cosa. Aberrante.
Niente più biglietti di gruppo per le trasferte. Bene, cosi' tutti allo stadio come cani sciolti e più nessuna possibilità di scortare le tifoserie avversarie. Geniale
Partite a porte chiuse negli stadi non a norma. Ottimo, vai a dirlo all'abbonato di rettilineo che in vita sua non ha mai nemmeno tirato una pallina di carta al vicino di banco, che ha pagato uno sproposito per vedersi la partita in TV.
Inoltre, parliamo dei cosiddetti stadi a norma del decreto Pisanu. L'Olimpico di Torino è il modello da imitare, uno stadio a norma e sicuro a tutti gli effetti. Ben lo sa quel povero signore che qualche mese fa morì per infarto in curva primavera durante Torino - Sampdoria, infarto procurato dallo scoppio di una bomba carta nelle sue vicinanze. Un morto da stadio passato sotto silenzio, forse perchè non portava una divisa, o forse perchè nello stadio gioiello del decreto Pisanu non si può morire in quella maniera.
E per chiudere, faccio i miei più sinceri complimenti a Chiamparino, una persona che stimo ed un sindaco di cui sono orgoglioso, anche se in questo caso anch'egli ha parlato senza prima collegare il cervello.
La sua proposta verte su due punti fondamentali: spettatori tutti seduti e nessuna possibilità di cambiare posto, altrimenti si sospendono le partite.
Bene. Caro sindaco, ho solo due appunti da fare alla sua proposta. Primo: io starò seduto quando, da seduto, potrò vedere la partita senza problemi. Se ho la sfortuna di essere in prima fila e mi siedo, il mancorrente della balconata mi impedisce la visione del campo. Se invece sono al primo anello, da qualunque punto, dalla prima (dove non si vede nulla) all'ultima fila (dove si vede poco), non ho la visuale completa del campo. E quindi perchè dovrei stare seduto per non vedere nulla?
Secondo: io rispetterò il posto indicato sul mio biglietto quando mi sarà data la possibilità di sceglierlo. Fin quando il numero verrà generato a caso anche quando acquisto più biglietti (uno magari vorrebbe andare a vedere la partita con gli amici stando tutti vicini, che ne pensa, Sindaco?), mi riterrò libero di andare a vedere la partita dove meglio mi aggrada.
Ci ho pensato molto perchè è un argomento che mi tocca da vicino, ed è un mondo che conosco benissimo, a differenza di centinaia di parolai e pennivendoli che scrivono o sparano fesserie gigantesche senza mai nemmeno essere entrati in una curva in vita loro, e senza nemmeno sapere come si svolge la vita di curva.
Credo che quello che scriverò non piacerà a molti. Anzi, non piacerà quasi a nessuno.
Innanzitutto credo sia necessario fare qualche premessa, doverosa ed importante. Non sono contento che sia morto "uno sbirro". Chi lo ha ammazzato non gode del mio rispetto, come non gode del rispetto di tutto il movimento ultras italiano, checchè i pennivendoli di cui sopra ne dicano.
Chi conosce un minimo le dinamiche di curva, la cosiddetta "mentalità ultras", sa che ciò che è successo a Catania c'entra solo marginalmente con i gruppi organizzati, ma non è mia intenzione assolvere totalmente un movimento che esso stesso, in alcune sue componenti, è perfettamente consapevole che le mutazioni a cui è andato incontro negli ultimi 15-20 anni l'hanno portato ad una deriva pericolosa in primis per sè stesso.
E' per questo motivo che non voglio tanto commentare il fatto in sè (che, ahimè, si commenta da solo), quanto analizzare le premesse che hanno portato alla conclusione, e soprattutto le reazioni successive.
Raciti e' il primo poliziotto ucciso in manifestazioni sportive, ma per me non si è mai trattato di sapere "se" sarebbe successo. Si è sempre solo trattato di sapere "quando" sarebbe successo, perchè era nell'aria da molti anni.
Piano piano abbiamo assistito ad una presa di coscienza da parte del mondo ultras che, progressivamente, si è reso conto della sua forza ed ha iniziato a reagire sempre più platealmente e violentemente alla continua provocazione e repressione da parte dei cosiddetti tutori dell'ordine.
Intendiamoci: gli ultras non sono dei santi. Provocazioni e comportamenti poco consoni arrivano anche da parte loro, ed in grande quantità, ma la rispopsta dello Stato è sempre stata atta ad alzare il livello dello scontro, piuttosto che abbassarlo.
