I miei tre lettori sicuramente stavano fremendo per la pubblicazione del
diario di viaggio di quest'anno ed ora, finalmente, sono stati accontentati.
Il livello di soddisfazione per queste vacanze viene indicato sia dal
ritardo con cui viene scritto questo diario, sia dal fatto che sia un diario di
una sola puntata. Considerando anche che ancora devo mettere a posto le foto
che, solitamente, sono la prima cosa che faccio appena tornati dalle ferie, il
quadro dovrebbe essere completo.
Quest'anno si sono incastrate tra di loro alcune esigenze, tra cui le più
evidenti erano stare in un raggio chilometrico piuttosto contenuto rispetto a
casa ed accontentare un figlio a caso che lo scorso anno, in occasione di un
weekend al mare in quel di Lignano Sabbiadoro, aveva espresso la volontà di
fare una vacanza al mare, per una volta.
Che poi questa richiesta sia stata sconfessata poche settimane prima di
partire è tutta un'altra storia.
La località prescelta è stata Mentone, sia per la vicinanza sia per i prezzi
decisamente più bassi dei tanti paesini liguri molto simili esteticamente e
morfologicamente alla piccola cittadina appena al di là del confine italiano.
Eravamo alloggiati all'Ibis Budget di Mentone Garavan, quindi a poco più di
un chilometro dalla vecchia Mentone. Una posizione comoda per la stazione da
cui sono partite molte delle nostre escursioni, un po' meno per raggiungere il
paese la sera per andare a cenare.
L'albergo è un classico Ibis, ma la categoria Budget lo rende ancora più
spartano del solito e, per dire, non c'è nemmeno il classico bollitore su cui
avevamo fatto affidamento per fare colazione in camera.
I problemi, però, iniziano sin dall'arrivo. Il chiosco automatico non
riconosce il check-in on line che avevo effettuato qualche giorno prima della
partenza, per cui ci tocca attendere che apra la reception, giacché negli Ibis
Budget non esiste un servizio di accoglienza 24 ore.
Poco male, mi dico. Aspettiamo un'ora e mezza e finalmente arriva il
responsabile, il quale anche lui non capisce perché il chiosco non abbia
funzionato, e mi stampa il contratto su cui sono riportati i codici di ingresso
della camera e del portone dell'Hotel.
Mi chiede, però, nuovamente la carta di credito, nonostante l'avessi già
inserita nel processo di check-in, e quando gli dico che mi avevano già
preautorizzato il prelievo dell'importo del soggiorno, non sente ragioni e
procede all'incasso.
Al ritorno, mi troverò due addebiti per il soggiorno, e dopo un mese sono
ancora qui che aspetto il rimborso, che mi dicono comunque essere stato
effettuato il 15 agosto. Nell'era delle transazioni informatiche i due mesi
prospettatimi dal servizio clienti per ricevere il rimborso sono
un'esagerazione, ma tant’è... c'è solo da sperare di non dover nuovamente
chiamare il servizio clienti per un sollecito dopo due mesi.
Anche quest'anno, come ormai tradizione, abbiamo il nostro aneddoto sul
navigatore.
Niente strade strane (beh... farmi passare dal parcheggio dell'aeroporto di
Nizza potrebbe essere considerato "una strada strana", ma
soprassediamo), ma la solita allergia alla pronuncia delle vie in lingua
straniera. Avenue diventa "Avènue" anzichè "Avenù",
Chapelle diventa "Capelle" anziché "Sciapèll" ma
soprattutto la parola mer (mare) viene interpretata come l'abbreviazione del giorno
della settimana, per cui passiamo per "Villefranche sur mercoledì"
percorriamo la "Promenade du bord de mercoledì", e via andare. Uno
spasso...
La vacanza in sé non è stata esaltante. Non che ci aspettassimo chissà cosa,
in realtà. Non essendo "tipi da spiaggia" abbiamo alternato un giorno
al mare ed un giorno in escursione.
