mercoledì 4 gennaio 2017

Eric Dickerson, 248 yard e le rotaie del tram.


Nel 1985 i Los Angeles Rams erano tutt'altra cosa rispetto a quelli di oggi. In squadra c'era un fenomeno come Eric Dickerson, che aveva chiuso la stagione con sole 1234 yard in 14 partite. Quell'anno Dickerson saltò il training camp e le prime due partite della stagione per una disputa sul contratto, che voleva ritoccare a seguito del favoloso record di yard corse in stagione nel 1984 (2105, resiste tuttora...).
C'era però anche gente del calibro di Henry Ellard e Ron Brown a ricevere i palloni di Dieter Brock, Dale Hatcher e Mike Lansford a calciare punt e field goal, Kevin Greene (hall of famer proprio dallo scorso Agosto), Nolan Cromwell e LeRoy Irvin a difendere.
Insomma, gente di spessore, che contribuì alla vittoria della division con un record di 11-5, davanti agli odiati Niners che, in quel periodo, erano al loro massimo splendore.
Non mi scorderò mail il 4 gennaio del 1986, giorno in cui i Rams affrontavano nel Divisional Playoff i Dallas Cowboys, guidati da nomi come Danny White, Tony Dorsett, Tony Hill, Everson Walls e Ed "Too Tall" Jones.
All'epoca non esisteva Sky, nè tantomeno Internet con il Game Pass o gli streaming, per cui era praticamente impossibile vedere i playoff live. Era già tanto se si riusciva a vedere il Super Bowl, che comunque trasmetteva Canale 5 in diretta in Lombardia ed in differita di 24 ore per il resto d'Italia.
L'unico modo per seguire in diretta le partite era la radio delle Basi NATO, l'American Forces Network, che a Torino si captava con qualche difficoltà sugli 853 AM.
Sentire si sentiva bene, ma per un fenomeno fisico il cui nome preciso ora mi sfugge, le onde radio venivano periodicamente ricoperte da quelle di una radio spagnola che presumibilmente trasmetteva sulla medesima frequenza. Era frustrante seguire un drive fino in red zone per poi sentire l'audio americano affievolirsi mentre entrava la radiocronaca di una partita di calcio spagnola, e quando tornava l'audio americano non si sapeva mai come l'azione precedente fosse terminata.
Il 4 gennaio del 1986 era un sabato, e non c'erano le solite partite della Primera Division spagnola che si accavallavano alle radiocronache NFL, ma il segnale era comunque disturbato e persi del tutto il Field Goal con cui Lansford portò in vantaggio i Rams 3-0 nel primo quarto.
Che fare? La partita era un supplizio da ascoltare in quella maniera. Ma non c'era altro modo.
O forse si.
Mi ricordai che un paio di settimane prima, tornando a casa per cena, stavo ascoltando con l'autoradio le partite delle 19, e mi trovavo in coda in Via Cibrario. Non si andava avanti, non ricordo più il motivo, ma sta di fatto che restammo fermi almeno venti minuti, durante i quali il segnale della radio aveva mantenuto una sorprendente qualità, e le interruzioni della radio spagnola erano meno frequenti e decisamente più brevi.
Ebbi l'illuminazione di uscire di casa (si, va bene, era quasi mezzanotte, ma stavano giocando i Rams, che diamine!!!) e salire sulla mia fida Mini Minor granata, col fondale scassato e la radio che avevo installato, da solo, qualche mese prima.
Andai alla ricerca delle rotaie della linea 16, che è una circolare, deciso a seguire le rotaie (ed i relativi fili del tram) fino a partita finita. Arrivai in via Di Nanni, ed effettivamente la radio si sentiva molto meglio di quanto non si sentisse a casa. Era fatta!!! Non so per quale motivo, se ce n'era uno, ma stando sotto i fili del tram la ricezione migliorava assai.
Bastava seguire la circolare e via.
Rallegrandomi per la mia geniale intuizione, arrivai al fondo di via Di Nanni, e lasciai momentaneamente le rotaie per seguire la svolta su corso Peschiera e continuare a seguire le rotaie.
Intanto era iniziato il secondo tempo ed avevo appena ascoltato l'azione con cui Eric Dickerson, con la prima corsa della ripresa, aveva infilato la difesa dei Cowboys per 55 yard. 10-0. Woooohhh-hoooo!!!!
Appena girato in corso Peschiera, però, capii che c'era qualcosa che non andava. Il tram correva in sede protetta, per cui non potevo stare sotto i fili elettrici, e la radio si sentiva nuovamente malissimo.
La radio spagnola mi impedì di sentire che sul kickoff successivo alla segnatura i Cowboys commisero un fumble ricoperto dai Rams e Lansford calciò il 13-0.
Dovevo trovare una soluzione, anche perchè dopo Corso Peschiera/Einaudi, il tram tornava su strada per corso Sommelier e via Valperga, ma poi rientrava in sede protetta al Valentino e ne usciva molto dopo per rientrare quasi subito in sede protetta su corso Regina e poi corso Tassoni. La linea 16 era circolare, ma non andava bene.
Rapido dietrofront e corsa a cercare via Nicola Fabrizi, dove passava il 2. Quella linea andava bene: potevo seguirla fino in Piazza Campanella, fare il giro, e riprendere dall'altro verso fino in Piazza Statuto, dove avrei potuto nuovamente invertire la marcia e tornare verso Piazza Campanella.
Ottimo.  Missione compiuta. Ero arrivato in via Nicola Fabrizi giusto in tempo per gli ultimi otto minuti del terzo quarto, e così, facendo la spola tra Piazza Campanella e Piazza Statuto, riuscii a seguire tutto il resto della partita, compreso il touchdown da 40 yard che Dickerson piazzò nel quarto periodo a suggellare il 20-0 con cui spazzammo via i Dallas Cowboys per qualificarci alla finale di conference.
In quella partita Dickerson corse ben 248 yard, che è ancor oggi il record NFL per una partita di playoff.
Tornai a casa poco prima delle 2 di notte, e vi risparmio la faccia dei miei genitori quando gli spiegai come mai fossi uscito a quell'ora e dove fossi stato.
Era oggi, esattamente oggi trent'anni fa.