Chi ricorda l'esperimento degli anni 80 con la polizia in curva? Coincise con una decisa recrudescenza degli episodi di violenza, e la curva divenne davvero un posto pericoloso dove andare a vedere la partita. Non a causa degli ultras, ma a causa della presenza della Polizia, che in caso di "necessità" avanzava a suon di manganellate a estra ed a manca senza guardare in faccia nessuno, colpendo anche (se non soprattutto) persone che nulla stavano facendo e nulla avevano a che fare con eventuali risse.
Allora bastavano venti carabinieri in curva, qualche manganellata e via. Se la cosa si ripetesse ora, quei venti carabinieri sarebbero morti ancor prima di abbassare la visiera del casco. Una volta non si caricava la polizia, oggi si, proprio per il discorso che facevo prima.
Agli episodi di violenza lo Stato ha sempre risposto con la repressione piu' becera, anzichè con la prevenzione e l'educazione. Ed è perfettamente nella logica delle cose che la repressione produca null'altro che una reazione sempre più spropositata.
La risposta dello Stato la vediamo ogni giorno: è lo Stato che per debellare il fenomeno della prosstituzione colpisce i clienti, invece di chi importa ragazze dai paesi dell'Est o dall'Africa e le sfrutta sulle strade. E' lo stato che, mentre i Black Block devastano una città in assoluta tranquillità, manganella con violenza inaudita i manifestanti pacifici da un'altra parte della città, fa irruzione nelle scuole nascondendo delle molotov e fingendo un accoltellamento per giustificare un vero e proprio pestaggio sistematico. E' lo stato che sequestra fino a mezzanotte 1100 tifosi nel settore ospiti e poi ne diffida i due terzi (compresi donne, anziani e bambini). E' lo stato che ti recapita un daspo per incidenti occorsi mentre tu eri a 300 chilometri di distanza. Poi farai ricorso, ma intanto il tuo daspo te lo tieni fino a nuovo ordine.
E qui arriviamo alla risposta delle istituzioni all'uccisione di Raciti.
Daspo preventivo: ora ti possono diffidare ancora prima che tu commetta qualsiasi cosa. Aberrante.
Niente più biglietti di gruppo per le trasferte. Bene, cosi' tutti allo stadio come cani sciolti e più nessuna possibilità di scortare le tifoserie avversarie. Geniale
Partite a porte chiuse negli stadi non a norma. Ottimo, vai a dirlo all'abbonato di rettilineo che in vita sua non ha mai nemmeno tirato una pallina di carta al vicino di banco, che ha pagato uno sproposito per vedersi la partita in TV.
Inoltre, parliamo dei cosiddetti stadi a norma del decreto Pisanu. L'Olimpico di Torino è il modello da imitare, uno stadio a norma e sicuro a tutti gli effetti. Ben lo sa quel povero signore che qualche mese fa morì per infarto in curva primavera durante Torino - Sampdoria, infarto procurato dallo scoppio di una bomba carta nelle sue vicinanze. Un morto da stadio passato sotto silenzio, forse perchè non portava una divisa, o forse perchè nello stadio gioiello del decreto Pisanu non si può morire in quella maniera.
E per chiudere, faccio i miei più sinceri complimenti a Chiamparino, una persona che stimo ed un sindaco di cui sono orgoglioso, anche se in questo caso anch'egli ha parlato senza prima collegare il cervello.
La sua proposta verte su due punti fondamentali: spettatori tutti seduti e nessuna possibilità di cambiare posto, altrimenti si sospendono le partite.
Bene. Caro sindaco, ho solo due appunti da fare alla sua proposta. Primo: io starò seduto quando, da seduto, potrò vedere la partita senza problemi. Se ho la sfortuna di essere in prima fila e mi siedo, il mancorrente della balconata mi impedisce la visione del campo. Se invece sono al primo anello, da qualunque punto, dalla prima (dove non si vede nulla) all'ultima fila (dove si vede poco), non ho la visuale completa del campo. E quindi perchè dovrei stare seduto per non vedere nulla?
Secondo: io rispetterò il posto indicato sul mio biglietto quando mi sarà data la possibilità di sceglierlo. Fin quando il numero verrà generato a caso anche quando acquisto più biglietti (uno magari vorrebbe andare a vedere la partita con gli amici stando tutti vicini, che ne pensa, Sindaco?), mi riterrò libero di andare a vedere la partita dove meglio mi aggrada.
mercoledì 31 gennaio 2007
Le ultime parole famose
Qualche tempo fa, parlando di sua moglie, il Cavaliere disse che Veronica era una di quelle persone che non ti farebbero mai fare brutta figura. Mai.
Mai?
Credo che la prossima volta, prima di lasciarsi andare con le galanterie ci penserà due volte. Perchè questa volta Veronica si è incazzata a bestia, e non le manda a dire.
Mai?