Avendo la spiaggia di sabbia (sabbia... uno spruzzo di sabbia su una base di
ghiaino che mi sono infilato sotto le unghie quando ho provato a scavare per
fare il buco per l'ombrellone) a quattro passi dall'albergo, abbiamo usufruito
di quella praticamente sempre tranne due giorni: uno in cui abbiamo voluto
provare la differenza tra la spiaggia attrezzata e quella libera e l'altro in
cui abbiamo provato la spiaggia di ghiaia più vicina alla Mentone vecchia.
Visto che la spiaggia libera è comunque pulita e vivibile, abbiamo scartato
lo stabilimento dopo un giorno di prova, sebbene non ci siamo trovati male.
I servizi, anche in spiaggia libera, sono lontani anni luce da quelli
disponibili appena al di là del confine dove le spiagge libere sono
microscopiche, spesso sporche e con zero servizi. A Mentone, ma anche altrove
in Costa Azzurra, le spiagge libere sono pulite, spaziose e comunque con tutta
una serie di servizi, dal bagnino all'armadietto/cassaforte dove lasciare i
valori per poter andare a fare il bagno tranquilli anche se si è da soli.
Ammetto di non essere un gran frequentatore delle spiagge nostrane, ma per me
si è trattato di roba mai vista dalle nostre parti.
Per pranzi e cene ci siamo arrangiati in maniera diversa a seconda delle
situazioni, ma a parte una sera che abbiamo mangiato all'Hard Rock Cafè di
Nizza, siamo andati per ben tre volte in una crêperie del centro storico di Mentone dove ci
siamo trovati molto bene: Le Fleur du Sel. Locale accogliente (traduzione:
piccolo) grande varietà di crêpe dolci e gallette bretoni, ottimo sidro, unica
pecca il servizio un po' lento.
Per quanto riguarda le escursioni abbiamo fatto un giretto tra nuovi e
vecchi luoghi già visitati in precedenza (molto in precedenza, in realtà).
Antibes ed il suo rinomato mercato provenzale è risultata un po' deludente
(soprattutto il mercato), come deludente si è rivelata Montecarlo, dove in
vent'anni (per Monica) e trent'anni (per me) le costruzioni selvagge una
sull'altra hanno completamente cambiato il paesaggio che ci ricordavamo.
Nizza un po' caotica, soprattutto per i mille lavori stradali, ma abbastanza
carina. E proprio a Nizza abbiamo registrato l'ennesima differenza culturale
tra noi ed i nostri cugini d'oltralpe.
A Nizza, infatti, stanno lavorando per la costruzione di una linea di
supertram, con cantieri e disagi per tutti, dagli automobilisti ai pedoni ai
commercianti della zona. Subito ci è venuta in mente la situazione della
sopraelevata di corso Grosseto a Torino dove, per l'abbattimento della
suddetta, si sta scatenando un putiferio di traffico.
Posto che non ho ancora visto da nessuna parte un cantiere
"importante" come quelli della metropolitana, passante o viabilità
urbana qualsiasi, non recare disagio ai cittadini delle zone coinvolte, abbiamo
comunque constatato il differente approccio italiano e francese.
A Nizza un bel cartello recitava che, per ovviare ai disagi dei cantieri,
l'associazione commercianti della zona del porto offriva due ore gratuite di
parcheggio ai propri clienti. Considerando che la tariffa a Nizza, ma anche
altrove, arriva anche a 85 centesimi ogni quarto d'ora, l'offerta mi sembra uno
sforzo economico importante.
A Torino, nelle stesse condizioni, l'associazione commercianti ha chiesto,
ancor prima di vedere aperti i cantieri, di essere esentati dal pagamento di
alcune tasse comunali.
Stesso ragionamento, proprio.
Abbiamo fatto anche un paio di puntate nell'entroterra, a Vence e St.Paul de
Vence (molto bella soprattutto la seconda, una cittadina medievale arroccata su
un cucuzzolo) ed ancora a Grasse, dove abbiamo fatto visita ad una delle
fabbriche della profumeria Fragonnard. Una visita che vale la pena di fare.
Gratuita e molto interessante.
Tutte qui le vacanze di quest'anno. Meglio che un calcio sui denti, no?