giovedì 22 febbraio 2007

Crisi di governo.

IL Governo Prodi non è durato nemmeno un anno. Il Primo Ministro ha dato ieri le dimissioni a seguito della sconfitta al Senato della mozione D'Alema sulla missione in Afghanistan.
Mi sorgono spontanee alcune considerazioni, che lascio a voi lettori collegare tra di loro (se mai collegamento ci può essere, ovviamente).
  • Il Centrosinistra attribuisce le colpe dello scivolone alla sinistra radicale, accusandola di slealtà nei confronti del Governo ed accusandola di non aver rispettato il programma o, quantomeno, di non essersi piegati alla logica del bene comune ed alla ragion di stato.
  • La sinistra radicale ha votato SI alla mozione D'Alema, tranne due persone: Turigliatto e Rossi. Come si può chiaramente evincere dal resoconto della votazione, uno non era conteggiato tra gli aventi diritto al voto in quanto dimissionario, l'altro non ha votato (e non si è, quindi, astenuto). Se anche avessero votato SI, avrebbero avuto 160 voti a fronte di un quorum richiesto di 161.
  • Due senatori a vita (Andreotti e Pininfarina) si sono astenuti, che equivale a votare NO.
  • Il Centrodestra compatto ha votato contro una missione creata e messa in piedi dal governo Berlusconi e chiaramente sostenuta da tutti. Pur di fare cadere il Governo, quindi, hanno votato contro una cosa per la quale erano ampiamente a favore.
  • Visto che oramai è chiaro che le votazioni parlamentari non dipendono dall'argomento trattato, ma sono sempre e solo lo spunto per dare spallate e fare cadere governi, io proporrei di abolirle e sostituirle d'ufficio con il voto di fiducia. Tanto è uguale...

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