lunedì 28 agosto 2023

Wall Drug: un'abile operazione di marketing

Se ti trovi ad attraversare il South Dakota sulla I-90 (ma pare che ci siano anche in Minnesota ed in Montana, i due estremi della Interstate che attraversa questi tre stati), non potrai non notare una serie di cartelloni giganti con vari slogan:
  • Cowboy Up - Boots, Buckles, Belts and a whole lot more!
  • Coffee 5 c
  • Homemade Ice Cream
  • Black Hills Gold
  • Homemade Breakfast Rolls, Donuts, Fudge and Pie
  • Free Ice Water
  • Hear Cowboy Orchestra Life Size - Animated
  • See western original oil paintings
  • Do lunch or Be lunch (con dinosauro disegnato annesso)
In fondo ad ognuno di questi cartelloni, la scritta WALL DRUG. La loro presenza è talmente ossessionante e costante, che non puoi fare a meno, una volta visto il cartello "WALL DRUG NEXT EXIT" di farci un salto. Anche solo per vedere di cosa si tratta. Dai cartelloni pare vendano di tutto e si possa mangiare di tutto.
Metti la freccia, prendi l'uscita 110, che, incidentalmente, è anche quella per andare al parco nazionale delle Badlands, e poi prendi la strada che, ben presto, ti presenta questo cartello:
Zio fa: tutto questo casino per un paesino di 818 abitanti (660 al censimento del 2020)?!?
Andiamo avanti, e vediamo, finalmente, il mitico Wall Drug. Occupa all'incirca due isolati per due isolati del centro di Wall, parcheggi esclusi, ma al suo interno ci puoi trovare davvero di tutto, oltre che una folla decisamente superiore al numero di abitanti.
Il Wall Drug è un enorme Mall in stile Western fatto di piccoli negozietti apparentemente indipendenti ma, come scoprirò poi dopo, gestiti da un'unica organizzazione.
Come abbia fatto un paesino sperduto nel mezzo del nulla più assoluto ad essere la quarta attrazione più visitata del South Dakota, lo sa solo chi ha inventato questo posto nel 1931 iniziando ad offrire l'acqua con ghiaccio gratis per tutti tutti e caffè e Donut offerti ai militari in servizio.
Alla fine non esci da Wall Drug senza averci lasciato dei soldi: che sia per mangiare o per un souvenir o un paio di veri stivali western ed affini. Quindi, missione compiuta, si direbbe. Il marketing martellante che si trova sulla I-90 ha funzionato e continua a funzionare.
Mi verrebbe da dire il classico "only in America"!!!

lunedì 7 agosto 2023

Battere o levare?

Ricordo ancora con disgusto quella volta che dovetti suonare "One step beyond" in battere anzichè in levare, perchè il chitarrista non sapeva la differenza tra suonare in battere e suonare in levare.
Ebbi un bel di che spiegarglielo, ma mi chiamava "maestro" con chiaro intento sarcastico. Tutto perchè a sua ignoranza musicale non distingueva il battere dal levare. E voleva suonare un pezzo ska.
Orca MadoSKA!!!

venerdì 4 agosto 2023

I messaggi che non colsi

Inizio estate 1984. Nel baretto davanti all'entrata di Palazzo Campana, tra una lezione e l'altra, ci siamo sempre noi: Andrea, Paola, Cinzia ed io.
C'è un juke-box. Con 500 lire puoi mettere quattro pezzi.
Andrea mette sempre Not Now John dei Pink Floyd.
Paola preferisce Big in Japan degli Alphaville.
Cinzia mette Girls Just Wanna Have Fun di Cindy Lauper.
Io, invece, metto Victims, dei Culture Club.

Lei, Girls Just Wanna Have Fun.
Io, Victims.

Coglione...

martedì 6 settembre 2022

Turo, un servizio (sorprendentemente) efficiente.

Quando, a marzo scorso, stavo organizzando il viaggio in Alaska di quest'estate, mi arenai su uno scoglio apparentemente insuperabile: trovare un'auto a noleggio.
Nonostante scandagliassi le varie agenzie di noleggio praticamente ogni giorno, non c'era verso di trovarne una per il periodo che ci serviva (ma anche per la settimana prima o quella dopo, ad esempio). Tutti i siti mi rispondevano con un messaggio che mi informava che non c'erano veicoli disponibili per quel periodo. Nemmeno quelli più cari, super SUV e supercar. Niente di niente. Solo AVIS, mi proponeva un'auto midsize alla modica cifra di 1100 dollari per cinque giorni ai quali avrei poi dovuto aggiungere le assicurazioni aggiuntive.
Ho iniziato a cercare dei noleggiatori locali, fuori dai grandi marchi nazionali, ma anch'essi non avevano veicoli disponibili, finchè, un giorno, mi imbatto in Turo.
Turo è una startup che si occupa di noleggio auyo tra privati. Una sorta di Air B'n'B su strada, insomma. Un privato ha un'auto che magari usa poco e, al posto di farla ammuffire in garage, la affitta a chi ne ha bisogno.
I prezzi variano moltissimo, anche per auto molto simili, perchè è direttamente determinato dal proprietario. Si tratta, quindi, di trovare l'offerta giusta.
L'esperienza, all'inizio, è molto poco incoraggiante. Il primo noleggio dura 24 ore. Il tempo di ricevere una mail che mi avvisa che l'host ha annullato la prenotazione. Il perchè, non si sa.
Mi rimetto alla ricerca, e trovo un'altra auto. Prenoto, e stavolta la prenotazione dura una settimana,. Dopo sette giorni ricevo comunicazione che l'host ha annullato la prenotazione, ma stavolta è accompagnata dal messaggio dell'host: "I'm pulling out from Turo. I've just had a bad experience with last rent. Sorry".
Rifaccio la ricerca per la terza volta, ma quest'ultima prenotazione dura pochi minuti. Ricevo un messaggio dall'host che mi indica le condizioni di noleggio, tra cui l'obbligo di versare cauzione in contanti di 500 dollari alla consegna dell'auto, cauzione che verrà restituita a fine noleggio se la vettura non avrà subito danni. Da notare che, per perfezionare il noleggio, ho dovuto obbligatoriamente scegliere il pacchetto assicurativo completo con kasko integrale.
Chiedo spiegazioni, primo perchè della cauzione non era fatta menzione nell'annuncio, secondo perchè con la kasko integrale, di che danni si deve preoccupare, che è tutto coperto dall'assicurazione?
Spiegazioni fumose, balle assortite, insomma, segnalo a Turo chiedendo se è corretto come comportamento. Risultato: prenotazione annullata e host bannato per condotta scorretta (aveva altre tre auto, tutte sparite dalle prenotazioni).
Basta: ultimo tentativo poi cerco altro.
Fortunatamente, l'ultimo tentativo è quello buono. Una bella Dodger Charge (in foto) ad un prezzo più che onesto anche con l'assicurazione completa (obbligatoria per i non residenti USA).

