domenica 5 settembre 2010

Gara di ipocrisia

Il TG3 nazionale di questa sera (non so gli altri) è stata la sagra nazionale dell'ipocrisia. Partecipanti: Gianfranco Fini, Roberto Maroni, Roberto Calderoli ed infine Valentino Rossi.
Iniziamo con Fini ed il suo attesissimo discorso da Mirabello. Fini scopre adesso i metodi "stalinisti" di Berlusconi nella conduzione del partito-azienda chiamato PdL.Ci sarebbe da chiedergli dove abbia vissuto negli ultimi 15 anni, visto che il nano è così da sempre. Ma il top lo raggiunge quando afferma che se fosse ancora stato nel PdL avrebbe fortemente stigmatizzato la "indecorosa genuflessione" del governo nei confronti di Gheddafi. Peccato che quando il Colonnello venne a Roma qualche mese fa inscenando lo stesso indecoroso spettacolo (condito da una foto con cornice attaccata alla divisa...), Fini si fosse guardato bene dal criticare l'iniziativa.
Subito dopo parte un servizio sulle dichiarazioni del cardinale di Milano Tettamanzi, che auspica la costruzione di una moschea per dare agli islamici un luogo in cui esercitare e professare il proprio culto. Nel servizio viene riportato il commento del Ministro degli Interni Roberto Maroni, che sostiene: "Qui non si costruiscono moschee da nessuna parte". Gioverebbe ricordare al Ministro che gli articoli 3, 7, 8, 19, 20 e 117/c della Costituzione Italiana (sulla quale ha giurato come Ministro), sanciscono la libertà di culto e che lui, in quanto Ministro degli Interni, dovrebbe far rispettare questi articoli, non ignorarli in nome delle proprie convinzioni legaiole.
Arriviamo poi a Calderoli, che commentando la contestazione a Schifani di ieri alla festa del PD a Torino, si  spinge a dichiarare che Bersani dovrebbe dimettersi perchè "non riesce nemmeno a garantire un minimo di servizio d'ordine ad una manifestazione del suo partito". Il che mi fa domandare cosa avrebbe dovuto fare Bossi dopo l'assalto alla festa della Lega da parte degli ultrà atalantini ad Alzano Lombardo la scorsa settimana.
Per ultimo è la volta di Valentino Rossi che, parlando della decisione della direzione gara di non sospendere la corsa delle Moto 2 in cui ha perso la vita Shoya Tomizawa, sostiene che avrebbero dovuto interrompere la gara esponendo la bandiera rossa. Non mi risulta, però, che quando èstata la volta delle 500, lui abbia proposto di non gareggiare per rispettare la morte di un giovane pilota.Sarebbe stato un bel gesto, e lui aveva certamente l'autorità ed il carisma per farlo, e credo che in molti l'avrebbero seguito. Però è più facile criticare la direzione gara dopo...

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