Credo che la prossima volta, prima di lasciarsi andare con le galanterie ci penserà due volte. Perchè questa volta Veronica si è incazzata a bestia, e non le manda a dire.
giovedì 18 gennaio 2007
Scuola di polizia
La Polizia di Stato italiana ha assunto il famoso mago illusionista David Copperfield per una missione pericolosa e molto importante. Copperfield non si è lasciato pregare ed ha messo a punto il suo trucco in men che non si dica.
Cosa volete che fosse, rispetto alla Statua della Libertà, far sparire quattro molotov che gli sbirri del G8 si portarono da casa e piazzarono dentro la famigerata scuola Diaz per giustificare una violentissima ed indiscriminata azione di forza contro i pericolosissimi anarco-insurrezionalisti che stavano tranquillamente dormendo?
Ora si attende il scondo colpo da maestro di Copperfield: far sparire il poliziotto che si autoaccoltello' (nel giubbotto antiproiettile, ovviamente) per giustificare le manganellate con una presunta aggressione all'arma bianca.
Cosa volete che fosse, rispetto alla Statua della Libertà, far sparire quattro molotov che gli sbirri del G8 si portarono da casa e piazzarono dentro la famigerata scuola Diaz per giustificare una violentissima ed indiscriminata azione di forza contro i pericolosissimi anarco-insurrezionalisti che stavano tranquillamente dormendo?
Ora si attende il scondo colpo da maestro di Copperfield: far sparire il poliziotto che si autoaccoltello' (nel giubbotto antiproiettile, ovviamente) per giustificare le manganellate con una presunta aggressione all'arma bianca.
martedì 16 gennaio 2007
Al Bar Elena
"Al Bar Elena stile liberty
ti ho incontrata ieri per motivi seri.
La mia piccola "coca" non c'era.
M'hai venduto un pò di erbetta leggera."
Anna se n'è andata a 82 anni.
Anna era la vecchina del Bar Elena, il caffe' di Piazza Vittorio che aveva ospitato Nietzsche (quando era gestito da Elena, la mamma di Anna, ovviamente), che aveva visto Cesare Pavese sorseggiare l'ultimo caffè prima di rinchiudersi in hotel e spararsi, che aveva visto passare tutti i grossi nomi della politica e della cultura torinese anni 60/70, che per noi tardo liceali/primi universitari era ritrovo abituale, vista la vicinanza con Palazzo Nuovo ed alcune facoltà scientifiche.
E poi c'era lei, l'indimenticabile canzone di Maolucci con l'inconfondibile arpeggio alla chitarra di Marcello Capra.
ti ho incontrata ieri per motivi seri.
La mia piccola "coca" non c'era.
M'hai venduto un pò di erbetta leggera."
Anna se n'è andata a 82 anni.
Anna era la vecchina del Bar Elena, il caffe' di Piazza Vittorio che aveva ospitato Nietzsche (quando era gestito da Elena, la mamma di Anna, ovviamente), che aveva visto Cesare Pavese sorseggiare l'ultimo caffè prima di rinchiudersi in hotel e spararsi, che aveva visto passare tutti i grossi nomi della politica e della cultura torinese anni 60/70, che per noi tardo liceali/primi universitari era ritrovo abituale, vista la vicinanza con Palazzo Nuovo ed alcune facoltà scientifiche.
E poi c'era lei, l'indimenticabile canzone di Maolucci con l'inconfondibile arpeggio alla chitarra di Marcello Capra.
giovedì 11 gennaio 2007
Un bagno a Ustica
Ora e' ufficiale. 27 anni fa un gruppo di turisti decise di prendere un volo di linea e lanciarsi per farsi un bagno nelle splendide acque di Ustica. Nel mentre, alcuni mig libici e caccia americani si esibivano in uno spettacolo aereo che faceva parte delle attrazioni comprese nel pacchetto turistico (inseguimenti, lancio di missili, abbattimenti, e chi piu' ne ha piu' ne metta).
Per non disturbare la vacanza di questi allegri turisti, furono fatte sparire tutte le tracce radar relative ai voli in quella zona e le comunicazioni radio vennero manipolate. Non sia mai che per qualche caso fortuito si fosse reso necessario disturbare un gruppo di bagnanti intento a nuotare ed a divertirsi tranquillamente, come dimostra una foto dell'epoca.
Per non disturbare la vacanza di questi allegri turisti, furono fatte sparire tutte le tracce radar relative ai voli in quella zona e le comunicazioni radio vennero manipolate. Non sia mai che per qualche caso fortuito si fosse reso necessario disturbare un gruppo di bagnanti intento a nuotare ed a divertirsi tranquillamente, come dimostra una foto dell'epoca.
VERGOGNATEVI!!!
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