Ammetto che ogni tanto, tra Aprile ed Agosto, sono andato a sbirciare se la prenotazione fosse ancora valida, ma alla fine tutto è andato bene.
Quando siamo arrivati ad Anchorage, il proprietario mi ha portato la macchina in albergo ed è iniziat il noleggio.
Macchina spettacolare, pulitissima, bella da guidare, accessoriata il giusto.
Il primissimo giorno, mentre ci spostavamo da Anchorage ad Homer, un camion che proveniva in senzo contrario fa schizzare una pietrolina sul parabrezza che, ovviamente, si scheggia.
Avvertit subito il proprietario, si è messo alla ricerca di un centro riparazione vetri ad Homer, in maniera da non farci interrompere la vacanza. Poi, visto che trovarne uno disponibile subito non era troppo semplice, ci accordiamo per risolvere la questione a fine noleggio. Nel frattempo apro il sinistro sull'applicazione Turo dallo smartphone e non me ne preoccupo più.
Tornati ad Anchorage alla fine del nostro giro, riconsegniamo la macchina, con il proprietario contentissimo delle condizioni in cui l'abbiamo lasciata. Il vetro lo farà riparare lui, al risarcimento ci pensa l'assicurazione di Turo, e tutti soddisfatti.
In definitiva un servizio interessante e molto ben organizzato. La gestione del sinistro è stata impeccabile ed anche le fasi di inizio e fine noleggio prevedono tutta una serie di procedure a garanzia di noleggiatore e noleggiante come, ad esempio, l'obbligo di scattare uan serie di fotografie di interni ed esterni dell'auto per documentare danni preesistenti o procurati.
In definitiva una soluzione comoda e molto più economica del normale noleggio, anche se su questo aspetto pesa molto quanto il noleggiatore vuole guadagnarci. Per dire, la stessa auto la trovavo a 60$/giorno ed a 130$/giorno, quindi tutto sta a trovare l'offerta giusta.
Come in tutte queste app di sharing, fondamentale è il feedback degli utenti, ovviamente.
Inoltre le procedure di rimborso in caso di cancellazione della prenotazione sono rapidissime. Ogni volta che la prenotazione mi veniva cancellata, nel giro di 24 ore ricevevo il relativo rimborso dopo aver scelto se ricevere un credito per futuri noleggi o un rimborso totale sulla carta utilizzata per pagare. All'ultimo noleggio, visto che il costo totale era inferiore al credito dell'ultimo che mi avevano annullato, il rimanente mi è stato riaccreditato a stretto giro senza chiedere nulla.
Promosso a pieni voti, dunque, pur sempre con tutte le riserve di questi servizi di sharing.
Ah, dimenticavo: per ora Turo è attivo solo in USA, Canada e UK.

venerdì 13 maggio 2022

The Last Waltz


13 Maggio 1992. Trent'anni esatti.
La partita è appena terminata e la squadra viene sotto il nostro spicchio di curva, stracolmo fino all'inverosimile, a prendersi i meritati quanto mesti aplausi.
La traversa sta ancora tremando dopo il tiro di Sordo, e tutto lo stadio, dopo un improvviso momento di silenzio e brivido, ha ripreso ad accendere torce e cantare "We are the champions" che, da quella sera, mi diverrà assai indigesta.
La sedia alzata del Mondo, i tre pali, il destino "cinico e baro" (cit.) che ci ha nuovamente voltato le spalle nel momento cruciale.
Al fischio finale, nel silenzio del nostro spicchio, Checco ha trascinato un "Toro! Toro!" da brividi, ma le lacrime di rabbia rigano le guance di molti.
Non lo sappiamo ancora, ma sarà il nostro canto del cigno. Arriverà una Coppa Italia con Goveani, poi solo morte e distruzione fino al nulla cosmico della Cairese attuale.
Sulla via del ritorno, alla frontiera svizzera ci fanno scendere dal bus. Mentre i cani antidroga setacciano l'autobus, un poliziotto ci chiede se abbiamo qualcosa da denunciare.
"Si, il furto di una coppa"